venerdì 7 agosto 2009

La privatizzazione dell'uso della forza

Siamo alla vigilia dell’entrata in vigore della Legge sulla “sicurezza” e i mass media italiani si concentrano sulle “ronde” che hanno diviso tutti gli schieramenti. C’è chi le vuole, chi non le vuole, chi le chiama con un altro nome e chi chiama il Ministro per cambiare il regolamento. Un guazzabuglio, in cui ci si mettono anche i leghisti di Treviso.
Un fatto è certo, con questa legge lo Stato italiano inizia un lento cammino verso la privatizzazione dell’uso della forza, monopolio dello Stato moderno in tutti i Paesi Occidentali. Naturalmente non siamo che agli inizi e per bilanciare questo nuovo indirizzo si è pensato purtroppo di utilizzare l’esercito nelle nostre Città: lo Stato c’è!
Quindi tra l’Esercito (sembra di essere in Afghanistan), Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizie Municipali, Polizie private e da domani anche le Ronde la nostra sicurezza dovrebbe essere a prova di bomba. Ma purtroppo non è così!
E’ vero che secondo il Ministero dell’Interno (retto dal paladino delle ronde) la criminalità è in calo ma questo è un trend continuo che è iniziato negli Anni Novanta, quindi a prescindere dall’impegno che i Governi sia di centro sinistra che di centro destra hanno prodotto negli ultimi anni. Ma restano aperti nel Paese dei problemi enormi anche senza dover scomodare la criminalità organizzata che sta facendo il bello è il cattivo tempo.
La nostra sicurezza non è legata esclusivamente alla criminalità micro o grande che sia ma è legata soprattutto nel vivere in un Paese che sappia prendersi cura dei propri Cittadini, soprattutto i più deboli. Perché anche loro abbisognano di sicurezza.

Qui le note sono dolenti. Perché ad esempio a Milano i politici come Salvini sono pronti a scendere tra i Cittadini per cacciare i Rom ma si guardano bene dall’andare all’Innse per trovare delle soluzioni ma anche solo per offrire la propria solidarietà a favore degli operai che perderanno la sicurezza di offrire una vita dignitosa alle proprie famiglie.
Ma le note dolentissime arrivano quando sono i Sinti e i Rom che chiedono sicurezza. Qui l’assenza di sicurezza, in ogni senso, è drammatica. Si pensi ai continui sgomberi che subiscono famiglie intere di Cittadini italiani, la loro colpa? Essere Sinti italiani. E se in un Paese che si vuole dire civile la sicurezza è una questione etnica, allora ci troviamo di fronte al razzismo di Stato che tante tragedie ha provocato in Europa. E questo è male, purtroppo non per tutti, oggi in Italia.
In questo contesto l’inizio della privatizzazione dell’uso della forza, da parte del nostro Governo, per il mantenimento della sicurezza di tutti (o meglio quasi tutti) i Cittadini è potenzialmente molto pericoloso. di Carlo Berini

1 commento:

Unknown ha detto...

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