Mirko ha 11 anni. Nel dicembre del 2006 subì un'aggressione razziale da parte di una ronda padana a Opera (Milano). Sua madre fu spinta a terra e umiliata. Il suo fratellino, più piccolo di due anni, da quel giorno ha problemi con il linguaggio. Lui non ha mai dimenticato. "Quando sarò grande," dice con il viso rosso dall'agitazione, "voglio essere forte, per proteggere la mia famiglia dalla Lega Nord".
I nemici di Mirko, i persecutori dei bambini, delle donne e del popolo Rom non sono cambiati. Sono solo diventati più potenti, hanno raggiunto posizioni da cui possono scrivere e far applicare leggi terribili contro i Rom e i migranti, da cui possono organizzare - protetti dalla loro legge - la più spietata e disumana caccia all'uomo che si sia mai vista in Italia. Perché neanche i fascisti di Mussolini avevano il cuore di mettere in mezzo alla strada e cacciare via da paesi, città, regioni famiglie innocenti e vulnerabili, con bambini, donne incinte e malati.
Anche in Ungheria esiste un movimento che diffonde odio contro Rom e migranti, esattamente come la Lega Nord in Italia. Si chiama Magyar Gárda e ha ottenuto un importante successo alle ultime elezioni europee. La Corte d'Appello di Budapest, però, dopo aver esaminato le ideologie della Guardia Ungherese diffuse a mezzo stampa e nei comizi, ha messo il partito fuori legge.
In questi giorni, mentre decine di profughi eritrei affogavano nel tratto di mare che separa la Libia dall'Italia e le autorità cercavano di insabbiare la tragedia, in internet impazzava presso i razzisti italiani il gioco "Rimbalza il clandestino", sviluppato da Renzo Bossi, figlio del leader leghista, riservato agli utenti di Facebook e ospitato nel sito della Lega Nord. Il meccanismo raccapricciante del gioco chiede agli utenti di respingere, cliccando con il mouse, i battelli della speranza, ricacciando in mare i "clandestini".
Mente il piccolo Mirko corre a piedi nudi, solleva tronchetti di legno e si allena per essere pronto di fronte alle ronde padane del futuro, la nazionale italiana di cricket under 15, composta da ragazzini con cittadinanza italiana, ma figli di immigrati dello Sri Lanka, ha vinto il titolo europeo". "È il primo titolo europeo nella storia del cricket italiano", esclama l'allenatore Simone Gambino dopo il successo in finale contro l'isola di Man per 163 a 59. "I ragazzi e io abbiamo deciso di dedicare il titolo a Umberto Bossi perché questa vittoria dimostra che gli extracomunitari danno anche lustro all'Italia. E questi ragazzi conoscono l'inno di Mameli".
Il miglior giocatore della nazionale e del torneo è un sikh indiano di Mondovì (Cn) che gioca a Varese. "Questi ragazzini hanno lottato per l'Italia," dice un tifoso, "e molti di loro vivono in quella 'terra che non c'è' che i leghisti chiamano Padania. Studiano e si allenano a Milano, Bologna, Venezia, Trento. A volte subiscono insulti, perché le ideologie razziste sono sempre più forti, al Nord. Ma secondo me, il futuro del nostro Paese sono loro e non certo i Maroni, i Calderoli, i Tosi, i Bossi né la loro discendenza". da Gruppo EveryOne
2 commenti:
sarebbe interessante sapere come procede il processo contro la "ronda" per l'atto co,piuto.
ciao Anonimo, da quanto ne sappiamo non è stata presentata la denuncia.
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