Dopo lo scempio compiuto dalle forze dell'ordine, sotto mandato delle autorità territoriali (comuni di Milano e Pioltello) e governative (Prefettura) e la conseguente distruzione della storica occupazione dei rom (cascina Bareggiate era stata occupata dai reduci dello sgombero di via Adda, e resisteva dal giugno del 2004), la repressione si è abbattuta ulteriormente sulle famiglie sgomberate che, dopo aver trovato rifugio nel bosco attiguo alla cascina, si sono visti braccare dai carabinieri che hanno distrutto nuovamente il loro insediamento di fortuna, costringendoli ad un nuovo esodo e ad una condizione di precarietà senza precedenti.
Parallelamente Comune di Pioltello e associazioni caritatevoli hanno cercato di mostrare il volto buono dell'operazione, consentendo ad 8 famiglie di insediarsi in un mini-campo regolare (per sei mesi) costruito nelle immediate vicinanze e impedendo a tutti gli altri l'accesso non solo alle strutture ma persino all'acqua.
Ieri si è svolta una prima conferenza stampa di denuncia dell'accaduto, delle discriminazioni subite e della pretestuosità dei cosiddetti progetti che, lungi dall'essere una soluzione per i rom, assomigliano molto ad un cavallo di Troja che, da sempre, accompagna sgomberi e deportazioni, dividendo la comunità e indebolendone le capacità di reazione e di difesa.
E sono proprio questi i contenuti e le motivazioni che stanno alla base della decisione presa dai reduci di cascina Bareggiate che convocano un presidio sotto la Prefettura per martedì 18 agosto alle 17, e cercano così di rilanciare una lotta ormai storica dell'intera loro comunità a Milano. Visti i trascorsi ed il clima di intolleranza che grava sui rom, oltre che la necessità di opporsi al clima xenofobo e terroristico rafforzato dall'ultimo pacchetto sicurezza, facciamo appello a tutti gli antirazzisti affinchè garantiscano il loro sostegno alla mobilitazione.
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