E’ sempre tutto esaurito, stracolmo. Non è una sala del cinema dove si vedono sorrisi ed allegria, non è neanche una galera. E’ molto peggio. Un lager al centro d’Italia, nella capitale, “un posto farabutto, una discarica umana, dove ogni diritto è sospeso” disse Peppe Mariani, consigliere Regionale e presidente della Commissione Lavoro e politiche sociali del Lazio in un intervista a “Roma Today”, esprimendosi sul CIE di Ponte Galeria dopo una sua inaspettata visita dentro il centro. Sono affollati all’inverosimile, le famiglie vengono divise e le condizioni di vita sono difficili, troppo difficili per sopportare una vita simile.
Un sopralluogo a sorpresa in qualsiasi CIE d’ Italia e si potrebbe scoprirne la zona di orrore, quella della disperazione e della violenza. Tutto ciò a pochi passi dal nostro vivere quotidiano. Qualcuno è scettico e non riesce a credere in ciò che si racconta dei CIE, qualcun altro è indifferente con un cuore di ghiaccio. Spesso le autorità nascondono ciò che succede in quei posti orrendi, senza provare a dimostrare il contrario di ciò che si racconta, perché non ci sono prove per dimostrare l’efficienza dei centri. Tutto finisce in un tombale silenzio. Nessuno vuole far sapere ciò che accade lì dentro, è troppo rischioso, è troppo disumano,”le parole non bastano per descriverla. Si tratta di una struttura vergognosa, tenuta malissimo, sporca, dove l’igiene non esiste, dove il fetore rende l’aria irrespirabile, dove manca l’acqua, dove le persone non vengono assistite da un punto di vista sanitario, dove persino il cibo è scarso. Strutture del genere non dovrebbero esistere in nessuna parte del mondo.” Diceva Peppe Mariani. di Andrea Onori, continua a leggere…
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