In Italia vi è “abbondante documentazione di discriminazioni e trattamenti degradanti nei confronti della popolazione rom”. A denunciarlo è l'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani, Navy Pillay (in foto), in un discorso al Consiglio per i diritti umani, a Ginevra, di cui è stato anticipato il testo. Discriminazioni nei confronti dei Rom e Sinti sono diffuse, secondo Pirray, in 16 Paesi europei, dall'Ungheria alla Francia, dall'Irlanda al Portogallo. “Mentre sono consapevole degli sforzi fatti in buona fede per risolvere il problema, ancora molto deve essere fatto per mettere fine a questa discriminazione”, ha sottolineato Pillay.
“A livello internazionale - afferma Felice Casson, capogruppo del Pd in commissione Giustizia - l'Italia è quindi sotto critica osservazione per una ripetuta violazione del diritto internazionale e, in particolare, delle procedure relative ai respingimenti che non vengono rispettate. Ma nelle parole di Navi Pillay c'è anche qualcosa di più: si parla sia di violazioni giuridiche, sia di politiche e azioni che vanno contro il dovere di rispetto delle persone e le tutele di coloro che si trovano in stato di pericolo”.
“Una situazione - conclude Casson - voluta e cercata su direttive del governo utilizzate come puri slogan propagandistici, senza considerare che il blocco delle immigrazioni su Lampedusa non ha risolto e non sta risolvendo ne i problemi dei accessi clandestini che per la grandissima parte continua in altre parti d'Italia e ne, tanto meno, risolve il problema legato alla diffusione della criminalità”.
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