Human Rights Watch e Amnesty International hanno chiesto alle autorità del Kosovo e quelle internazionali di fermare la nuova ondata di attacchi contro le comunità rom. Le due organizzazioni internazionali hanno sottolineato la necessità di una rapida identificazione e perseguimento dei colpevoli, ma anche di nuove misure per prevenire tali attacchi in futuro.
Questi incidenti sono stati segnalati inizialmente in Kosovo dai media rom in agosto. Le due organizzazioni hanno già annunciato che stanno lavorando per documentare gli incidenti e la risposta delle autorità.
Singole persone e famiglie rom sono state insultate, minacciate e aggredite a Gnjilane (Gjilan) e Urozevac (Ferizai). La polizia locale ha intensificato le azioni di pattugliamento, senza tuttavia procedere ad arresti. Dal canto loro, le autorità kosovare non hanno emesso alcuna dichiarazione di condanna di questi episodi.
"L'unico modo per fermare gli attacchi contro i rom è che la polizia e i procuratori del Kosovo avvertano che porteranno i responsabili dinanzi alla giustizia", afferma Human Rights Watch in un comunicato. "Non basta reagire quando si sono già verificati gli incidenti, ma è necessaria una risposta più attiva, come il rafforzamento delle pattuglie di polizia per la tutela dei diritti dei rom", ritiene Amnesty International, in un comunicato pubblicato oggi a Bruxelles.
Secondo i dati diramati dalle stesse organizzazioni, negli ultimi dieci anni le autorità del Kosovo e la comunità internazionale hanno sempre fallito nel proteggere le comunità di minoranza dalla violenza e le intimidazioni, causando una maggiore esposizione dei rom agli attacchi esterni.
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