mercoledì 9 settembre 2009

Varese, i Sinti chiedono soluzioni per la loro situazione abitativa

I dimenticati di via Friuli dicono basta e chiedono all'Amministrazione varesina di trovargli una nuova sistemazione. Alzano la voce per ottenere una soluzione che sia, a livello igienico sanitario, più idonea per crescere i loro figli.
La situazione attuale del campo, secondo loro, non è delle migliori. Neanche quest'ultima soluzione piace alla comunità sinti. Via Friuli, infatti, è solo l'ultima delle sistemazioni proposte dall'amministrazione. Originariamente la comunità era stata dislocata in via Crispi, all'interno del parcheggio dove risiedevano i nomadi-giostrai di Mantova. L'amministrazione ne aveva poi deciso il trasferimento in via XXV aprile. Nel '99 sono poi iniziati i primi tentativi di residenzializzazione del gruppo sinti. Troppo attaccati alla loro origine nomade e alla loro cultura, hanno invece preferito rimanere nelle roulotte. Da qui la scelta dell'amministrazione di spostarli in zona Procaccio.
"Ci hanno messo qui, confinanti con l'ingresso del canile e con il depuratore. - ricordano i più anziani del campo - Doveva essere una soluzione provvisoria,invece, dopo 10 anni siamo ancora qui".
L'autorizzazione, infatti, fu concessa in via del tutto provvisoria. Il permesso riguardava 3 roulotte e una decina di sinti. Ad oggi, le roulotte sono diventate dei prefabbricati e i componenti del campo sono una trentina, tra cui 13 bambini. Da qui la necessità di trovare un posto più accogliente e che tenga in considerazione la continua espansione delle famiglie.

"Abbiamo un solo bagno per 30 di noi. Non abbiamo un sistema fognario per lo scarico delle lavatrice e lavandini - dichiarano i residenti del campo -. Siamo così costretti a scaricare il tutto nella campagna vicina, ma questo attira topi e crea mali odori". Secondo loro le condizioni igienico sanitarie non sono sufficienti, e i bambini sono spesso malati.
"I bambini sono sempre pieni di croste e infezioni - continuano i Sinti -. D'inverno sono spesso raffreddati. Così non ci stiamo più, siamo abbandonati e dimenticati. Da qui ce ne vogliamo andare".
Le richieste vanno nuovamente rivolte all'amministrazione. I sinti chiedono una nuova soluzione residenziale. Non vogliono, però, sentir parlare di appartamenti, a meno che non siano al piano terra. "Qualche anno fa ci avevano dato un appartamento. Eravamo al quarto piano - spiega Hedi, uno dei residenti del campo -, ma non riusciamo a stare al chiuso. Noi siamo abituati ad uscire dalla porta di casa ed essere subito all'aperto. Stavamo male là. In ogni caso non posso permettermi le spese, non ho un lavoro. Come pago tutto?"
All'interno del campo sinti tutti la pensano come Hedi: "Chiediamo all'Amministrazione comunale un campo più attrezzato e igienico, in una posizione diversa. Non vogliamo appartamenti se non al piano terra. Vorremmo anche che il Comune ci aiutasse a trovare un lavoro". di Valeria Deste

2 commenti:

Anonimo ha detto...

vendono degli appartamenti lì vicino!

u velto ha detto...

ciao Anonimo, il tuo commento non ci sorprende perchè rispecchia la posizione dell'amministrazione comunale.
se però vuoi conoscere i tuoi concittadini sinti e vuoi capire i perchè non hanno la possibilità di acquistarsi gli appartamenti lì vicino, siamo disponibili ad organizzare un incontro tra te e un loro rappresentante.
scrivici!!!
(ics@sucardrom.191.it)