
La decisione di apporre la targa lungo il percorso pedonale della memoria, che corre lungo ciò che resta del muro del campo di concentramento, era stata presa dal consiglio comunale di Bolzano. Minniti aveva parlato di scelta «discriminatoria» nei confronti di tutte le altre vittime dei lager. Affermazioni che aveva poi ritrattato, tanto che il consigliere ha partecipato all'inaugurazione.
L'imbrattamento non è frutto di una ragazzata: chi ha agito ha colpito con la vernice solo ed esclusivamente quella targa. Insomma, un atto chirurgico. Il primo a denunciare il fatto al Comune e all'associazione Nevo Drom è stato Lionello Bertoldi, presidente dell'Anpi, che il 1 ottobre si è recato sul posto con una scolaresca di Asti: «Mi sono sentito molto a disagio, - ha raccontato Bertoldi - ho scritto immediatamente al sindaco, il quale mi ha assicurato che la targa verrà al più presto sostituita». Presumibilmente lo sfregio è stato compiuto a fine settembre.
Bertoldi si dice preoccupato per l'acuirsi anche nella società bolzanina di atteggiamenti intolleranti: «Dobbiamo saper accogliere, garantendo ad esempio il diritto di culto», ha detto riferendosi alla battaglia anti-moschea di Unitalia e Lega. di G.F.P.
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