Una famiglia di Sinti italiani - padre, madre e tre bambini piccoli - bersagliata da un lancio di pietre mentre dorme nel suo caravan, in piena notte. L’episodio di intolleranza è accaduto a Brusegana, nel parcheggio degli autobus.
Un risveglio pieno di paura, per i malcapitati, costretti a spostarsi nell’area di Prato della Valle dove la polizia municipale li ha prontamente multati di 50 euro per sosta abusiva. Come dire, da una parte la sassaiola, dall’altra la legge. Succede a chi risiede in «Via del Comune 999», cioè ai sinti e rom che vagano senza fissa dimora alla ricerca di un posto tranquillo. «Ma dove possiamo andare?», commenta amaro il capofamiglia, Demis Hudorovich, trentino di 31 anni, mentre tiene in braccio l’ultimo arrivato, 6 mesi ieri «se il Comune ci risponde che non esistono spazi per noi?».
La moglie, Pamela Basso, 24 anni da Camposampiero, rincara: «Abbiamo presentato domanda di alloggio tre anni fa, nessuna risposta. Chiediamo solo un angolo dove poter sostare senza correre il rischio di venire lapidati o multati. Se fosse per certa gente, ci brucerebbero vivi».
Negli occhi dei figli più grandi, 7 e 5 anni, c’è ancora la paura: «Erano circa le tre», ricorda Demis che mantiene la famiglia raccogliendo rottami, «ci siamo svegliati di soprassalto, i bambini gridavano terrorizzati, le pietre hanno sfondato un finestrino del caravan e causato altre ammaccature, per fortuna nessuno si è ferito. Sono uscito in strada ma nel buio non ho visto niente».
Ancora: «La mattina presto torniamo e parcheggiamo a Montà, nell’area della parrocchia, perché il nostro figlio maggiore frequenta la seconda elementare nella scuola rionale, prende sempre buoni voti, è bravo ma ha bisogno di un posto sicuro dove vivere, di acqua corrente e di luce per studiare».
C’è chi vi aiuta? «Ringraziamo l’Opera Nomadi e don Albino della Stanga, loro fanno tutto ciò che possono». da Il Mattino di Padova
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