Quella di oggi sarà una giornata di attesa per la giunta comunale. La speranza è che il prefetto, che deve sciogliere il nodo gordiano del villaggio per le famiglie sinte e decidere il da farsi, abbia compiuto la scelta. In una direzione o nell'altra. La preoccupazione c'è. Oggi scadono i dieci giorni. Il prefetto aveva detto che si sarebbe preso una settimana, massimo dieci giorni, per trovare la soluzione più adeguata e che allora avrebbe contattato il sindaco.
Questa sarà la settimana decisiva. Da una parte la Provincia che ha sospeso l'autorizzazione all'allacciamento della linea elettrica, dall'altra il comune che vuole far entrare i Sinti nel villaggio con o senza elettricità, anche per mezzo di generatori di corrente. «Speriamo che non piova - spiega l'assessore Laura Fincato - altrimenti l'emergenza per il campo si aggraverebbe».
Il capogruppo della Lega Alberto Mazzonetto va invece all'attacco: «Il comune evoca l'emergenza sociale, cosa che finora non ha mai fatto, solo per aggirare il problema della graduatoria pubblica, che l'ufficio Casa sa bene dev'essere fatta. La giunta si nasconde, non vuole dare risposte ai rappresentanti dei cittadini che hanno chiesto se c'è una graduatoria e con che criteri è stata bandita e se esiste una verifica patrimoniale sui redditi, dal momento che è stato scoperto che alcuni sinti hanno redditi e proprietà che non consentono di entrare in una casa comunale. Manca la trasparenza. La verità è che non è stato fatto alcun bando per permettere ai cittadini che lo volessero, disabili e anziani, di poter aspirare di abitare in quegli appartamenti». Aggiunge: «Gli assessori reclamano spiegazioni da Prefetto e Provincia, ma sono loro stessi a non darle: sembra che ci sia un accordo per il quale i sinti pagheranno 25 euro al mese, ammesso che le paghino, per affitto e servizi». di M.A.
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