
“La situazione dei rom è molto complessa – ha osservato il commissario -, assistiamo a situazioni estreme come gli attacchi mortali in Ungheria, ma situazioni simili ci sono anche in Repubblica Ceca. Purtroppo in Europa esistono gruppi politici che non vogliono i rom in quanto tali”. Secondo il commissario, in seno all’Unione “non c'è un Paese che sia un esempio positivo a livello generale, se ne trovano di buoni e cattivi un po' ovunque”, anche se “la zona peggiore è l'Europa centrale, dove la presenza di rom è più numerosa e dove sono senza dubbio discriminati e vivono una situazione molto dura”.
Da qui la necessità di combattere le forme di discriminazione. Una responsabilità, ha ricordato il commissario, che è soprattutto “nelle mani delle autorità nazionali”, perché la questione “non si può risolvere a livello Ue".
Alla presentazione della piattaforma hanno partecipato esperti provenienti da tutta Europa, che hanno discusso di come migliorare, tra le altre cose, l’accesso ad un’educazione che sia di qualità per le comunità rom.
All’incontro, presieduto dal segretario di stato Christer Hallerby in rappresentanza della presidenza svedese, ha partecipato anche il commissario all’Istruzione, formazione e cultura, Jan Figel. “L’inclusione dei rom è un test per l’Unione europea come comunità di diritti e valori – si legge in un comunicato congiunto dei due commissari -, Solo se possiamo garantire che ogni rom, uomo, donna e bambino, ha uguali diritti e stesse possibilità, possiamo onorare gli ideali su cui si fonda l’Ue”. da Il Velino
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