E' scattato all'alba di giovedì lo sgombero del campo rom nell'area ex Enel di via Rubattino a Milano. Una settantina di vigili urbani e un contingente composto da polizia e carabinieri in assetto antisommossa hanno buttato giù dal letto le famiglie e le hanno costrette a lasciare le baracche. Al momento dell’operazione erano presenti sull’area, oggi di proprietà della Rubattino Srl, circa un centinaio di Rom, alcuni dei quali potrebbero trovare una sistemazione provvisoria alla Casa della Carità.
Inutile la fiaccolata organizzata domenica sera da alcune associazioni del quartiere e dalle maestre dei bambini per scongiurare il blitz. Nel campo, anche in seguito agli arrivi dovuti agli sgomberi di altri campi irregolari, le presenze di Rom erano passate negli ultimi mesi da una cinquantina a circa 200 (di cui circa 70 bambini), quasi tutti di origine romena.
«La proprietà ha già iniziato i lavori di smantellamento e messa in sicurezza della struttura», spiega il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato, che ricorda come con questo sgombero «il 166esimo, restituiamo alla città un'altra fetta abbandonata al degrado. I vigili hanno trovato condizioni igieniche spaventose e tonnellate di rifiuti che ci vorranno giorni a smaltire: una situazione pericolosa anche per gli stessi abusivi».
De Corato ha sottolineato come i rom in città siano scesi in tre anni da 10mila a meno di 3mila (1300 regolari e 1400 irregolari): «Con lo smantellamento di via Rubattino scompare a Milano l’ultima grande baraccopoli. Sono centinaia le lettere inviate dai residenti del quartiere - ha ricordato il vicesindaco - che lamentavano una situazione non più tollerabile sul piano della sicurezza: furti negli appartamenti, dei veicoli parcheggiati sulle pubbliche vie e nei box, pure danneggiate o bruciate, scippi nelle ore notturne e nei pressi del supermarket, intimidazioni e minacce. La polizia locale continuerà nei prossimi giorni a monitorare la zona per impedire nuove occupazioni. Non daremo tregua agli abusivi perché Milano ha scelto una politica della legalità e dell’immigrazione sostenibile, che poi è anche la linea dell’Unione Europea».
«Grazie alle pressioni della Lega Nord di Milano un'altra zona della città torna alla legalità» è il commento di Matteo Salvini, presidente del gruppo consiliare della Lega Nord.
Dure le prime reazioni dell’opposizione: «Mentre l'assessore Moioli celebra l'anniversario della Carta dei diritti all'infanzia - affermano i consiglieri comunali David Gentili (Pd) e Patrizia Quartieri (Prc) - in via Rubattino l'esperienza di integrazione di 40 bambini nelle scuole del quartiere viene calpestata dalle ruspe. Uno sgombero che è una vergogna per Milano. Si fa propaganda politica sulla vita dei bambini».
«Alle porte dell'inverno, dopo le mobilitazioni del quartiere e delle insegnanti delle scuole che ospitano i bambini, pensavo, ingenuo, che ciò non sarebbe accaduto - prosegue Gentili -. Non c'è limite all'utilizzo della vita delle persone per fare propaganda politica». Di «ennesima violazione di diritti fondamentali», parla l'associazione Naga.
Nel settembre scorso anche Amnesty International si era schierata pubblicamente contro un eventuale sgombero con la forza pubblica del campo di via Rubattino e aveva sollecitato i propri sostenitori a sottoscrivere un appello al prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi in cui lo si invitava «a non eseguire lo sgombero forzato». Per Amnesty questo tipo di operazioni «eseguite senza protezione legale, sono proibite dal diritto internazionale in quanto costituiscono una grave violazione di una serie di diritti umani, in particolare, del diritto a un alloggio adeguato».
Sulle polemiche sollevate dallo sgombero, De Corato replica che «anche questa volta, particolare riguardo, è stato rivolto all’accoglienza dei minori: peccato che chi oggi strumentalmente alza la voce su questo aspetto non abbia mai detto una parola sulla vergogna della tratta dei minori rom seviziati, costretti a prostituirsi o a rubare».
«Gli operatori dei Servizi Sociali - dichiara l’assessore Moioli - d’intesa con la Prefettura e le realtà del privato sociale, si stanno occupando di mamme e bambini attraverso un progetto condiviso, elaborato negli scorsi giorni. Sono già 6 i nuclei familiari che sono stati accolti in strutture messe a disposizione dal Comune e altri 6 hanno accettato l'alternativa al campo e stanno per essere ospitati. Si tratta di 12 mamme e 30 bambini».
Intanto, è stato sgomberato dalle forze dell'ordine anche il campo rom di via Luini a Sesto San Giovanni, nell'hinterland milanese. A comunicarlo e il capogruppo del Pdl in Comune Antonio Lamiranda, che accusa però l'Amministrazione di centrosinistra di «nulla aver fatto per tutelare quei cinque o sei bimbi che vivono in condizioni inumane».
Lunedì scorso, durante un vertice a Palazzo Marino, Lega e Pdl hanno trovato l'accordo su una delle questioni che in passato ha diviso la maggioranza, fissando in mille il «tetto» dei Rom e Sinti presenti in città, tetto da raggiungere entro il 2011. I nomadi, a quanto deciso, dovranno essere inseriti in campi rom regolari che, in prospettiva, sono destinati a diventare per lo più spazi di transito. da Corriere della Sera
1 commento:
Rovesciamo un nome e facciamo dei discorsi alla De Corato.
Quanti sono i pugliesi regolari ed irregolari a Milano?
Sono state prese le loro impronte digitali? Li hanno svegliati all'alba per fotografarli?
Tanti pugliesi e tanti rom hanno dato lustro a Milano. Celentano ed Abatantuono sono più pugliesi o milanesi? I tanti Turri sinti milanesi sono più sinti o milanesi?
De Corato, pensa ai tuoi corregionali, tanti sono di lontana origine straniera, tanti sono siciliani deportati. Tanti di loro sono emigrati a Milano, alcuni di loro sono ospiti di parenti o altro e sono tecnicamente clandestini per come lo intendi tu.
Inverti ogni tanto pugliese con rom, sinto o camminante e ragiona sulla tua azione continua.
Se sei milanista quando segna Pirlo lo consideri sinto o bresciano?
Ho usato pugliese perché De Corato è nato a Bari. Milano ha immigrati italiani e stranieri, di tutti i tipi, alcuni in una generazione diventano italiani. Si può usare ogni origine per questo gioco.
Vuoi vedere che fra i milanesi più vecchi ci sono molti sinti e qualche rom? E allora la tua è l'invidia dell'ultimo arrivato?
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