venerdì 20 novembre 2009

Milano, una giornata di ordinaria discriminazione

Non è certo il primo sgombero a cui assisto. Questa mattina (19 novembre 2009) alle 5.45 in via Rubattino c’erano già alcuni uomini che uscivano per andare a lavorare nei cantieri. Non credevano sarebbe arrivato lo sgombero, proprio oggi.
C’era già Stefano, della Comunità di S. Egidio, presente, ben più sveglio di me. Capace di parlare con tutte le persone della baraccopoli, conoscendole una a una. C’era già anche un cittadino del quartiere, in pensione, che abitualmente accompagna i bambini a scuola, organizzando una sorta di piedibus in cui bambini rom e gagi si tengono per mano.
Alle 6.00 sono iniziate a uscire le prime famiglie che hanno preso sul serio la notizia dello sgombero. Solo coppie senza figli, più rapide e capaci di “prendere su” le proprie cose e cercarsi un’altra sistemazione. Per chi ha figli, spostarsi è ben più difficile. Pian piano tutti hanno iniziato a svegliarsi e uscire. Forse 250 persone, probabilmente di più. Almeno 80 bambini.
Pian piano sono arrivati anche altri gagi: Elisabetta e tante persone della Comunità di S. Egidio, Greta, Valerio e tanti da Segnavia - l’associazione animata dai padri Somaschi -, Fabio, Lavinia e tanti altri del Naga, e poi le maestre delle scuole elementari del quartiere, alcuni genitori, Vincenzo e le persone del circolo Acli di Lambrate, Patrizia Quadrelli - consigliera comunale di Rifondazione - e David Gentili - consigliere comunale del PD.
E poi i giornalisti, Repubblica, Corriere, Radio Popolare. Un sacco di persone, e non solo delle associazioni coinvolte abitualmente nel Tavolo Rom. Tanti cittadini ordinari, a testimonianza dei legami forti creati nel quartiere. Le persone sono arrivate così presto alla mattina, forse anche senza credere veramente allo sgombero. Quasi per rassicurare e rassicurarsi. In una delle prime mattine un po’ fredde, con una pioggerellina intermittente.
Alle sette di mattina eravamo già tutti lì. Convocati da sms rapidi, e-mail veloci poche ore prima, fra le 18.00 e le 21.00 del giorno precedente - “pare che sia veramente domani lo sgombero... appuntamento in via Rubattino”. Poi è sorto il sole, alle 7.20. E alle 7.30 sono arrivate le ruspe. Alle 7.40 l’esercito (polizia di stato e carabinieri) e la polizia locale. La normativa internazionale prevede che non possa essere fatto uno sgombero in assenza di alternative abitative. Prevede anche che debba essere data una notifica individuale ai maggiorenni. Né l’uno, né l’altro vincolo è stato rispettato . Prevede anche molte altre cose, come si può leggere nel dettaglio nei tanti documenti del Tavolo Rom di Milano (vedi: Documento Tavolo Rom - Politiche e interventi possibili per i rom e i sinti a Milano2.rtf ). di Tommaso Vitale, continua a leggere…

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