
Giancarlo Gentilini appena due settimane fa èstato condannato dal Gup di Venezia Luca Marini (procedimento n. 11.392 del 2008) per istigazione al razzismo con annessa multa di 4000 euro e il divieto per tre anni di partecipare a comizi politici per le parole urlate alla Festa dei Popoli Padani a Venezia il 14 settembre 2008:
“(…) Voglio eliminare – aveva detto tra l’altro – dalle strade quei bambini che vanno a rubare in casa degli anziani” ed ancora “voglio una rivoluzione contro chi vuole aprire moschee e tempi islamici” dicendosi pronto “ad aprire una fabbrica di tappeti per regalarli agli islamici perchè vadano a pregare nel deserto e non a casa nostra”. E ancora “Voglio la rivoluzione contro i clandestini. Voglio la rivoluzione contro i campi dei nomadi e degli zingari. Io ne ho distrutti due a Treviso. Voglio la rivoluzione contro chi vorrebbe dare il voto agli extracomunitari. Non voglio vedere neri, marroni o grigi che insegnano ai nostri bambini. Cosa insegneranno, la civiltà del deserto? La società di coloro che scappano davanti ai leoni? O a quelli che corrono dietro alle gazzelle per mangiarle ? (…)”
Non si tratta di un episodio isolato, ma di una proposta politica – dall’abolizione della panchine in città perché erano dormitori per gli stranieri, all’ idea sugli extracomunitari da vestire da leprotti e impallinare, e sugli omosessuali contro i quali ci vuole una “pulizia etnica”- che persegue un obiettivo di esclusione sociale, di discriminazione e di esaltazione della purezza della razza.
Mogliano Veneto per la sua tradizione e la sua storia è una città democratica e antirazzista, distintasi per aver resistito all’occupazione nazi-fascista, aperta all’accoglienza e all’incontro con l’altro.
Nello statuto comunale è scritto: “La città di Mogliano Veneto rappresenta e cura gli interessi della propria comunità, ne promuove lo sviluppo civile, sociale ed economico ispirandosi ai valori e agli obiettivi della Costituzione, in attuazione delle leggi dello Stato e della Regione”.
Tra i principi fondamentali della Carta Costituzionale c’è quello della pari dignità sociale e dell’uguaglianza davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
La nostra città e più in generale il nostro paese non hanno bisogno di sceriffi tanto più condannati per istigazione al razzismo, ma di uno stato di diritto e di amministratori pubblici che sappiano promuovere il bene comune, la legalità, l’accoglienza, la solidarietà e la partecipazione democratica.
Le parole di Gentilini ci indignano e ci offendono.
Per tanto chiediamo al Sindaco di Mogliano, che rappresenta la nostra città, di ritirare il patrocinio dell’Amministrazione alla presentazione del libro e di annullare la manifestazione pubblica prevista per lunedì 9 novembre 2009 presso il municipio, casa di tutti.
Chiediamo inoltre a quanti condividono questa lettera di sottoscriverla. Per farlo è sufficiente lasciare un commento qui sottoscrivendo nome, cognome e città. (la mail è richiesta, ma non viene pubblicata). di Moglianoantirazzista
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