Ieri alle prime luci dell’alba un’operazione congiunta dei Carabinieri della compagnia di Nola, dei vigili urbani di Cicciano e il Comando di Polizia di Cicciano ha sgomberato di circa 50 immigrati, Rom rumeni, in un fabbricato di Via Polveriera di Nola. Tutto è partito nei giorni scorsi, quando i vigili urbani di Cicciano, hanno fermato durante un controllo sul territorio, 2 uomini di origini straniere. I due immigrati, sprovvisti dei documenti alla richiesta dei poliziotti municipali, si sono fatti accompagnare presso il casolare dove li custodivano per dimostrare che erano in possesso dei relativi permessi.
I Vigili Urbani hanno quindi informato le autorità che il casolare, sito in via Polveriera, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, era stato occupato da circa 50 persone che avevano fatto di quel posto la loro casa. Il casolare ospitava numerosi nuclei familiari tra cui bambini e donne in stato interessante. La situazione igienico sanitaria era drammatica ed è per questo che le Autorità hanno deciso lo sgombero nel cuore della notte.
Le agenzie di stampa riferiscono che il tutto si è svolto nel “rispetto” degli immigrati che soggiornavano in Via Polveriera: “sebbene l’operazione sia avvenuta nel cuore della notte, i rom prima di abbandonare l’alloggio hanno avuto il tempo di vestirsi prima di essere condotti nel vicino comando dei carabinieri per i dovuti accertamenti”.
I servizi sociali hanno offerto la sola sistemazione dei bambini piccoli in strutture. Nessuna soluzione è stata pensata per le mamme, i papà e gli adolescenti. Le famiglie hanno naturalmente rifiutato di abbandonare i figli più piccoli e sono ritornate in strada.
I Carabinieri hanno arrestato dieci delle cinquanta persone con l’accusa di appropriazione indebita di energia elettrica ai danni delle Ferrovie dello stato. Le indagini proseguiranno anche su un altro binario prefiguratosi alle forze dell’ordine nel corso dello sgombero. Gli immigrati infatti, hanno reagito all’azione di sfratto increduli di quanto stava accadendo “non siamo abusivi – avrebbero detto alle forze dell’ordine – paghiamo un regolare affitto di 500 euro”. Rivelazioni che hanno allertato i militari alla ricerca dell’affittuario, un uomo secondo le prime ricostruzioni, di probabile origine italiana, che percepiva illegalmente la somma dagli stranieri e che rischia, anche in previsione delle nuove norme, fino a tre anni di reclusione e l’imputazione di svariati capi d’accusa tra cui quello di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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