lunedì 7 dicembre 2009

Milano, le reazioni politiche agli attacchi contro il Cardinale Tettamanzi

"I fustigatori, i tronisti e i Torquemada sono arrivati come un orologio (e un referendum) svizzero. Non sono piaciute le critiche del cardinale Tettamanzi alla recente raffica di sgomberi che ha messo sulla strada 250 rom di un accampamento abusivo alla periferia di Milano. Il quotidiano leghista, come poteva essere altrimenti, è andato giù duro". Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo, commenta così gli attacchi ricevuti dall'Arcivescovo di Milano da parte della Padania. "Questo succede - scrive il direttore Filippo Rossi - quando la politica si arroga il diritto di utilizzare la religione come carta d'identità, come facile strumento per riempire la propria vuotezza". "Questo succede quando la politica prende in prestito la fede per farne uno strumento di odio e di divisione. Quando si confonde la croce con un simbolo di partito. Questo succede: si arriva a pretendere che la religione si adegui alle regole perverse della politica, perda l'universalità per occuparsi del contingente, perda l'altruismo per rifugiarsi nel più bieco individualismo".
Il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione (in foto) dichiara la sua solidarietà all'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, dopo gli attacchi della Lega che lo hanno definito un 'imam'. ''Come tutti i milanesi ci stringiamo intorno al successore di Sant'Ambrogio e San Carlo il quale esprime i valori fondanti della comunità cristiana milanese. Sono inaccettabili e incomprensibili gli attacchi politici di questi giorni al cardinale Dionigi Tettamanzi. Un pastore che esprime la sensibilità della gente del suo territorio, ma come buona guida sa anche correggere il suo popolo quando sbaglia''.

''Il popolo cristiano ha ragione di essere spaventato perchè il cristianesimo è a volte messo in pericolo non solo da pressioni esterne, ma anche da un'elite italiana ed europea scristianizzata che lo attacca in continuazione. Ma la Lega -aggiunge Buttiglione- sbaglia ad usare il cristianesimo e il crocifisso come un'arma. A volte sembra che la Lega si improvvisi difensore di un cristianesimo che non è quello vero: vuole un cristianesimo padano che serva come strumento identitario contro gli altri, come tentarono di fare i nazisti con un cristianesimo ariano. Non è questo il cristianesimo, la cui cifra è la fraternità universale''. ''Bisogna pretendere con fermezza anche dai rom, dai fedeli musulmani e da chiunque correttezza e rispetto per le leggi e anche per la sensibilita' di chi c'e' gia', ma è giusto e doveroso riconoscere i diritti di tutti, costruire una convivenza civile e , udite udite, anche partecipare di un senso di fraternita'''.
Filippo Penati, del Partito democratico. Afferma: ''Le affermazioni di Calderoli, in risposta alle parole del cardinale Tettamanzi sono gravi e sbagliate. Ridicolo appare il tentativo di far apparire Tettamanzi estraneo alla sua comunità: è vero il contrario. Tettamanzi è figlio della tradizione milanese e lombarda della Chiesa e ha i piedi ben piantati nel suo territorio''. ''Mi è capitato di seguirlo nelle sue visite pastorali e ho sempre visto tra le persone un legame straordinario col loro vescovo -ricorda- La verità èche la Lega cerca di scaricare, con le critiche a Tettamanzi, i suoi problemi. So bene, per la mia esperienza prima di sindaco e poi di presidente della Provincia, che il rapporto tra le città, i quartieri e i campi rom è tra i più complessi e problematici per i cittadini. Ma chi si assume il compito di governare un territorio deve trovare soluzioni serie che tengano insieme solidarietà e sicurezza. La Lega e Calderoli cercano invece di sfuggire i problemi e di scaricare le colpe su chi, come ha fatto il cardinale di Milano, richiama cittadini e amministratori alle proprie responsabilità''.
"Nonostante sia diventato ministro, Calderoli non ha perso la sua tradizionale rozzezza. E' inconcepibile e senza motivazioni il suo attacco nei confronti del cardinale Tettamanzi". Lo afferma il deputato del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei. "Calderoli dimostra un'incultura impressionante. Il cardinale Tettamanzi è uno dei pochi che a Milano riesce ad aiutare concretamente poveri, immigrati, famiglie intere - continua Farinone - E' poi non è certo Calderoli a dover decidere se il cardinale ha radicamento con il territorio. I fatti dicono che l'arcivescovo è amato e stimato dalla città".

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