"I conflitti con i rom presenti a Pescara e provincia stanno raggiungendo livelli ingiustificabili ed eccessivamente pericolosi per il futuro".
E' il grido di allarme lanciato oggi a Pescara dalla Federazione Romanì, rappresentata da Nazzareno Guarnieri (vedi il video), il quale ha voluto lanciare "una denuncia pubblica forte verso la politica".
E' necessario, per Guarnieri (in foto), che le istituzioni locali promuovano l'integrazione culturale dei rom, per fronteggiare la situazione di degrado che si e' creata sul territorio.
"L'omicidio avvenuto ad Alba, per Guarnieri, non è stato un caso e noi non vogliamo che accada lo stesso a Pescara", dove si concentrano circa duemila rom. E' anche vero, per Guarnieri, che i rom devono attuare un "ripensamento etnico forte ed emarginare le frange di illegalità".
La prima cosa da fare, secondo la Federazione Romanì, è convocare un tavolo di lavoro al quale far partecipare le istituzioni, a partire da Comune, Provincia e Prefettura, per far conoscere le esigenze e i bisogni della comunità rom e poi costruire un percorso.
Tra i problemi dei rom ci sono la formazione, la scolarizzazione, l'emergenza casa e l'emergenza lavoro: "tutte questioni - ha commentato Guarnieri - che vanno gestite, e se non si gestiscono con un intervento di canalizzazione politica la situazione esplode, il disagio esplode". Una delle questioni segnalate è la mancanza di fondi pubblici per gestire progetti in favore dei rom.
La cooperativa Pralipé, ad esempio, nel 2009 non ha ottenuto finanziamenti da Comune e Regione per lavorare sull'integrazione dei rom e dal novembre 2008, segnala Giulia Prestia, molti progetti avviati a Rancitelli si sono bloccati perchè è terminato il progetto comunitario Urban che li aveva sovvenzionati. da Abruzzo 24ore
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