venerdì 11 dicembre 2009

Schio (VI), una casa per due anziane sinte? Dopo la Lega Nord anche il PD dice no

Le signore Adriana e Nicoletta (in foto) sono tornate a Schio e stazionano con le loro due roulotte dalle parti del convento dei Cappuccini, dove hanno ottenuto residenza. Cercano casa con l'appoggio di molti scledensi (90 firmatari di un appello alle istituzioni) ma anche il Pd dice no alla possibile soluzione nella "casa dei pompieri", pur auspicando per le due signore una rapida soluzione logistica.
La vicenda sterza verso una svolta politica inaspettata. Il principale partito della maggioranza, pur soppesando con attenzione tutti gli aspetti, si schiera contro l'ipotesi dell'assessore Antonietta Martino, di sistemare l'edificio fatiscente a Campagna, a pochi metri dalla caserma dei vigili del fuoco, per adibirlo anche ad abitazione delle due donne, appartenenti alla minoranza sinta.
«Il Comune segue, tramite i servizi sociali e Ulss, questa famiglia che dopo varie traversie e problemi legati all'emarginazione sociale ha cominciato a dimostrare cambiamenti importanti - afferma il segretario scledense del Pd, Marco Rossetto. - Tra questi l'avvicinamento e l'impegno costante verso il mondo del lavoro di alcuni componenti. Dopo tanti anni, valutata la richiesta di poter modificare lo stile di vita precario, la famiglia ha deciso di chiedere la possibilità di andare ad abitare una casa normale».
Adriana Levacogigh e Nicoletta Caris avrebbero cercato un'abitazione sul libero mercato e sono regolarmente presenti nella graduatoria Ater per l'assegnazione di un alloggio, ma i tempi non sono brevi e le condizioni di salute di una delle due non possono attendere oltre.

«Spendere soldi pubblici per sistemare l'edificio vicino alla caserma non sembra per noi una strada praticabile - precisa Rossetto. - Si troverebbero in mezzo ad una costruenda rotatoria, distante dalla città, che le emarginerebbe ancora di più. Noi come partito riteniamo che questa famiglia abbia il diritto di poter vivere dignitosamente, utilizzando le proprie risorse provenienti dal lavoro dipendente e dichiarato. Trattandosi di cittadine italiane esse devono essere avviate verso percorsi di normalità, dove possano sperimentare modelli di vita civili».
Le Lega Nord, che ha minacciato di occupare l'edificio, abitato sino a 7 anni fa da un'anziana ed espropriato per esigenze viabilistiche, prende atto, ma rilancia: «Le distanze prese dal Pd sul progetto dell'assessore Martino, non ci fanno abbassare la guardia - commenta il segretario Valter Orsi-. Ricordo al Pd che vi sono molte famiglie scledensi in difficoltà a cui il Comune non dà risposte, molte altre per orgoglio non hanno il coraggio di chiedere. L'unico modo di lavarsi la coscienza è di ricordarsi di quanti hanno dato alla città ed oggi si trovano nelle condizioni di chiedere». di Mauro Sartori

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