E' stato presentato venerdì 8 gennaio, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Gambacorti, il protocollo d'intesa tra la Regione Toscana, il Comune di Pisa, le amministrazioni della zona pisana e la Società della Salute, sulla presenza dei Rom nei nostri territori.
Ad aprire gli interventi è stato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi che ha sottolineato con soddisfazione la diminuzione delle presenze rom in città: "C'è una positiva inversione di tendenza per cui nel giro di pochi mesi siamo riusciti a ridurre una pressione che era divenuta ingestibile".
Dal maggio del 2008, secondo quanto riferiscono dall'amministrazione comunale, al dicembre del 2009 si è avuta una diminuzione della popolazione rom di 134 persone passando così da 929 a 795.
"Pisa nel passato - ha detto il sindaco di Pisa - ha accolto una popolazione Rom molto più alta della media regionale e soprattutto al di là delle proprie capacità di accoglienza e d'integrazione sociale e abitativa. Questa diminuzione apre ora nuovi scenari perché può portare Pisa sugli stessi livelli di accoglienza di altre realtà e quindi ritornare a numeri compatibili con le capacità e risorse del nostro territorio".
"E' importante, quindi - ha proseguito Filippeschi - che però non si ricrei una forza attrattiva sul nostro territorio, la disponibilità all'accoglienza deve essere sempre commisurata alle possibilità, altrimenti si creano situazioni di rischio. L'accordo con la Regione ha così come presupposto quello di rientrare in questi numeri che si sono raggiunti. Si ribadisce con questa intesa non solo la solidarietà su questi temi tra gli enti locali della nostra zona, ma si riconferma l'indirizzo della Regione Toscana che incentiva l'inclusione sociale ma anche politiche di rimpatrio e di contrasto agli insediamenti abusivi". Al riguardo il sindaco ha ribadito che "proseguiranno il contrasto ai campi irregolari, a seguito della specifica ordinanza con cui sono stati eseguiti 15 interventi di sgombero nell'ultimo anno, e le politiche di rimpatrio assistito che hanno consentito di alleggerire situazioni difficili, accanto al mantenimento e ricalibrazione degli interventi di tipo sociale".
Il protocollo di intesa chiude, quindi anche il programma "Citta' Sottilì", un percorso di integrazione ed assistenza. "Il protocollo - ha spiegato l'assessore regionale Salvadori - chiude questo progetto per aprire un percorso di cittadinanza attiva dei rom che si devono impegnare a trovare un lavoro, a pagare l'affitto e le utenze per uscire dalla marginalità. L'idea è quella di non sostenere un assistenzialismo ad oltranza che, di fatto, mantiene le persone in un stato di marginalità, ma avviare un processo di responsabilizzazione capace di formare cittadini che rispettino i propri doveri ed esercitino tutti i propri diritti compreso quello del voto alle elezioni".
"In questo quadro - ha proseguito Salvadori - sostenere una popolazione di mille rom per il territorio pisano è impensabile, tanto più se si considerano gli ingenti tagli del Governo alla politiche sociali. Senza risorse è impossibile pensare di dare risposte adeguate. Per noi questo protocollo è, quindi, una sperimentazione importante che può diventare anche un riferimento per altre realtà". di Francesco Auletta, continua a leggere…
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