venerdì 5 febbraio 2010

Brescia, un dramma frutto dell'ignoranza

Un dramma nel dramma sta scuotendo Brescia e la comunità Rom rumena. Una ragazzina di quattordici anni si è spostata con un ventiduenne, sieropositivo dall’età di cinque anni dopo una trasfusione a Bucarest.
La Procura l'altro ieri ha arrestato il giovane, muratore di 22 anni, e la madre, 39, per violenza sessuale e riduzione in schiavitù. Ora i magistrati stanno valutando l’eventualità di indagare il marito anche per «contagio colposo».
Le nuove analisi effettuate sul sangue della sposa bambina non lascerebbero dubbi: sono risultate positive al test per l’Hiv. La ragazzina, 14 anni compiuti la scorsa settimana, nel corso dei primi controlli sembrava miracolosamente non aver contratto il virus. Solo ulteriori approfondimenti effettuati nel cosiddetto «periodo finestra» hanno purtroppo ribaltato i risultati. E adesso la piccola è in cura nel reparto infettivi della divisione di Pediatria. La suocera si era rivolta ai medici che curavano il figlio da otto anni, proprio per paura del contagio e della trasmissione del virus al feto nell’eventualità di una gravidanza.
La sua angoscia era sapere se la piccola nuora poteva diventare mamma senza problemi e se un eventuale nipotino sarebbe nato sano. Adesso la ragazzina, che da una settimana è ospite di una struttura protetta, è seguita da specialisti e ha già iniziato la profilassi prevista nei casi di contagio. Enzo Trommacco, avvocato difensore dei due arrestati, si esprime con cautela: «I miei assistiti rimangono in carcere e fino a oggi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Dovremo capire se nella vicenda hanno avuto un ruolo pure i genitori della piccola, probabilmente gli stessi che hanno combinato il matrimonio in Romania».
Ieri sia madre che figlio, durante l’interrogatorio di garanzia, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. «Non dobbiamo giustificarci di nulla — ha detto la madre al magistrato —. Mia nuora era perfettamente al corrente della malattia di mio figlio, ma ha voluto sposarlo comunque. Da noi funziona in questa maniera, è la nostra tradizione».

3 commenti:

u velto ha detto...

Sposa bambina non ha contratto l'aids
Nessuna imputazione per marito in merito a possibilita' contagio
05 febbraio, 16:03

(ANSA) - BRESCIA, 5 FEB - L'esame sulla bambina di 13 anni, sposatasi con rito rom nello scorso settembre con un connazionale di 21 anni, ha dato esito negativo.

L'uomo, che era malato di aids, e sua madre sono stati arrestati nei giorni scorsi a Brescia con le accuse di violenza sessuale e riduzione in schiavitu'. Nessuna imputazione, con riferimento alla possibilita' del contagio, e' mai stata formulata nei confronti dell'arrestato.

Nebo ha detto...

Alla fine non ho capito se la ragazzina sia positiva o meno....

xpisp ha detto...

Penso che il fatto di essere sieropositiva o meno non faccia differenza sulla valutazione di questa storia, molta ne farà invece per la vita di questa ragazzina.
Da persone talmente ignoranti da ritenere che una ragazzina di 13 anni possa sapere cosa significhi sposarsi e sopratutto farlo con un sieropositivo, non posso aspettarmi che sappiano valutare che sia necessario prendere delle precauzioni per il bene della "sposa".
Fa pensare che si parli d'integrazione e poi ci si scontri con persone che se ne fregano delle leggi quando fa comodo, salvo poi usarle a proprio vantaggio appoggiati da associazioni e partiti politici.
Queste persone dovrebbero essere punite severamente e i primi a chiederne la testa sono proprio quelle persone che tanto lottano per l'integrazione.
Questi casi(rari credo) sono quelli che aiutano ad accrescere sospetti e discriminazione.