Petru Birlandeanu fu ucciso nella stazione della Cumana di Montesanto a Napoli il 26 maggio dello scorso anno. Nello stesso punto, dove si accasciò durante una sparatoria tra clan di camorra contrapposti, sotto gli occhi di sua moglie Mirella, oggi c'è una teca (in foto) con la fisarmonica del musicista rom immigrato dalla Romania in Italia.
Le immagini terribili del commando di morte, ma soprattutto quelle della lenta agonia del musicista rom mentre nessuno gli prestava aiuto fecero il giro del mondo. I componenti del commando di killer che spararono nel mucchio uccidendo il povero romano sono stati tutti identificati. Alcuni di loro anche arrestati con l’accusa di omicidio.
Petru è stato ricordato a mezzogiorno nel corso di una cerimonia all’interno della stazione della Cumana di Montesanto. Ha tenuto la prolusione della cerimonia Pasquale Colella, professore di Diritto Canonico presso l'Università degli Studi di Salerno e direttore della rivista "Il Tetto". Hanno partecipato Raffaello Bianco, amministratore delegato Sepsa; Alessandro Pansa, prefetto di Napoli; Santi Giuffrè, questore di Napoli; Razvan Victor Rusu, ambasciatore straordinario e pluripotenziario della Romania; Giulio Riccio, assessore comunale alle Politiche Sociali; don Gaetano Romano, vicario episcopale per la Carità. Erano inoltre presenti Enzo Esposito dell'associazione Opera Nomadi di Napoli, Marco Rossi della Comunità di Sant'Egidio e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Dalle agenzie stampa sembra che nessuna comunità rom di Napoli sia stata invitata e in molti articoli non si evidenzia l’appartenenza alla minoranza rom di Petru Birlandeanu.
Il monumento a Petru è stata inaugurato dall'assessore regionale alle Politiche Sociali e all'Immigrazione Alfonsina De Felice. "Le morti per sbaglio in questa città si moltiplicano – ha affermato l’assessore -e dobbiamo fare in modo che non diventino un fatto normale. Questa fisarmonica deve essere il simbolo di una cittadinanza attiva, per renderci partecipi, perche' col nostro impegno possiamo fare in modo che una condizione tragica, come quella di Mirella, possa essere superata". Un musicista macedone, Branko Gjorgjievic, ha poi suonato con la fisarmonica brani del repertorio di Birlandeanu.
1 commento:
Nessuna partecipazione "istituzionale" del popolo rom, ridotto ancora una volta all'aspetto di coreografia folcloristica.
Si celebra la morte per "sbaglio" ... e nessuno ricorda il ruolo attivo della camorra e della peggiore popolazione napoletana nei roghi di Ponticelli.
Nessuno ricorda i manifesti del PD di Ponticelli.
Intanto Angelika è ancora in carcere per una condanna ingiusta.
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