lunedì 19 aprile 2010

Milano sceglie la forza

Il Comune ha dismesso ogni politica per l’immigrazione, preferendo additare gli stranieri come responsabili del degrado, sgomberando i rom rumeni a ritmo continuo, usando la polizia locale per interventi di pubblica sicurezza. E affermando, nel contempo, il proprio potere municipale
Stanti le ultime stime dell’ISMU (Blangiardo, et al., 2010) calcolate all’1 luglio 2009, Milano è una città con un numero di immigrati compreso fra le 228.500 e le 245.200 unità. In altri termini, a Milano fra il 17,7% e il 19% degli abitanti sono stranieri. I paesi di provenienza più rappresentati sono oggi nell’ordine le Filippine, l’Egitto, la Cina, il Perù e l’Ecuador (mentre nella provincia troviamo ai primi due posti Romania e Albania).
Se anche solo fino all’inizio dello scorso decennio il capoluogo lombardo attirava una grande percentuale dell’immigrazione presente nella regione (il 34% nel 2001, che saliva al 52% considerando l’intera provincia), oggi questa percentuale è scesa al 20% (42% considerando anche la provincia nei confini del 2001, comprensivi anche della attuale provincia di Monza-Brianza). Milano resta un forte polo di attrazione dei flussi immigratori, che però poi tendono a radicarsi su un’area vasta ben al di fuori della città metropolitana. Il grande aumento dell’immigrazione in Lombardia negli ultimi 10 anni, ormai giunta a 1.206.900 unità (stima di massima), ovvero al 12,4% delle popolazione residente, ha fatto diminuire la rilevanza percentuale della città di Milano nel panorama lombardo. I numeri assoluti, tuttavia, continuano a segnalare la grande presenza di immigrati nella città meneghina e anzi una crescita fra il 2001 e il 2009 del 65,4%. di Tommaso Vitale, continua a leggere…

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