martedì 29 giugno 2010

Milano, continua la politica razzista e demagogica degli sgomberi

Il 26 giugno mattina alle h. 8.00 è stato sgomberato per l’11esima volta il campo rom di V.le Forlanini. Erano presenti una decina di persone, delle 25 circa che lo abitano (donne incinte, bambini – il più piccolo di tre mesi – e anziani); il resto era già in giro per la città. Le ruspe hanno distrutto le baracche e tutto quel che serviva alla loro misera esistenza.
Alcune sere prima, come alcuni sanno, era stato tentato uno sgombero, non portato a termine per la mancanza delle ruspe dell’Amsa: lo sgombero era quindi stato promesso per la mattina successiva, cioè il 25 giugno. Ci siamo presentati alle 6,45 di venerdì e non si è materializzato nessuno, probabilmente a causa dello sciopero.
Ma quello che si è materializzato è stato il comunicato feroce di De Corato, che non ha saputo resistere alla tentazione di dare lo sgombero per già eseguito, tanto che i giornali hanno pubblicato il suo annuncio senza farne opportuna verifica.
Ora sappiamo anche che gli sgomberi, finora organizzati nei giorni feriali, si effettuano anche nei giorni festivi, per rimediare alle gaffe di cattivo gusto. E, nei giorni festivi, non si materializzano neanche i servizi sociali; la polizia locale ha con sé un elenco delle comunità d’accoglienza per madri e minori, a cui destinare le donne che volessero accettare questa soluzione, ovviamente rifiutata come al solito perché significa spezzare la famiglia.
Come tutti sanno, mai nessuno è stato allontanato con questi provvedimenti di sgombero, che sono inutili, costosi e inefficaci.

La stessa polizia locale è evidentemente infastidita e in difficoltà nell’eseguire ordini dall’alto che non hanno mai prodotto i risultati sbandierati: l’allontanamento dei rom dal territorio.
E’ noto a tutti, anche alle forze dell’ordine, che nel campo non ci sono delinquenti, come invece è dichiarato nel comunicato di De Corato; lo dimostra il fatto stesso che sempre la mattina del 26 giugno moltissimi fossero già in giro per la città a guadagnarsi da vivere, spesso in lavori umilianti e sottopagati.
Invitiamo il Consiglio comunale a non spendere più i fondi nazionali ed europei per inutili ansie di sicurezza ma per finalità dell’acquisizione dei diritti per questi soggetti: casa, lavoro, servizi sociali, istruzione, salute.
Le donne, i bimbi e gli uomini di quel campo continueranno ad avere il nostro sostegno; come abbiamo già dichiarato anche in sedi istituzionali, risponderemo “colpo su colpo”, e continueremo a fornire i mezzi di sussistenza e le modalità di accompagnamento ai servizi cui questi soggetti hanno diritto al pari di tutti gli altri.
Ci sta stretto questo ruolo di volontariato, che non vogliamo sia sostitutivo di una presa in carico pubblica della questione, e invitiamo gli/le aderenti al Gruppo di sostegno a diffondere questo comunicato e il nostro comune e fattivo impegno. De Corato sgombera e ci troverà tutte le volte sempre più attrezzati a resistere a questa politica di “pulizia etnica”. De Corato sa bene che varie istituzioni europee hanno richiamato l’Italia e il Comune di Milano per il trattamento discriminante adottato nei confronti dei rom. Lui la legge la può violare, anche coi falsi comunicati! da Gruppo di sostegno Forlanini, Milano

1 commento:

franco ha detto...

C'è qualcosa di tragicomico nell'annunciare sgomberi non fatti. Anche un pelino di follia, di ansia da prestazione. È molto probabile che De Corato sia in difficoltà, soprattutto con se stesso.

Di bello nell'articolo c'è l'affermazione che le forze dell'ordine locali sono convinte che in quei campi non vi siano delinquenti e che oramai svolgono il loro compito di malavoglia per i tre motivi elencati.
Forse siamo arrivati al punto in cui la battaglia verso De Corato sia il dileggio.

Intanto grazie per chi si impegna sul campo.