martedì 7 settembre 2010

Roma, 4 settembre: un evento da non sottovalutare

Un evento da non sottovalutare quello del 4 settembre che ha dato voce e coraggio a tante persone e ha prodotto interessanti conseguenti. Voglio ringraziare tutti coloro i quali hanno aderito alla manifestazione di Campo dei Fiori a Roma vicino all'ambasciata francese per protestare civilmente contro le nuove forme di deportazione.
Un grande evento se si considera che Rom e Sinti, a proprie spese, e migliaia di amici son arrivati da ogni parte d'Italia per solidarizzare con la manifestazione che in contemporanea si svolgeva in Francia. Da considerare che ogni Rom e Sinto rappresenta circa 6000 italiani, l'evento è stato un grande successo sia dal punto di vista mediatico sia dal punto di vista morale: mai i Rom e Sinti son stati così consapevoli della loro reazione. Un grande gesto di solidarietà e di presa di coscienza.
I Rom e Sinti intervenuti sono persone libere e non ricattabili come invece lo sono i Rom di Roma, costretti loro malgrado a seguire le indicazioni delle autorità locali. Il delegato del sindaco Najo, un rom straniero, semianalfabeta e senza alcuna qualifica professionale è stato scelto come referente del sindaco Alemanno e come suo portavoce. Alemanno si è scelto una marionetta per interlocutore, facilmente ricattabile e privo di una visuale ampia delle problematiche legate al mondo dei Rom che non è solo quello della capitale ma ha una dimensione transnazionale che Najo non conosce affatto. I 7000 Rom che Najo dice di rappresentare vivono in condizioni difficili e di espedienti nella capitale ma allo stesso tempo dovrebbero rappresentare tutto il mondo dei Rom e Sinto, diversificato e paradigmatico, perché il sindaco Alemanno ha deciso che loro valgono più degli altri 100.000 Rom e Sinti che vivono in casa, cittadini italiani di antico insediamento che lavorano onestamente (pensate ai circensi e giostrai o ai rom italiani imprenditori, infermieri professionali, calciatori, commercianti, ristoratori e tutta la parte onesta dei Rom e Sinti) che però non hanno alcuna rappresentanza istituzionale.

Najo e Graziano hanno deciso di non manifestare solidarietà verso fratelli rom che in Francia vengono deportati, in realtà usati dal sindaco Alemanno come Kapò nei confronti degli altri fratelli rom che si sentono traditi dalla loro scelta di campo opportunistica e personale. Vedremo come miglioreranno le condizioni dei rom a Roma nelle prossime settimane grazie a questi interlocutori!!!!. Il Sindaco e le marionette-kapò si assumano la responsabilità di ciò che accadrà. Più volte abbiamo fatto presente a Najo della necessità di costituire una Consulta Romanì Nazionale Permanente, costituita da esperti qualificati, da intellettuali rom e sinti e dai rappresentanti delle Associazioni e federazioni di Rom e Sinti, in pratica una Kris alla mainiera rom e sinta per risolvere davvero i problemi che attanagliano il nostro popolo nell'interesse di tutti e non di qualcuno in particolare.
Come si può risolvere i problemi dei Rom e Sinti senza coinvolgere gli esperti, i portavoce liberamente scelti, i rappresentanti di associazioni legalmente costituite e senza che tutti siano realmente rappresentati?
Si può chiedere ad un ortolano di ristrutturare una edificio senza consultare un'ingegnere edile?
In realtà la scelta di Alemanno e la miopia di Najo rivela la volontà di non risolvere i problemi ma di acuirli senza una seria volontà di integrare i rom stranieri, che avevano le case nei territori della ex-Jugoslavia e in Romania, nel tessuto sociale italiano ma di tenerli ai margini e strumentalizzarli a piacimento a discapito di tutte le comunità di Rom e Sinti presenti sul territorio nazionale. Noi diciamo basta a questo scempio e chiediamo un incontro al più presto con il sindaco Alemanno visto che il suo portavoce non è neanche in grado di riferirgli i nostri intenti costruttivi e collaborativi.
Ancora una volta l' Opera Nomadi, costituito da un ristrettissimo manipolo di soggetti irresponsabili, ha agito male, cercando visibilità mediatica attaccando la nostra iniziativa, sottoscritta da centinaia e centinaia di associazioni e da migliaia di partecipanti. L'Opera Nomadi è la principale responsabile della proliferazione dei campi nomadi in Italia, facendo credere da anni (fin dal nome) all'opinione pubblica e agli enti pubblici che i rom e sinti sono nomadi e della conseguente necessità dei campi nomadi costosissimi alla collettività e del becero assistenzialismo di cui i Rom stranieri (che vivono nei campi) sono vittime.
Milioni di euro sperperati negli ultimi trent'anni in nome e per conto dei Rom e Sinti per creare assistenzialismo e campi di segregazione razziale con tutte le inevitabili conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti. L'Opera Nomadi quando renderà conto di tutto questo? Trenta anni son passati e pur questi soggetti stanno ancora prendendo in giro 70 milioni di italiani e 170 mila Rom e Sinti.
I milioni di euro sperperati potevano essere usati per le nuove forme abitative, per proposte lavorative serie e per la scolarizzazione. Nonostante milioni di euro son stati destinati alla scolarizzazione non un solo Rom o Sinto è arrivato all'università grazie all'Opera Nomadi. Un totale fallimento la loro politica miope e personalistica. Occorre smascherare questi falsi profeti e ancora una volta la Consulta Romanì si rivela una necessità nell'interesse della collettività sia italiana che romanì.
Facciamo circolare la denuncia in corso di Marcello Zuinisi di Sesto San Giovanni, ex Opera Nomadi della Toscana, contro l'Opera Nomadi in corso che svela a tutti tante cose.
But Baxt ta sastipé! di Santino Spinelli

3 commenti:

Anonimo ha detto...

purtroppo hai ragione. i personaggi scelti da Alemanno come rappresentanti sono marionette che rispondono semplimente alle aspettative della becera politica della destra a roma e non solo, e che perseguono fini personalistici e familistici più che agire nell'interesse del popolo rom e sinto. Inoltre in parecchi casi, come in quest'ultimo della manifestazione, non fanno addirittura che remare contro lo stesso popolo rom. Questi personaggi ho avuto la "fortuna" di lavorarci assieme e ti dico che integrazione non sanno neanche cosa vuol dire visto che in diversi casi si sono comportati in modo da creare una contrapposizione tra operatori rom e colleghi italiani, questo all'interno dei gruppi di lavoro, quindi figurati col mondo esterno.

Giancarlo ha detto...

Questi sono solo pettegolezzi da comari di paese, con l’aggravante della cattiveria e la codardia dell’anonimato.
Nella discussione proporrei, invece, una più attenta valutazione “politica” su quanto è accaduto e subito c’è da dire che la scarsa partecipazione, di fatto, ha segnato un ulteriore “rafforzamento” dell’asse Maroni – Alemanno.
Il “comunicato” di Spinelli, inoltre, sembra voler definire un ulteriore elemento di “scontro sociale” tra i Rom ed i Sinti Italiani e quelli di ultima migrazione che, invece, per ironia della sorte, provenienti dai “non luoghi”, erano gli unici presenti in piazza, messi in bella evidenza avendo fatto indossare loro una vergognosa maglietta con sopra scritto “I Love Rom -a”.
Sollevano, infine, serie perplessità le proposte contenute nel manifesto di adesione alla manifestazione, relative alla costituzione della “Consulta degli Intellettuali Rom e Sinti” ed, ancora di più, la faccenda relativa alla “esaltazione” dei “modelli positivi”.
Su questo volendo… si potrebbe discutere.

u velto ha detto...

Condividiamo il pensiero di Giancarlo. Pensiamo che sia controproducente ad un effettiva crescita di tutto l'associazionismo rom e sinto il continuare ad insultarsi.
Sarebbe utile discutere sulle idee diverse e non cadere nel personale.