Prende avvio oggi il seminario “Alunni Rom a Scuola”, organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione (Dipartimento per l’Istruzione, Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione, la Comunicazione - Ufficio VI) a Gardone Riviera. Al seminario non sono state invitate le associazioni rom e sinte italiane. Una scelta di esclusione che Sucar Drom non condivide e condanna.
Il Ministero mesi fa ha chiesto alla Federazione Rom e Sinti Insieme e alla Federazione Romanì di inviare dei contributi scritti sulla scolarizzazione dei minori rom e sinti. Le federazioni hanno inviato dei documenti e hanno chiesto di poter essere ascoltate e di potersi confrontare sui temi della scolarizzazione ma dal Ministero non è arrivata nessuna risposta. Un comportamento, quello del Ministero, certamente poco serio e costruttivo che disattende tutte le raccomandazioni europee ed internazionali. Raccomandazioni che chiedono all’Italia di coinvolgere direttamente le organizzazioni rom e sinte e che ad esempio il Ministero per le Pari Opportunità sta ottemperando.
Il seminario, nelle intenzioni del ministero, dovrebbe essere finalizzato alla definizione di:
- metodologie didattiche e strumenti finalizzati ad un miglior inserimento di tali alunni,
- un più efficace coinvolgimento delle famiglie nella progettazione formativa,
- una migliore conoscenza della loro lingua e della loro cultura.
Ad oggi non siamo riusciti a venire in possesso del programma dei tre giorni di seminario ma è certo che escludere le circa quaranta associazioni sinte e rom, presenti in Italia non aiuterà certo a raggiungere gli obiettivi prefissati. Ma questa è una costante della scolarizzazione in Italia e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La mortalità scolastica è ancora altissima in alcune aree del Paese e i risultati più significativi (accesso sistematico dei minori alla scuola superiore) si hanno solo in quei territori dove le associazioni sinte e rom sono coinvolte direttamente con progetti di mediazione culturale ma anche di diritto allo studio.
La scolarizzazione di minori appartenenti ad una cultura orale è molto complessa e a ciò si aggiunga la situazione abitativa disastrosa per molte famiglie e la sistematica stigmatizzazione politica e mediatica che certo non aiuta a mettere in campo politiche efficaci. Tant’è che pure le indicazioni date dallo stesso Ministero sono pressoché disattese. Non è un mistero per nessuno che quanto affermato nel documento “La via italiana all’intercultura”, ovvero inserire la storia rom e sinta per contrastare il razzismo, sia completamente disatteso da tutta la scuola italiana.
Infine una domanda: se il Ministero si dimostra incapace nel coinvolgere i Rom e i Sinti, come potrà mai chiedere alle scuole di farlo? di Carlo Berini
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