lunedì 24 gennaio 2011

Bolzano, scoppia la polemica se ai Sinti viene data la possibilità di lavorare

A seguito della polemica scoppiata a Bolzano sulla delibera di giunta che ha affidato alla Cooperativa Aquila la gestione di un bar, pubblichiamo il comunicato stampa firmato da Radames Gabrielli, Presidente della Cooperativa Aquila, diffuso il 10 gennaio durante la conferenza stampa a cui ha partecipato il Sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli.
A Bolzano ci sono persone che stanno istigando all’odio (la mia ignoranza mi suggerisce che istigare all’odio contro il prossimo sia reato) la popolazione maggioritaria contro la popolazione minoritaria dei sinti in qualsiasi maniera.
Queste persone dichiarano che i sinti non vogliono integrarsi, non vogliono la casa e non vogliono lavorare come qualsiasi altra persona. Ma se una famiglia come la mia vuole andare a vivere in casa, subito c’è chi dice: “no case ai sinti”. E se vuole vivere nelle microaree, subito c’è chi dice: “no alle microaree per i sinti”.
E ancora se i sinti vogliono istruirsi per imparare un lavoro partecipando a dei corsi, subito c’è chi dice: “soldi spesi per i sinti gelatai”. A adesso che c’è una possibilità di lavoro, sempre cercata e percorsa, per due famiglie sinte e leggo in prima pagina sull’Alto Adige: “il Comune svende ai nomadi la gestione del bar Righi”. All’interno, a pagina 16, leggo: “Il Comune affitta il bar Righi ai nomadi a prezzo stracciato”. Nessuna nota che spieghi che la cooperativa non riceve nessun favore ma ha stipulato un contratto in linea a come fanno tutte le altre Cooperative sociali.
Tutta questa negatività mi fa pensare a molte cose, specialmente mi chiedo cosa dovrebbe fare una famiglia di sinti nati, cresciuti e residenti da sempre nella Città di Bolzano per avere un habitat e un lavoro decente. Penso che dovrebbe essere un diritto ad ogni essere umano oltre che di ogni Cittadino Italiano !
Perciò in riferimento all’articolo dell’Alto Adige di venerdì 7 gennaio 2011, l’associazione Nevo Drom e la cooperativa Aquila fanno presente quanto segue

- E’ comprensibile che i giornali debbano vendere, però titoli del genere non fanno altro che istigare il pregiudizio nei confronti di un’intera minoranza etnica. I Giornali dovrebbero avere una responsabilità di informazione approfondita e completa.
- Pubblicizzare l’apertura del bar con un articolo del genere è un danno per la cooperativa sociale perchè prima ancora di incominciare a dimostrare con i fatti la professionalità dei propri dipendenti, dovrà provvedere a combattere contro pregiudizi e sentimenti negativi. Ma non solo perché certi titoli allontaneranno i possibili clienti, a prescindere dal servizio offerto, minando di fatto tutto il progetto significativo che è costato tanta fatica.
- L’articolo generalizza e il lettore, che solitamente non conosce la realtà complessa di questa minoranza, rischia di ricevere un’informazione sbagliata e generalizzata. Questo in una terra che dovrebbe aver imparato che le tematiche riguardanti le minoranze sono di per se complesse e delicate.
- Il fatto che il canone d’affitto sia stato ridotto è un evidente segno che l’amministrazione ha preso atto che precedentemente era troppo alto. Lo stesso rappresentante della cooperativa Cs2a spiega le ragioni per le quali il bar non può essere considerato una miniera d’oro in posizione privilegiata e avvantaggiata, perciò nessun prezzo speciale “perche” sinti, ma solo perché ritenuto giusto dall’amministrazione comunale abbassare il canone.
- L’assessora Trincanato e l’assessore Randi hanno fatto bene a ricordare che è la società maggioritaria a chiedere, anche giustamente, che i sinti devono essere inseriti nel mercato del lavoro. Affidando la gestione del bar a una Cooperativa Sociale fondata da sinti uno dei tanti piccoli passi per arrivare ad un miglioramento nei confronti di giovani sinti disoccupati e per tutta la società maggioritaria.
Inoltre non si tratta di “regalo” in quanto tutta la procedura è avvenuta in pieno rispetto della legge e a maggior ragione pensando che il bar è rimasto chiuso per circa un anno.
Io come sinto spero proprio che situazioni del genere non ne succedano più e spero che la volontà di inserimento abitativo e lavorativo dei sinti sia aiutata e supportata da tutta la popolazione maggioritaria e non ostacolata

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