All’inizio del 1940 Guido Landra pubblica l’articolo “il problema dei meticci in Europa” sulla rivista “la difesa della razza”. Landra scrive: “…in Europa esiste tutt’ora un grave problema dei meticci che non si limita a quello degli ebrei e che non si può esaurire tentando l’assimilazione degli individui della prima o anche della seconda generazione. […] Ricordiamo il pericolo dell’incrocio con gli zingari dei quali sono note le tendenze al vagabondaggio e al ladroneccio. […] Come si sa gli zingari sono particolarmente numerosi nell’Europa dell’est e in Spagna, tuttavia la loro presenza negli altri Paesi desta serie preoccupazione soprattutto per l’incertezza che si ha circa il loro numero effettivo”.
Landra termina l’articolo con queste parole: “In Germania è stata compiuta un’inchiesta ed è in progetto il concentramento di tutti gli zingari in una località particolare. Sarebbe auspicabile che un’inchiesta del genere fosse compiuta anche in Italia e che fossero presi i relativi provvedimenti”.
Qualche mese dopo, l’undici settembre 1940, il Ministro dell’Interno ordina ai Prefetti del Regno d’Italia di internare tutti i sinti e i rom italiani in appostiti campi di concentramento.
Visita la mostra fotografica e documentale, realizzata dall’Istituto di Cultura Sinta in collaborazione con l’associazione Nevo Drom di Bolzano. La mostra è tratta dal libro Porrajmos, altre tracce sul sentiero per Auschwitz, pubblicato dall’Istituto di Cultura Sinta, grazie al lavoro di ricerca dello storico Luca Bravi.
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