mercoledì 26 gennaio 2011

Passpartù, campi senza case: un anno dopo la chiusura del Casilino 900

E’ passato un anno esatto dallo sgombero del Casilino 900. Il campo rom alla periferia est di Roma era considerato uno dei più grandi d’Europa. Prima di iniziare lo smantellamento l’amministrazione comunale aveva promesso agli abitanti del campo alternative abitative e sostegno all’inserimento nel mondo del lavoro. Oggi le persone dell’ ex-Casilino 900 denunciano il Comune di Roma: “Le promesse non sono state mantenute, ci sono state offerte solo soluzioni abitative provvisorie e non abbiamo lavoro”. Nella puntata di Passpartù potete ascoltare le voci dei protagonisti di questa vicenda ma si cercherà anche di fare un quadro delle politiche abitative che il nostro paese sta attuando nei confronti della popolazione rom e sinti.
Il Casilino 900 era considerato il più grande campo rom spontaneo d’Italia e d’Europa, esisteva da anni, c’è chi dice quaranta, e ha ospitato centinaia di persone, 618 al momento dello sgombero. E stato smantellato esattamente un anno fa dal Comune di Roma e i suoi abitanti sono stati trasferiti in diversi campi attrezzati della capitale: Salone e la Cesarina, fuori dal raccordo anulare, il Roman River, il campo di via dei Gordiani e quello di Candoni. Gli abitanti del Casilino 900 provenivano per la maggior parte dall’ex-Iugoslavia e sono stati separati per nazionalità, come raccontano loro stessi.
Ospiti della puntata sono: Giuseppe Salkanovic e Nenad Sedjiovic (i portavoce dell’Ex-Casilino 900), Carlo Stasolla dell’associazione 21 luglio e Carlo Berini di Sucar Drom
Passpartù è curato da Marzia Coronati ed Elise Melot, vai alla pagina e ascolta la puntata...

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