Pubblichiamo la lettera invita venti giorni fa, dall'Associazione di promozione sociale Noialtri, al Sindaco del Comune di Orta Nova per sensibilizzarlo sulla grave situazione abitativa vissuta da alcune famiglie di rom immigrati dalla Romania che lavorano nella zona come braccianti, dove nei giorni scorsi si è verificato un gravissimo caso di caporalato. Ad oggi l'amministrazione non ha risposto.
Si comunica alla S.V. che in data 1/8/2011 presso la contrada Palata e precisamente tra i sentieri che portano ad una zona dove prima erano ubicati vecchi silos, ora smontati, abbiamo incontrato persone di etnia rom e nazionalità rumene che ‘vivono’ in rifugi, baracche costruite con tufi di cemento (vedi foto).La situazione igienico-sanitaria è pessima, le persone non hanno acqua e luce, mancano i bagni, i rifiuti vengono buttati tra le terre circostanti.
Sono presenti all’incirca una dozzina di baracche, e pertanto altrettante famiglie con bambini, trattasi di situazioni difficili, di genitori che lasciano i loro figli soli, per andare a lavorare, il più delle volte schiavizzati in un sistema di caporalato che rappresenta un’autentica piaga sociale per la nostra terra.
Molti i bambini presenti, alcuni già incontrati l’anno scorso e con gli stessi assieme alla loro famiglia, avevamo intrapreso un percorso d’integrazione scolastico – sociale, purtroppo interrotto per altri motivi che hanno visto la stessa famiglia partire per la Francia.
Le richieste sono semplici e vitali, e riguardano l’acqua, viveri, vestiti per poter affrontare le giornate.
Chiediamo all’amministrazione comunale, qualora fosse possibile, di mettere in campo una sinergia istituzionale con le tutte le istituzioni presenti sul territorio (Asl, Caritas, ecc…) in modo tale da affrontare dal punto di vista umanitario tale emergenza, senza cieche e obsolete strategie di intervento adottate in queste circostante da alcune amministrazioni, ovvero sgomberi insulsi e inefficaci, che non fanno altro che spostare le persone, senza mai prendersene cura e intraprendere un percorso d’integrazione che supera l’assistenzialismo, importante in un primo momento, ma che non arriva a risolvere le problematiche nella sua interezza.
Speranzosi di un’accurata e importante risposta, riteniamo altrettanto fondamentale per il futuro del paese ed il suo benessere sociale, che passa per il benessere di tutti coloro che vi abitano, vivono e passano, adoperarsi istituzionalmente per poter costruire apposite strutture ed una rete solidale pronta ad affrontare determinate situazioni. Distinti saluti, Celeste Gaeta (presidente dell'Associazione Noialtri)
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