Questa mattina è arrivato all'Istituto di Cultura Sinta il libro “Vicini e Distanti, cronache da via Idro” di Fabrizio Casavola, curatore di Mahalla. Il libro è una cronistoria lucida ma appassionata della “vita pubblica” di alcune famiglie italiane, appartenenti alla minoranza linguistica non riconosciuta dei rom harvati, che vivono a Milano in via Idro, in zona nord-est praticamente al termine di via Padova, non lontano dalla tangenziale est, al confine con i comuni di Sesto San Giovanni e Cologno Monzese. Una storia tutta italiana che svela il circolo vizioso della discriminazione istituzionale ma non solo, leggerlo è un dovere!
Ho fatto un calcolo: quasi metà dei gagé che conosco ha scritto almeno un libro. In compenso l'Italia rimane da anni uno dei paesi dove si legge di meno.
Probabilmente è questo il motivo per cui fino ad ora non avevo mai nemmeno provato a scrivere qualcosa. Silenziosamente divoro libri su libri, ma ancora non ho imparato a farne uno.
E infatti, cercavo di tranquillizzarmi mentre scrivevo queste righe, ci vuole coraggio a definire libro le pagine che avete in mano. Non c'è traccia di poesia, e neanche una trama. Di certo non è un saggio o un testo di studio. Inoltre ricordi e considerazioni non hanno una scansione temporanea lineare, e rischierete di vagare avanti e indietro nel tempo, alla ricerca di una logica.
Se accettate il mio suggerimento, prendetele come una serie di istantanee messe in lettera, non sempre conseguenti, da cui potranno sortire (sempre che lo vogliate) ragionamenti, riflessioni o un semplice cazzeggio. Il tipo di scrittura è molto simile a quella che ho imparato ad adoperare in Internet: più da blog e facebook che da twitter. Amo la sintesi ma il limite dei 140 caratteri non fa per me. Continua a leggere...
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