lunedì 14 ottobre 2013

Lombardia, un progetto di legge discriminatorio

La lettera inviata da un gruppo di associazioni ai Consiglieri regionali della Lombardia dopo la presentazione del progetto di legge n. 59 a firma di Riccardo De Corato (in foto).

Gli scriventi enti ed associazioni operano da anni per la tutela dei diritti dei cittadini rom, sinti e caminanti. Il 23 luglio del corrente anno è stato sottoposto alla Vostra attenzione, dai consiglieri De Corato e Dotti, il progetto di legge in oggetto, già portato all’attenzione del Ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge Kashetu, che abbiamo analizzato approfonditamente.

Tale progetto di legge deve destare gravi preoccupazioni in quanto le disposizioni in esso contenuto risulterebbero gravemente lesive della dignità umana e discriminatorie nei confronti dei cittadini rom, sinti e camminanti che vivono in Lombardia.

In tal senso, sottolineano le seguenti criticità:

- il progetto di legge in oggetto (d’ora in poi PDL n. 59) sin dal titolo identifica erroneamente gli appartenenti alle comunità rom, sinte e caminanti come “nomadi” o “seminomadi” ponendosi quindi in aperto contrasto, come si vedrà meglio successivamente, con la Strategia Nazionale di Inclusione dei rom dei sinti e dei caminanti, secondo cui tali comunità sono invece da considerarsi “ormai sedentarie”;

- il PDL n. 59 è in contrasto con la Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei caminanti, espressamente richiesta dalla Commissione Europea con la Comunicazione n. 173 del 5 aprile 2011, nell’ambito di un approccio paneuropeo volto all’inclusione dei rom, sinti e caminanti e approvata dal Consiglio dei Ministri in data scorso 24 febbraio 2012. Si vuole qui sottolineare come la Strategia nazionale integri quanto già espresso in molteplici occasioni da organismi comunitari ed internazionali relativamente alla tutela dei diritti umani delle etnie rom, sinti e camminanti sul territorio.

Il PDL n. 59 andrebbe ad abrogare la Legge Regionale n. 77 del 22 dicembre 1989 che regolamenta la medesima materia. Si intende, qui, sottolineare come il PDL n. 59 riprenda in larga misura una legge di 24 anni fa, scritta e indirizzata ad un contesto ormai ufficialmente superato. L’anacronismo del progetto di legge deriva dal fatto che dal 1989 ad oggi diversi strumenti sono stati disposti in materia di inclusione di Rom, Sinti e Camminanti. Tra i più recenti sviluppi, la già richiamata Strategia nazionale e la recente pronuncia della corte di cassazione riguardante la c.d. “Emergenza Nomadi.”

In particolare, nel PDL n. 59:

i campi (aree di transito o aree di sosta) sono l’unica soluzione abitativa contemplata, quando invece si tratta di luoghi di segregazione ed espressione delle politiche emergenziali dichiarate illegittime dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza n. 9687/13 del 22 Aprile 2013 la quale stabilisce che ”I fatti accertati erano gravi, ma connotati da occasionalità ed eccezionalità, inidonei per intensità ed estensione a legittimare l'affermazione dell'esistenza di una situazione estesa all'intero territorio delle regioni interessate e tale da legittimare i poteri derogatori ed emergenziali di cui all'art. 5 della legge 225 del 1992.” La Strategia Nazionale afferma che “è un’esigenza sempre più sentita dalle stesse autorità locali il superamento dei campi rom, in quanto condizione fisica di isolamento che riduce la possibilità di inclusione sociale ed economica delle comunità rom e sinte”;

- i cittadini rom, sinti e camminanti vengono identificati come “nomadi” o “seminomadi”, contrariamente a quanto stabilito dalla Strategia Nazionale secondo cui solo il 3% dei rom in Italia conduce ancora uno stile di vita nomade. Alla luce di quanto detto il PDL n. 59 in oggetto risulta quindi inadeguato in quanto si staglia sull’equiparazione rom, sinti e camminanti – nomadi;

- manca un approccio onnicomprensivo “per l’integrazione dei rom e l’adozione di una serie di obiettivi comuni, i quali riguardano i quattro pilastri ovvero istruzione, occupazione, sanità e alloggio e si prefiggono di accelerare l’integrazione dei rom.”

- la partecipazione attiva dei rom, sinti e camminanti non viene mai contemplata, nonostante sia considerata di fondamentale importanza dalla Commissione Europea al fine di combattere l’esclusione sociale di rom, sinti e camminanti, al contrario l’unica forma di partecipazione prevista dal PDL n. 50 consiste nel renderli destinatari di di corsi di educazione civica ed integrazione, senza che venga peraltro fornita alcuna spiegazione del perché solo questo determinato “gruppo etnico” debba essere “educato” in tal senso;

- non si tiene conto della discriminazione di cui sono vittima, anche a livello istituzionale, i cittadini rom, sinti e camminanti. Nel presente PDL n. 59 sono assenti politiche che prendano in considerazione tale radicata discriminazione che permea la situazione dei rom, sinti e camminanti in Italia;

- si prevede l’utilizzo di – non precisate – risorse finanziarie per la mesa in atto di politiche obsolete, discriminanti e segreganti. Sarebbe invece necessaria volontà e politica votata a programmi di medio-lungo termine volti alla desegregazione, inclusione sociale ed uguaglianza sostanziale. Politiche siffatte gioverebbero all’intera società lombarda di cui rom, sinti e camminanti sono parte.

Chiediamo di valutare quanto sopra esposto e dunque di non approvare un progetto di legge che non fa che reiterare un approccio di segregazione, con la creazione di una dimensione abitativa parallela riservata alle sole comunità rom, sinti e camminanti in Lombardia, e di discriminazione basata sull’appartenenza etnica dei soggetti destinatari. In ultimo, si deve considerare che nel caso in cui la Regione lombarda approvasse tale proposta di legge violerebbe dei diritti tutelabili nelle sedi competenti nazionali ed esporrebbe l’Italia a procedimenti legali a livello europeo ed internazionale.


Naga, Consulta Rom e Sinti di Milano, ERRC, Federazione Rom e Sinti Insieme, Gruppo di Sostegno Forlanini, Nevo Drom, 21 Luglio, Sucar Drom

2 commenti:

Anonimo ha detto...

discriminazione:
http://voxnews.info/2013/10/11/decisione-shock-i-soldi-per-i-cassintegrati-vanno-ai-clandestini/

Fabrizio ha detto...

Cioè?