La lettera inviata da un gruppo di associazioni ai Consiglieri regionali della Lombardia dopo la presentazione del progetto di legge n. 59 a firma di Riccardo De Corato (in foto).
Gli scriventi enti ed
associazioni operano da anni per la tutela dei diritti dei cittadini
rom, sinti e caminanti. Il 23 luglio del corrente anno è stato
sottoposto alla Vostra attenzione, dai consiglieri De Corato e Dotti,
il progetto di legge in oggetto, già portato all’attenzione del
Ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge Kashetu, che abbiamo
analizzato approfonditamente.
Tale progetto di legge deve destare
gravi preoccupazioni in quanto le disposizioni in esso contenuto
risulterebbero gravemente lesive della dignità umana e
discriminatorie nei confronti dei cittadini rom, sinti e camminanti
che vivono in Lombardia.
In tal senso, sottolineano le seguenti
criticità:
- il progetto di legge in
oggetto (d’ora in poi PDL n. 59) sin dal titolo identifica
erroneamente gli appartenenti alle comunità rom, sinte e caminanti
come “nomadi” o “seminomadi” ponendosi quindi in aperto
contrasto, come si vedrà meglio successivamente, con la Strategia
Nazionale di Inclusione dei rom dei sinti e dei caminanti, secondo
cui tali comunità sono invece da considerarsi “ormai sedentarie”;
- il PDL n. 59 è in contrasto con la
Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei
caminanti, espressamente richiesta dalla Commissione Europea con la
Comunicazione n. 173 del 5 aprile 2011, nell’ambito di un approccio
paneuropeo volto all’inclusione dei rom, sinti e caminanti e
approvata dal Consiglio dei Ministri in data scorso 24 febbraio 2012.
Si vuole qui sottolineare come la Strategia nazionale integri quanto
già espresso in molteplici occasioni da organismi comunitari ed
internazionali relativamente alla tutela dei diritti umani delle
etnie rom, sinti e camminanti sul territorio.
Il PDL n. 59 andrebbe ad abrogare la
Legge Regionale n. 77 del 22 dicembre 1989 che regolamenta la
medesima materia. Si intende, qui, sottolineare come il PDL n. 59
riprenda in larga misura una legge di 24 anni fa, scritta e
indirizzata ad un contesto ormai ufficialmente superato.
L’anacronismo del progetto di legge deriva dal fatto che dal 1989
ad oggi diversi strumenti sono stati disposti in materia di
inclusione di Rom, Sinti e Camminanti. Tra i più recenti sviluppi,
la già richiamata Strategia nazionale e la recente pronuncia della
corte di cassazione riguardante la c.d. “Emergenza Nomadi.”
In particolare, nel PDL n. 59:
i campi (aree di transito o aree di
sosta) sono l’unica soluzione abitativa contemplata, quando invece
si tratta di luoghi di segregazione ed espressione delle politiche
emergenziali dichiarate illegittime dalle Sezioni Unite della Corte
di Cassazione con la sentenza n. 9687/13 del 22 Aprile 2013 la quale
stabilisce che ”I fatti accertati erano gravi, ma connotati da
occasionalità ed eccezionalità, inidonei per intensità ed
estensione a legittimare l'affermazione dell'esistenza di una
situazione estesa all'intero territorio delle regioni interessate e
tale da legittimare i poteri derogatori ed emergenziali di cui
all'art. 5 della legge 225 del 1992.” La Strategia Nazionale
afferma che “è un’esigenza sempre più sentita dalle stesse
autorità locali il superamento dei campi rom, in quanto condizione
fisica di isolamento che riduce la possibilità di inclusione sociale
ed economica delle comunità rom e sinte”;
- i cittadini rom, sinti e camminanti
vengono identificati come “nomadi” o “seminomadi”,
contrariamente a quanto stabilito dalla Strategia Nazionale secondo
cui solo il 3% dei rom in Italia conduce ancora uno stile di vita
nomade. Alla luce di quanto detto il PDL n. 59 in oggetto risulta
quindi inadeguato in quanto si staglia sull’equiparazione rom,
sinti e camminanti – nomadi;
- manca un approccio onnicomprensivo
“per l’integrazione dei rom e l’adozione di una serie di
obiettivi comuni, i quali riguardano i quattro pilastri ovvero
istruzione, occupazione, sanità e alloggio e si prefiggono di
accelerare l’integrazione dei rom.”
- la partecipazione attiva dei rom,
sinti e camminanti non viene mai contemplata, nonostante sia
considerata di fondamentale importanza dalla Commissione Europea al
fine di combattere l’esclusione sociale di rom, sinti e camminanti,
al contrario l’unica forma di partecipazione prevista dal PDL n. 50
consiste nel renderli destinatari di di corsi di educazione civica ed
integrazione, senza che venga peraltro fornita alcuna spiegazione del
perché solo questo determinato “gruppo etnico” debba essere
“educato” in tal senso;
- non si tiene conto della
discriminazione di cui sono vittima, anche a livello istituzionale, i
cittadini rom, sinti e camminanti. Nel presente PDL n. 59 sono
assenti politiche che prendano in considerazione tale radicata
discriminazione che permea la situazione dei rom, sinti e camminanti
in Italia;
- si prevede l’utilizzo di – non
precisate – risorse finanziarie per la mesa in atto di politiche
obsolete, discriminanti e segreganti. Sarebbe invece necessaria
volontà e politica votata a programmi di medio-lungo termine volti
alla desegregazione, inclusione sociale ed uguaglianza sostanziale.
Politiche siffatte gioverebbero all’intera società lombarda di cui
rom, sinti e camminanti sono parte.
Chiediamo di valutare quanto sopra
esposto e dunque di non approvare un progetto di legge che non fa che
reiterare un approccio di segregazione, con la creazione di una
dimensione abitativa parallela riservata alle sole comunità rom,
sinti e camminanti in Lombardia, e di discriminazione basata
sull’appartenenza etnica dei soggetti destinatari. In ultimo, si
deve considerare che nel caso in cui la Regione lombarda approvasse
tale proposta di legge violerebbe dei diritti tutelabili nelle sedi
competenti nazionali ed esporrebbe l’Italia a procedimenti legali a
livello europeo ed internazionale.
Naga, Consulta Rom e Sinti di Milano,
ERRC, Federazione Rom e Sinti Insieme, Gruppo di Sostegno Forlanini,
Nevo Drom, 21 Luglio, Sucar Drom
2 commenti:
discriminazione:
http://voxnews.info/2013/10/11/decisione-shock-i-soldi-per-i-cassintegrati-vanno-ai-clandestini/
Cioè?
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