Oggi sono stati presentati i quattro Rapporti dell’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità a Milano. Mancava il Rapporto sulla questione sinta e rom per volontà della Regione Lombardia e della Fondazione Ismu che gestisce per conto della Regione l’Osservatorio. È stato però inserito un breve saggio di sintesi, a cura del professor Maurizio Ambrosini, all’interno del Rapporto “Gli immigrati in Lombardia”.
Ieri il professor Ambrosini aveva dichiarato al Redattore Sociale che la Regione Lombardia e l’Ismu non avevano voluto pubblicare il Rapporto sui Sinti e sui Rom perché ritengono le ricerche etnografiche, in specie modo quelle su Milano, troppo vicine al punto di vista degli stessi Sinti e Rom. Inoltre, le stesse voci del privato sociale sono ritenute tropo critiche verso le Istituzioni.
Oggi il segretario generale della Fondazione Ismu, Vincenzo Cesareo (in foto), precisa: “La ricerca commissionata alla Caritas ambrosiana non è stata inserita per intero perché è sembrato più opportuno aggiungere la voce delle Istituzioni e offrire un'analisi più obiettiva”. “La Regione ci ha chiesto di aggiungere la parte dedicata alle Istituzioni”, aggiunge Vincenzo Cesareo. Una parte che, però, non verrà curata da Maurizio Ambrosini, sociologo dell'Università statale, autore della ricerca. “Ci penserà direttamente l'Ismu”, sottolinea Vincenzo Cesareo.
Questa mattina, come da programma, Maurizio Ambrosini è intervenuto alla presentazione del Rapporto: ha parlato della ricerca, definendola “la più importante finora condotta in Italia”. “Il 2007 è stato l'anno della paura per i Rom -ha aggiunto Ambrosini-. Hanno vissuto l'angoscia, vera o presunta, di essere sgomberati”. Non è entrato nei dettagli, però, sui risultati della ricerca, che è concentrata sullo studio della realtà di sei “campi nomadi”: tre a Milano -via Novara, via Monte Bisbino e via San Dionigi- e tre a Voghera, Mantova e Casalmaggiore in provincia di Cremona.
L’Istituto di Cultura Sinta ritiene grave il comportamento tenuto dalla Regione Lombardia e dalla Fondazione Ismu perché per la prima volta in Italia viene di fatto censurata una ricerca importante sotto il profilo scientifico. Carlo Berini, associazione Sucar Drom, in uno degli incontri ha chiesto ai rappresentanti della Fondazione Ismu e della Regione Lombardia: “Scusate, credevate che una ricerca seria, costruita su solide basi scientifiche, potesse essere trasformata in un libro di fantascienza?”. Non ha avuto risposta se non una generica richiesta di riduzione delle pagine del libro.
Sono comunque da rilevare alcune questioni a cui l’Istituto di Cultura Sinta chiede una risposta a Umberto Fazzone della Regione Lombardia e a Vincenzo Cesareo della Fondazione Ismu.
In primo luogo, non si capisce perché il punto di vista delle Istituzioni non sia stato inserito subito nel Rapporto, visto che i rilievi che hanno portato alla non pubblicazione sono stati contestati alla fine del mese di novembre 2007. Sembra strano che la Fondazione Ismu in tre mesi e più non sia riuscita a curare questa parte per arrivare a presentare il Rapporto sulla questione sinta e rom, insieme agli altri Rapporti questa mattina.
L’impressione è che sulla questione rom e sinta si voglia stendere il silenzio. Infatti le Istituzioni hanno diversi strumenti per far sentire la propria voce, al contrario delle associazioni che dovrebbero, proprio attraverso l’Osservatorio, avere la rara possibilità di esprimere il proprio pensiero. Quello che è successo mette in evidenza l’incapacità di chi gestisce l’Osservatorio di svolgere uno dei suoi compiti, ovvero dare voce all’associazionismo.
Inoltre, l’Istituto esprime tutta la sua preoccupazione per il fatto che l’intervento di sintesi del professor Maurizio Ambrosini sulla questione rom e sinta sia stato pubblicato all’interno del Rapporto “Gli immigrati in Lombardia”. Questo è un vecchio vizio dell’Osservatorio, ovvero quello di trasformare dei Cittadini Italiani in immigrati. Infatti in Lombardia la stragrande maggioranza dei Sinti e dei Rom, presenti sul territorio, sono Cittadini Italiani, non si capisce quindi il perché debbano finire in un Rapporto sull’immigrazione.
Su questo tema l’associazione Sucar Drom negli anni scorsi aveva raccolto le proteste di centinaia di famiglie sinte lombarde che reclamavano un intervento forte e deciso. Per questa ragione erano state boicottate ed ostacolate tutte le rilevazioni e gli studi, promossi dalla Fondazione Ismu attraverso l’Osservatorio regionale e gli Osservatori provinciali.
In ultimo si evidenzia che in tutti e quattro i Rapporti presentati la questione dei Rom rumeni non è stata mai sfiorata. Strano davvero che una questione molto presente sulle prime pagine dei giornali lombardi e nazionali da due anni e che ha impegnato Istituzioni ed associazioni in maniera forte non sia affrontata nei quattro volumi pubblicati.
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