Il risultato elettorale italiano è desolante perché sono uscite vincitrici tutte quelle forze politiche, sia di centro-sinistra ma soprattutto di centro-destra, capaci di mischiare populismo e retorica razzista. Certo l’Italia non è sola, infatti le elezioni “comunali” di Londra che si terranno domani, 1 maggio 2008, non si discostano da certi toni forcaioli nostrani. In Inghilterra hanno una democrazia più consolidata ma il risultato sarà probabilmente lo stesso.
L’esito elettorale italiano vede la scomparsa della Sinistra Arcobaleno, unica forza politica che ha avuto il coraggio quattro anni fa di iniziare un percorso di partecipazione politica per i Sinti e i Rom e non solo. Oggi già si leggono commenti di certi esponenti di sinistra che vedono proprio in questa scelta le ragioni della sconfitta elettorale. Secondo il sottoscritto dovrebbero al contrario ringraziare i Sinti e i Rom che hanno offerto un supporto importante per non farli scomparire del tutto (finanziamento ai partiti compreso).
La tenuta dell’Unione di Centro del presidente Casini fa ben sperare per il futuro ma l’amarezza per il risultato elettorale della lista Pesca Futura e dello stesso candidato Nazzareno Guarnieri ha lasciato nello sconforto molti di noi. Sarà prioritario attivare velocemente i canali di comunicazione con i parlamentari dell’Unione di Centro ma anche e soprattutto attivare una seria riflessione su come rendere vincente la candidatura politica di un sinto o di un rom, senza cadere in vittimismi o peggio in autoflagellazioni.
Il tema principale in Europa è la sicurezza e la si affronta con la logica della “guerra preventiva”, utilizzando giustificazioni razziste. Naturalmente i primi a cadere nella rete populista e razzista nostrana sono i Sinti e i Rom. Ottimi per rodare l’ideologia della “guerra preventiva” che tanto è servita alla politica internazionale.
«Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista. Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare», con questi versi Bertolt Brecht descriveva la nascita del nazismo.
Questo ultimo anno, a partire dai fatti di Opera (MI), ha visto il dilagare di fenomeni di razzismo a seguito anche di gravi ma isolati fatti criminosi, non inediti, perchè gli spiacevoli avvenimenti che hanno e stanno caratterizzando la cronaca assomigliano molto agli avvenimenti che caratterizzarono la nascita del nazifascimo in Germania negli anni '30.
Amplificare al massimo ogni reato commesso da un Cittadino per costruirci sopra una campagna d'odio, etnicizzando il reato porta a fare simili paralleli anche perché è indiscutibile la massificazione di stereotipi ben sedimentati, quale il rapimento di bambini.
Questa settimana Rodotà è intervenuto pesantemente ma forse è troppo tardi… Infatti uno dei motti preferiti dal gerarca nazista Joseph Paul Goebbels era: «Qualsiasi bugia, se ripetuta frequentemente, si trasformerà a poco a poco in verità».
Tutti gli analisti politici affermano che la Lega Nord è la forza politica che ha vinto le elezioni politiche italiane 2008. Proviamo a capire come questo partito politico inquadra la questione sinta e rom, attraverso le parole di due autorevoli esponenti: Ettore Fusco, neo Sindaco di Opera (MI) e Flavio Tosi, neo deputato, Sindaco di Verona e Consigliere regionale in Veneto.
Perché come sottolineato da molti studiosi e in particolare dall’Istituto di Cultura Sinta, le modalità di rappresentazione e definizione dell’oggetto di politiche pubbliche hanno un rilievo cruciale al fine della definizione degli effettivi interventi della politica.
Tosi afferma esplicitamente, in un’intervista rilasciata a La Padania, che i “nomadi” sono pericolosi, non vi sono tanti giri di parole. Più articolate le affermazioni di Fusco, rilasciate al quotidiano Affari Italiani. Fusco spiega che è stato eletto anche e soprattutto per la sua azione politica durante i fatti di Opera (MI) perché secondo il neo Sindaco «…ognuno deve difendere il proprio territorio». Quindi è chiaro per Fusco che i Rom ma anche i Sinti sono delle persone venute ad offendere il territorio; infatti, Tosi ha affermato che sono pericolosi.
Ma come si affronta allora la questione sinta e rom? Fusco risponde riproponendo la linea politica della Lega Nord, sentita e risentita migliaia di volte. «Vanno aboliti tutti i campi nomadi in Italia. Abbiamo tanti camping, aree di sosta. Che stiano là, con le loro roulotte, sostino e proseguano poi il loro cammino. Tra l'altro, il nomadismo è questo. Che nomadi sono quelli che si fermano nei campi rom? Se si fermano non sono più nomadi... Non si può neanche più parlare di una cultura. Nel momento in cui blocchi una persona che ha nella sua cultura quella di girare, lo snaturi».
L’inquadramento cognitivo della Lega Nord delle minoranze definite preventivamente e in maniera etnocentrica “nomadi” e/o “zingari” ma comunque identificate come estranee alle comunità locali, è chiaro: loro sono esterni a noi.
Se io definisco non parte di me un Rom o un qualsiasi altro membro di una minoranza, inevitabilmente riproporrò delle politiche per distanziarlo e alla fine per escluderlo da me stesso che ritengo erroneamente “centro del mondo”. Queste tesi già hanno avuto una pesante ricaduta sulla questione del Porrajmos (lo sterminio dei Sinti e dei Rom ad opera del fascismo e del nazismo) e ultimamente nel dicembre 1999 quando la Lega Nord, che sosteneva il governo Dalema, mise il proprio veto al riconoscimento dello status di minoranze solo ed esclusivamente per i Sinti e i Rom italiani (Legge 482/1999).
Oggi la Lega Nord ma anche, è bene non dimenticarlo, parte del vecchio centro-sinistra e la quasi totalità del centro-destra ritengono prioritario distanziare, escludere, allontanare i Sinti e i Rom perché sono pericolosi e non integrabili (leggi, assimilabili).
Inoltre, secondo un sondaggio condotto da Mannheimer la gran parte degli italiani sovrastima la presenza dei Sinti e dei Rom, ignorando che la maggioranza di queste minoranze è composta da Cittadini Italiani. Sempre nel sondaggio si legge che oltre il 60% degli italiani dichiara di avere “molta” antipatia nei confronti dei Sinti e dei Rom, mentre il 20% afferma di provare “abbastanza” antipatia nei loro confronti. Quello che emerge, oltre ad una massiccia ostilità è una grande confusione nella conoscenza del fenomeno che purtroppo è evidentemente utilizzata strumentalmente dalla stragrande maggioranza delle forze politiche che siedono in parlamento e non solo.
In questo senso le affermazioni di Alemanno, neo Sindaco di Roma, sono molto inquietanti perché se Veltroni e Rutelli, con il supporto dell’ex Prefetto Serra, vedevano un futuro per i Sinti e i Rom fuori dal raccordo anulare in grandi campi dove segregarli, il neo Sindaco parla esclusivamente di allontanamenti.
In questo clima è da ricordare in ultimo l’affermazione di Silvio Berlusconi: «Tolleranza zero con Rom, clandestini e criminali». Nel febbraio scorso la valutazione di marketing politico-elettorale porta Silvio Berlusconi a fomentare i peggiori istinti di una società, incapace di vedere che una equazione che criminalizza una intera etnia indiscriminatamente sia un abominio che prelude al nazismo. Lo scenario che si concretizza, un’Italia con una maggioranza sostanzialmente xenofoba, è aberrante e pauroso.
Sarà quindi un compito arduo quello che si accingono a raccogliere le associazioni sinte e rom anche attraverso la costituzione del comitato “Rom e Sinti Insime” perché è vero che lo stesso governo Prodi era molto in confusione e si è lasciato andare a provvedimenti discriminatori, dopo il delitto Reggiani. Ma è pur vero che in quel governo vi erano persone, come i ministri Amato, Ferrero, Pollastrini e Bindi che ad un certo punto hanno voluto ascoltare i Sinti e i Rom, organizzando la conferenza europea del gennaio scorso.
Saprà il prossimo governo Berlusconi, oggi che ha conquistato il potere, fare altrettanto? Questa è la sfida in cui si cimenteranno le associazioni sinte e rom perché se non si riuscisse aprire nessun canale di comunicazione diretta, il disastro sarà totale. di Carlo Berini
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