"Lasciate che Rom e Sinti vivano tra noi. Ne abbiamo bisogno. Potrebbero aiutarci a scompigliare un po’ del nostro ordine rigido. Potrebbero insegnarci quanto prive di significato sono le frontiere: incuranti dei confini i Rom e i Sinti sono di casa in tutta Europa. Sono ciò che noi proclamiamo di voler essere: cittadini d’Europa. Forse ci servono proprio coloro che temiamo tanto".
Non sono le parole di un marziano catapultato sul pianeta terra. Le ha scritte il premio Nobel per la letteratura Gunther Grass e cantano talmente fuori dal coro che stanno rimbombando nel nostro paese da risultare quasi assordanti.
In questi tempi di rabbia collettiva alimentata da un’informazione incosciente, foriera di aggressioni a intere comunità, qualcuno ha pensato di raccogliere l’invito dello scrittore tedesco creando un ponticello tra i Rom e i sardi per promuovere iniziative in risposta al clima xenofobo che sta montando in Italia.
L’associazione sarda contro l’emarginazione (ASCE) ha costituito un comitato con i Rom che vivono nel “campo” di Monserrato. Non è stato facile avvicinarli. Dopo i fatti di Napoli anche quelli che lavorano e mandano i figli a scuola hanno paura. Di fronte alle migliori intenzioni di un gruppo di gagè - così vengono chiamati i non rom - inizialmente hanno titubato. Ma alla festa organizzata ai giardinetti di Monserrato sono arrivati numerosi e quasi si stentava a distinguerli dai gagè. Che scompiglio. C’erano solo persone allegre. di Annalisa Chessa
1 commento:
Queste sì che sono iniziative!
Se non si rompe il circolo vizioso di diffidenza e non conoscenza, non si và da nessuna parte!!
Bravi sos paulesusu!
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