Dal palco della manifestazione a favore del Villaggio Sinto a Mestre ieri hanno parlato anche i diretti interessati: «Si sono accorti di noi dopo 40 anni», hanno detto alcuni cittadini veneziani di etnia sinta. «Dopo 40 anni - ha affermato Paolo Hudorovich, uno degli anziani della comunità sinta di Mestre - siamo alla ribalta per la vicenda del nuovo villaggio, ma abitiamo qui, siamo residenti qui da 40 anni».
«Questo villaggio - ha aggiunto - lo abbiamo accettato e concordato con la giunta comunale oltre dieci anni fa». Hudorovih ha sottolineato anche che «in questo progetto non ci sono campi da calcio e piscine, bensì casette di 10 metri per 4». «Avremo una doccia in più, un bagno in più - ha proseguito - nel campo dove abitiamo adesso i nostri bambini in dicembre fanno la doccia fuori, a 20 metri dalle roulotte, avremo quello che serve».
«Presso la nostra comunità - ha aggiunto un altro anziano di via Vallenari, Armando Renard - non c'è un capo, ma ci sono i diversi padri di famiglie allargate». «Per noi è indispensabile restare uniti, tenere presso di noi i nostri figli con le loro famiglie, i vecchi: per questo - ha rilevato - il villaggio, le casette con la roulotte vicina, è la soluzione indicata per noi».
Alla manifestazione - cui hanno partecipato oltre un migliaio di persone- hanno aderito i partiti del centrosinistra e una ventina di Associazioni e Movimenti.
Il sindaco di Venezia Massimo Cacciari ha usato un'immagine forte per ribadire la volontà di arrivare ad una soluzione per la costruzione del villaggio per i Sinti a Mestre: «Andrò a realizzarlo io, non ho bisogno di aiuto - ha detto nel corso di una manifestazione a Mestre - per concretizzare quello che abbiamo deciso democraticamente di costruire».
Riferendosi ai presidi, appoggiati dai partiti del centrodestra, attuati davanti all'area dove dovrebbe sorgere il villaggio impedendo di fatto l'avvio dei lavori, Cacciari ha detto: «se non si convinceranno con la ragione, saranno convinti dalla legge. L'attuale campo Sinti è indecente, deve essere spostato. Mi vergogno di non essere ancora riuscito a realizzarlo, ma lo faremo».
Ringraziando il prefetto di Venezia per l'opera di mediazione svolta, Cacciari ha ricordato che venerdì prossimo ci sarà un nuovo incontro in prefettura. «Non sarà possibile individuare una collocazione diversa, perchè in dieci anni di confronto tra la cittadinanza e i tecnici dei lavori pubblici non è stata trovata - ha detto - ma ogni altro aspetto può essere discusso alla luce delle garanzie relative al controllo e alla sicurezza dell'area». In foto il libro "...e per patria una lingua segreta", realizzato dalla Provincia di Venezia in collaborazione con il Coses.
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