Il Comune di Milano dichiara guerra ai mendicanti e prepara un’ordinanza per sfrattare chi chiede l’elemosina in Centro, a partire dalla zona Duomo.
Il modello sono le ordinanze comunali già in vigore a Venezia e Firenze, con le dovute modifiche: se un mendicante può essere fermato per intralcio della circolazione in un calle veneziano, «questo non può avvenire in corso Vittorio Emanuele a Milano - ha spiegato De Corato - e anche la multa data a un senzatetto diventa un po’ ridicola».
Poi arriva la bordata razzista di DeCorato: «Stiamo esaminando l’emanazione di un provvedimento contro l’accattonaggio, per limitarlo soprattutto nei cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari».
Quest’affermazione del Vice Sindaco dovrebbe subito far drizzare le orecchie ma nessun commentatore se ne accorge.
«Si vuole rimuovere il disagio, perché non si vuole che sia visibile - dichiara Andrea Fanzago vicecapogruppo del Pd - ma se ci si avvicina al problema solo in questi termini è come se si volesse ignorare una questione che riguarda molti.
Milano produce povertà e le famiglie senza soldi stanno aumentando moltissimo». Secondo Fanzago «affrontare il tema della povertà solo in termini di sicurezza non risolve il problema e finisce soltanto per punire i più deboli. Noi abbiamo una rete di servizi sociali per adulti che è paradossalmente molto in difficoltà. Ci sono sempre meno assistenti sociali e i tetti di accesso ai sussidi sono totalmente da rivedere: basta che ci sia un piccolo aumento della pensione che uno perde quei duecento euro di sussidio mensile necessari per andare avanti».
Intanto la firma del sindaco sull’ordinanza “creativa” ci sarà già a settembre. Ma come sarà declinato il divieto ai mendicanti non è ancora ben chiaro, anche perché la legge italiana non vieta la possibilità di chiedere l’elemosina. Sarà poi da vedere come sarà declinata la discriminazione: forse DeCorato sta pensando ad un patentino per i poveri doc?
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