martedì 25 novembre 2008

Milano, Finazzer Flory si tira indietro...

Dopo tante polemiche, ecco l’intervento del neoassessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory che ha scelto AffariItaliani.it per la sua prima intervista – manifesto. Massimiliano Finazzer Flory parla piano, scandendo le parole, riflettendo su ogni termine. Sottolineando con il tono di voce i concetti più importanti.
Ma si perde quando arriva la domanda sull’evento da organizzare a Monza per far conoscere ai milanesi le culture sinte e rom. Infatti, il neo assessore fa una giravolta degna del migliore acrobata da circo (non ce ne vogliano i bravissimi circensi) e afferma: “io parlavo di nomadismo antropologico, ricordando la cultura, ad esempio, ebraica, cristiana, delle migrazioni”.
Secondo Finazzer Flory è stato tutto un equivoco. Infatti, secondo lui “è un caso emblematico. Trovo legittimo che la politica e che alcuni politici traducano le parole a partire dai loro interessi politici ma queste parole sono prepolitiche, sono metastoriche. Probabilmente non sarà l'ultima volta, questa dei rom e dei nomadi, nella quale misureremo la distanza tra i due lessici. La mia sfida è di riscrivere la sintassi del rapporto con la politica. Altrimenti a che serve la cultura?”
Bene Finazzer Flory, anzi male. Nei prossimi giorni Le invieremo un breve testo in cui saranno elencati alcuni dei tantissimi apporti dati dalle popolazioni sinte e rom alla cultura europea. Uno stimolo per non dimenticare il suo stesso slogan: "C'è la bellezza e ci sono gli umiliati. Qualunque difficoltà presenti l'impresa, non vorrei mai essere infedele né ai secondi né alla prima" (Albert Camus).

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