mercoledì 7 aprile 2010

Rom e Sinti, la Commissione europea interviene

Le comunità rom e sinte, la più consistente minoranza etnica dell'Unione europea, continuano a trovarsi confrontate a una discriminazione e a una segregazione persistenti. In una relazione pubblicata oggi la Commissione europea sollecita gli Stati membri a usare i fondi dell'UE ai fini dell'integrazione socioeconomica dei Rom e dei Sinti.
Assicurare a queste comunità l'accesso a posti di lavoro e a un'istruzione non segregati, ad alloggi e a servizi sanitari è essenziale per la loro inclusione, segnala la relazione. L'integrazione dei 10-12 milioni di Rom e Sinti - una popolazione grande come quella del Belgio o della Grecia – costituisce una responsabilità comune degli Stati membri e delle istituzioni UE. Una relazione a parte ha valutato i progressi realizzati nell'ultimo biennio ai fini dell'integrazione. I partecipanti al vertice europeo sui Rom che si tiene a Cordova, Spagna, l'8-9 aprile, vaglieranno queste relazioni.
"La nostra è un'Unione fondata su valori forti, ragion per cui dobbiamo assicurare il rispetto dei diritti fondamentali dei Rom. La discriminazione contro questa minoranza etnica è inaccettabile" ha affermato Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione e Commissario responsabile per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “Trovare soluzione ai loro problemi va a tutto vantaggio delle nostre società ed economie. Soltanto con un'azione sostenuta e coordinata riusciremo a fare la differenza nell'interesse dei Rom in tutta Europa."
László Andor, Commissario UE responsabile per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, ha ribadito: "Gli sforzi per l'integrazione dei Rom devono riguardare l'intero ciclo di vita, dalla scuola per l'infanzia al sistema scolastico generale per i bambini, dai posti di lavoro per gli adulti all'assistenza per gli anziani. Le comunità Rom sono parte integrante della nostra lotta contro la povertà e la disoccupazione." Ha quindi aggiunto: "I Rom non hanno bisogno di un mercato del lavoro a parte né di scuole che perpetuino la segregazione dei loro bambini e non vogliono nuovi ghetti. Il nostro obiettivo è che siano accettati su un piano di parità e integrati nella società. Il Fondo sociale europeo è un importante strumento a sostegno di questo approccio trasversale."

Nella sua comunicazione strategica adottata oggi la Commissione ribadisce un ambizioso programma nel medio termine volto a rispondere alle più importanti sfide che si frappongono all'inclusione dei Rom, che comprende i seguenti punti:
1) Mobilitare i fondi strutturali, compreso il Fondo sociale europeo – che assieme rappresentano quasi la metà del bilancio dell'UE – per sostenere l'inclusione dei Rom e dei Sinti.
2) Tener conto delle problematiche relative ai Rom e ai Sinti in tutti gli ambiti politici pertinenti a livello nazionale e UE, dall'occupazione allo sviluppo urbano e dalla sanità pubblica all'allargamento dell'UE.
3) Valorizzare il potenziale delle comunità rom e sinte per sostenere una crescita inclusiva nel contesto della strategia "Europa 2020".
Sebbene la situazione di molti dei Rom e Sinti presenti in Europa rimanga difficile, si sono registrati importanti progressi a livello UE e nazionale. Nell'ultimo biennio l'UE e gli Stati membri si sono adoperati per rendere la normativa anti discriminazione e i finanziamenti UE più efficaci ai fini di promuovere l'inclusione dei Rom e Sinti. In tali iniziative rientra la lotta contro la discriminazione, la segregazione e la violenza razzista, nonché il sostegno a programmi volti a spezzare il circolo vizioso di povertà, emarginazione sociale, risultati scolastici insoddisfacenti e una situazione sanitaria e alloggiativa carente.
La Commissione ha avviato ad esempio azioni giudiziarie contro 24 Stati membri al fine di assicurare che la normativa UE contro la discriminazione a motivo della razza sia recepita correttamente nella legislazione nazionale. Dodici di questi casi sono ancora aperti mentre altri dodici si sono conclusi positivamente. Per incoraggiare gli Stati membri a far uso efficace dei Fondi strutturali la Commissione conduce due studi che identificheranno i progetti, i programmi e le politiche efficaci per l'inclusione – uno studio riguarderà i fondi nel loro insieme e il secondo sarà consacrato al sostengo del Fondo sociale europeo per i Rom e Sinti.
La Comunicazione e la relazione sugli sviluppi della situazione verranno discusse in occasione del secondo vertice europeo organizzato dalla presidenza spagnola dell'UE. L'evento riunisce rappresentanti ad alto livello delle istituzioni UE, degli Stati membri e della società civile che passeranno in rassegna i progressi realizzati a partire dal primo vertice tenutosi nel 2008.
Contesto
Le comunità rom e sinte si trovano spesso ad affrontare una discriminazione economica, sociale e politica. Il contributo che queste comunità potrebbero recare alla società europea è spesso trascurato anche a causa di stereotipi e pregiudizi.
In seguito a una richiesta avanzata dai leader dell'UE la Commissione ha pubblicato un'ampia rassegna sugli strumenti dell'UE, sulle politiche e sui progressi realizzati in vista dell'inclusione dei Rom e dei Sinti, che è stata presentata al primo vertice europeo sui Rom tenutosi nel settembre 2008. I leader dell'UE hanno confermato nel dicembre 2008 l'impegno dei loro governi a far uso degli strumenti disponibili per sostenere l'inclusione dei Rom. Nel 2009 la Commissione ha inaugurato una piattaforma europea per l'inclusione destinata a riunire esperti e decisori politici. La piattaforma ha sviluppato dieci principi di base comuni per l'inclusione dei Rom e dei Sinti che servono di orientamento ai decisori all'atto di concepire e attuare azioni efficaci.
L'UE dispone di un saldo quadro giuridico per lottare contro la discriminazione. Essa si avvale dei fondi strutturali europei e affronta la questione della discriminazione dei Rom e dei Sinti nelle sue iniziative di sensibilizzazione. Essa coordina inoltre diversi ambiti politici chiave che rivestono una particolare importanza per l'inclusione, come quelli dell'istruzione, dell'occupazione e dell'inclusione sociale.

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