Dopo gli incontri avuti a luglio con il Prefetto Lombardi, commissario per l’emergenza “nomadi” in Lombardia e con alcuni funzionari della Prefettura di Roma, la Federazione “Rom e Sinti Insieme” incontrerà martedì 16 settembre il Ministro dell’Interno Roberto Maroni.
L’incontro è stato chiesto dopo gli incontri promossi a Roma e a Cecina dalla federazione e dopo che lo stesso ministro ha reso pubblico il documento “Linee guida per l'attuazione delle ordinanze del presidente del consiglio dei ministri del 30 maggio 2008, n. 3676,3677 e 3673, concernenti insediamenti di comunità nomadi nelle regioni Campania, Lazio e Lombardia”.
Il documento ha di fatto limitato l’applicazione della norma più discriminante contenuta nelle stesse ordinanze che imponeva ai Commissari di procedere indistintamente all’identificazione e censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei familiari presenti nei cosiddetti “campi nomadi”, attraverso rilievi segnaletici. Inoltre, lo stesso documento includeva tutta una serie di misure richieste a gran voce da tutta l’Europa.
Prima della pubblicazione del documento la Sucar Drom, associazione promotrice della federazione, aveva infatti chiesto le dimissioni al Ministro Maroni e non riteneva utile tentare di costruire un dialogo con chi di fatto non voleva in nessun modo dialogare.
Anche oggi noi di Sucar Drom rimaniamo molto critici e non retrocederemo di un passo dalla richiesta di annullamento delle ordinanze del 30 maggio, secondo noi discriminanti e animate da sentimenti razzisti. Per questo attendiamo con sempre maggiore determinazione i processi che si terrano, grazie alle nostre azioni legali.
Crediamo però che il Ministro si sia, in parte, ravveduto e quindi riteniamo utile tentare di costruire un dialogo con l’attuale Governo, così come già scritto nel fondo di Carlo Berini. Certo non basterà un solo incontro perché i problemi sono tanti e alcuni di non immediata soluzione. Sarebbe però una buona notizia se, dopo l’incontro con il Ministro Maroni, il Consiglio dei Ministri approvasse un decreto urgente facendo riconoscere immediatamente a Sinti e Rom lo status di minoranze storiche linguistiche.
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