A noi di sucardrom questo non risulta anche perché il regolamento è stato fortemente criticato in commissione Politiche sociali, da tutte le formazioni politiche con motivazioni diverse ma giudizio unanime. Tra l’altro il Comune di Milano ha tempo per modificarlo.
Il regolamento, come anche quello che vorrebbero applicare a Roma, è una brutta copia dei tantissimi regolamenti in vigore da tanti anni in tutta l’Italia. E il Tavolo Rom di Milano ha licenziato un documento preciso di critica a norme di fatto discriminatorie.
Noi di sucardrom, condividendo quanto evidenziato dal Tavolo Rom, aggiungiamo che l’unico regolamento che potrebbe essere applicato è quello già utilizzato per gli alloggi popolari. Perché mischiare regole di convivenza con progetti sociali o peggio con pratiche vessatorie e discriminanti non ha mai risolto l’annoso problema dei “campi nomadi”.
Invitiamo quindi il Prefetto di Milano e il Comune di Milano ad applicare il regolamento ALER (alloggi popolari) e di intraprendere un serio confronto con le famiglie sinte e rom, le associazioni e le cooperative per definire insieme progetti di interazione che sappiano scardinare l’attuale situazione caritativa-paternalista che purtroppo in molti casi sfocia in aperta discriminazione.
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