I numeri ci dicono che Dijana Pavlovic non siederà per i prossimi cinque anni nel Parlamento europeo. Il dato elettorale è chiaro: le forze politiche italiane che in una qualche misura hanno sempre sostenuto le battaglie delle minoranze rom e sinte, non entrano nel Parlamento europeo perché sono divise.
In questo contesto desolante fa paura la crescita impetuosa della Lega Nord nell’Italia Settentrionale ma anche Centrale. Come tutti sanno è questa la forza politica che in maniera organica si è distinta con campagne xenofobe contro le minoranze sinte e rom. Il Veneto e la Lombardia, rischiano di diventare in maniera definitiva feudi leghisti, dove le minoranze sinte e rom subiranno sempre più violente politiche di esclusione.
Il Pdl e in particolare il premier Berlusconi, dopo il deludente risultato elettorale, sono in affanno e quindi probabilmente cercheranno di limitare i “successi” della Lega Nord nell’azione di Governo. Le strade che il Pdl potrà seguire sono due: cercare di superare la Lega Nord sul terreno della "sicurezza" o porre un freno alle richieste. Sarà importante il risultato elettorale nella Provincia di Milano, dove Penati si è impegnato in una campagna elettorale durissima nel cercare di superare le posizioni della Lega Nord, soprattutto sulla questione rom. Vedremo quello che succederà nei prossimi giorni in attesa del ballottaggio.
In questo contesto desolante è anche venuto a mancare un impegno organico e capillare delle associazioni sinte e rom. Questo per diverse ragioni, ma soprattutto per una diffidenza strutturale verso la piena partecipazione politica delle popolazioni sinte e rom. In pochissimi territori sono state fatte assemblee con le comunità sinte e rom per incontrare i candidati, sia per le europee che per le amministrative, con lo scopo di offrire alle persone una maggiore conoscenza e una maggiore consapevolezza sull’importanza del voto.
Nei prossimi mesi sarà importante una riflessione anche perché certe dichiarazioni hanno lasciato sorpresi molti di noi. Ma è indubbio che la candidatura di Dijana Pavlovic non è stata sostenuta in maniera decisa da tutti e questo è stato un grande sbaglio.
Infatti, Rifondazione comunista è l’unica forza politica che dal 2005 ha sostenuto in maniera strutturale la partecipazione alle elezioni di Cittadini italiani, appartenenti alle minoranze sinte e rom. Il risultato di Rifondazione comunista – Comunisti italiani probabilmente non sarebbe cambiato, sono mancati tanti voti per raggiungere il quorum del 4%, ma un segnale più deciso lo si poteva sicuramente dare.
Oggi non sappiamo se Rom o Sinti siano stati eletti nel Parlamento europeo, lo vedremo nei prossimi giorni. Certo sarebbe un disastro se nessuno potrà fare il lavoro che è stato svolto, per esempio dall’europarlamentare Victoria Mohacsi (in foto), nel sensibilizzare le istituzioni europee su quanto stava succedendo in Italia.
7 commenti:
Cari amici, la situazione è desolante in Italia ed è ugualmente disastrosa nel resto d'Europa.
Bisogna stringere i denti e continuare a battersi.
La battaglia per la cultura della multiculturalità è ancora più importante della stessa battaglia politica.
Se nel paese la cultura del "respingimento" tocca il 75% dei potenziali elettori ... quel 25% di italiani che rifiutano l'arroccamento xenofobo si trova ad essere praticamente non rappresentato.
Come non sono rappresentati oltre le minoranze rom e sinti i 5 milioni di migranti (che abbiano o meno i documenti in regola).
Bisogna andare avanti ... è una battaglia di civiltà ...
Oggi ho ripreso un articolo del Manifesto che parlava della candidatura di Dijana riportando la frase manifesto: - Sostenere le minoranze significa rafforzare i diritti di tutti - da questo bisogna ripartire insieme.
Viktória Mohácsi non ce l'ha fatta. Mantiene il suo seggio Lívia Járóka. Fonte Romea.cz. Domattina su Mahalla la versione in italiano.
Dato che non sono Rom o Sinto, prendete quello che segue come un contributo alla vostra riflessione, e non come una critica a questo o quello.
Quando scrivete di dichiarazioni che hanno lasciato sorpresi, immagino vi riferiate a quanto detto da Nazzareno Guarnieri a Radio Radicale, nella sua veste di presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme. Non tanto la sua personale dichiarazione di voto, quanto al riferirsi alla candidatura di Dijana Pavlovic come (cito testuale): "è + una candidatura di cartello che una volontà precisa di eleggere delle persone Rom e Sinti affinché fossero protagonisti propositivi..." Ovviamente, queste parole hanno indebolito una candidatura che già era difficile.
Quanto a Rifondazione Comunista, se pure è l'unico partito che "ha sostenuto in maniera strutturale la partecipazione" di Rom e Sinti, indubbiamente è stato un cavallo perdente nella corsa europea, in triste compagnia di radicali, sinistra e libertà e di tutto quanto si muove a sinistra del PD. Insomma, la tragedia è che con QUESTA sinistra non si va da nessuna parte, mentre il razzismo politico ha travalicato i tradizionali steccati di destra, per presentarsi in uno schieramento che talvolta arriva sino al PD.
Un'ultima riflessione: in Ungheria Lívia Járóka è stata rieletta nella lista del FIDESZ, il partito conservatore che ha ottenuto oltre la metà dei suffragi. Non è soltanto il partito che ha ricandidato una romnì, ma anche quello che ha ottenuto voti, sottraendoli allo JOBBIK di estrema destra, con diverse dichiarazioni di alcuni suoi esponenti contro i Rom, proprio mentre cresceva l'onda di violenza di cui anche voi avete scritto (QUI e QUI). Che si tratti di opportunismo, o invece di fiuto politico, credo faccia parte della riflessione che vi accingete a fare.
Resta secondo me il fatto che in Italia sia necessaria la partecipazione politica dei Rom non in un solo partito (seppure amico), ma anche negli altri.
Scusate la lunghezza.
mah… sinceramente trovo la dichiarazione di Guarneri alquanto interessata. Parlare, con fare riduttivo, di una “ragazza Rom” candidata nelle liste di Rifondazione, indubbiamente, lascia perplessi.
Purtroppo, da anni (da sempre?) se non sbaglio ai vertici delle organizzazioni, che in teoria dovrebbero tutelare gli “interessi” delle Popolazioni Rom, ci sono sempre le stesse due (2) persone: Converso e Guarneri.
I due, alquanto litigiosi, sono spesso in contrasto, minacciandosi reciprocamente querele, ma almeno in apparenza sembra più per “interessi” legati agli organismi che rappresentano che non sulle reali strategie da perseguire, dove, evidentemente, entrambi difettano, se solo si considera la situazione attuale delle Popolazioni Rom in Italia.
Sulla base della mia personale esperienza posso tranquillamente affermare, avendo conosciuto diversi Rom, soprattutto “migranti” dell’Est Europeo di ultima generazione ma anche gente che vive in Italia da una vita (come ad esempio l’estate passata a Tor di Quinto) che nessuna delle persone da me incontrate, in realtà, li conosce.
Né mi è mai capitato, leggendo le tristi cronache di questi ultimi anni, di averli ritrovati in prima linea laddove c’era bisogno della loro presenza (penso ai fatti di Livorno, alle tante “deportazioni” che quotidianamente si registrano sull’intero territorio italiano, a Ponticelli, a Nisida… solo per citare le esperienze a me più vicine).
Né mi risulta, che anche dal solo e riduttivo punto di vista di mera assistenza, le loro organizzazioni si prodighino particolarmente a sostegno delle persone in difficoltà, che sono sempre più lasciate sole.
Le domande sono due:
1 - questa “ragazza Rom” potrebbe, in un qualche modo, nel prossimo futuro mettere in discussione la loro leadership?
2 - considerato che nessuno li conosce, non sanno neanche che faccia tengono, come fanno ad essere ai vertici delle loro organizzazioni?
ciao a Tutti, la notizia dell'elezione di Lívia Járóka ci rende felici ma contavamo anche nell'elezione di Viktória Mohácsi che tanto ha fatto per l'Italia.
in questo momento la federazione vive un momento di crescita tumultuosa che inevitabilmente porta a diverse difficoltà.
è da sottolineare che la federazione rappresenta le associazioni e non tutti i Sinti e i Rom in Italia anche perchè non sono molte le assocazioni che hanno una base associativa allargata.
in questo momento bisogna dare ai leader sinti e rom quella fiducia che nei passati anni gli è sempre stata negata. e non ci sembra corretto, mettere sullo stesso piano Converso e Guarnieri.
Dijana è una delle leader più accreditate a livello nazionale ed è ai vertici della federazione, se sarà lei la nuova presidente della federazione lo potrà decidere solo l'assemblea delle associazioni.
Non è mia intenzione prolungare ulteriormente la “polemica” né di essere, in alcun modo, di ostacolo alla crescita della Federazione. Ma alcune riflessioni vanno fatte.
La polemica nasce dalle dichiarazioni fatte da Guarnieri a Radio Radicale: voglio solo ricordare che alle passate politiche il “futuro” Presidente scrisse una accorata lettera a tutti i Segretari dei Partiti. Gli risposero, se non ricordo male, solo in due: Bertinotti e Casini. Tanto bastò per esprimere pubblicamente sul Web una “intenzione di voto” e, sinceramente, la cosa mi lasciò molto perplesso. Nelle passate amministrative lui stesso si presentò al Consiglio Comunale della sua Città (credo con l’UDC) riportando la bellezza di 28 (ventotto) voti. Oggi riscopre le “battaglie civili” condotte dai Radicali e ritiene che dietro la candidatura di quella “ragazza Rom”, ci sia solo una operazione di facciata.
Fortunatamente scrivete che quella ragazza Rom è in realtà “una delle leader più accreditate a livello nazionale ed è ai vertici della federazione”. Per poi subito aggiungere: “se sarà lei la nuova presidente della federazione lo potrà decidere solo l'assemblea delle associazioni”. In realtà il Presidente Guarnieri aveva mandato sino al 30 aprile 2009, data entro la quale si sarebbe dovuto tenere il 1° Congresso Nazionale, che si è regolarmente tenuto ma di tutto si è parlato tranne che della elezione del nuovo Presidente.
L’auspicio e l’augurio che mi sento di rivolgere, chiudendo ogni polemica, è quello che il prossimo Presidente, chiunque esso sia, eletto nei modi e nei tempi stabiliti dalla stessa Federazione, possa farsi promotore di una vera alternativa all’assistenzialismo, alla ricerca di una “unità” che si è persa per interessi di “associazionismo assistito”, incontrando, aiutando e rendendo protagonisti della propria vita le persone che vivono nei diversi insediamenti sparsi sull’intero territorio italiano ed, infine, in grado di proporre opportune “strategie politiche e sociali”, per rendere questo nostro Paese appena più vivibile.
Dato per inteso che ogni critica civile è legittima, e molte critiche possono essere rivolte alla leadership del Popolo Romanò, non capisco cosa c'entri Nazzareno Guarnieri con Massimo Conservo.
L'uno cresce all'interno della cultura Rom e ne è interpete orgoglioso ed appassionato, l'altro sui Rom si è costruito una strampalata carriera per celebrare sè stesso.
Uno è in buona fede, l'altro ci marcia da 30 anni.
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