martedì 25 ottobre 2011

Rom e Sinti, TUTTI UNITI il 9 novembre a Roma


Il 9 novembre 2011 si terrà a Roma in piazza Montecitorio la prima manifestazione unitaria delle associazioni sinte e rom italiane. L'idea della manifestazione è stata lanciata nei mesi scorsi da Radames Gabrielli, Presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme che coordina 22 associazioni sinte e rom a livello nazionale. In questi mesi Radames Gabrielli ha coinvolto tutte le altre associazioni sinte e rom italiane, molte delle quali organizzate nella Federazione Romanì.

DOCUMENTO REDATTO E SOTTOSCRITTO DA SINTI E ROM Sabato 15 Ottobre 2011, Mantova
I Presidenti delle Associazioni sotto citate, composte in larga maggioranza da Sinti e Rom, redigono e firmano questo documento da consegnare al Parlamento e al Governo Italiano con i seguenti punti per chiedere:

Al Parlamento Italiano:
Due provvedimenti legislativi sono stati più volte sollecitati da diverse istituzioni internazionali, oltre che attesi da migliaia di Cittadini italiani.
Chiediamo al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente del Senato della Repubblica di accelerare l'iter legislativo per:
Il riconoscimento status di minoranza Un largo schieramento politico ha presentato alla Camera dei Deputanti una proposta di legge per riconoscere a Sinti e Rom lo status di minoranza: Proposta di Legge n. 4446, "Modifiche alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, in materia di riconoscimento e di tutela delle minoranze linguistiche storiche dei Rom e dei Sinti", depositata il 21 gennaio 2011.
Il Giorno della Memoria Senatori di diverse forze politiche italiane hanno presentato una proposta di legge per riconoscere la persecuzione su base razziale subita dalle comunità Rom e Sinte, durante il nazifascismo: Atto Senato n. 2558 "Modifiche alla legge 20 luglio 2000, n. 211, in materia di estensione del Giorno della Memoria al popolo dei Rom e dei Sinti", presentato il 15 febbraio 2011.

Al Governo Italiano:
L'Unione Europea ha chiesto all'Italia di predisporre entro dicembre 2011 una Strategia Nazionale, chiediamo urgentemente al Governo di istituire tavoli tecnici con le Associazioni Sinte e Rom Nazionali per affrontare le seguenti questioni:
Il lavoro Sostegno ai lavori tradizionalmente svolti da Sinti e Rom (spettacolo viaggiante, allevamento, arte, musica, artigianato ecc.) e predisposizione di progetti per la riconversione lavorativa con accesso agli strumenti esistenti e messa in opera di strumenti innovativi.
L'abitare Moratoria degli sgomberi senza alternative. Progetti per la chiusura dei cosiddetti "campi nomadi" che, anche attraverso soluzioni diversificate quali microaree, portino all'accesso alla casa o all'acquisto di terreni su cui poter edificare in autocostruzione.
Modifica del Testo Unico 380/2001.
Sospensione della Delibera 67/2010 dell'Autorità per l'energia e il gas.
La cultura Sostegno agli artisti Sinti e Rom. Predisposizione di una campagna nazionale di conoscenza degli apporti culturali offerti da Sinti e Rom alla cultura italiana ed europea. Inserimento di artisti Rom e Sinti nei maggiori eventi nazionali.
La scuola Introduzione nei programmi scolastici di elementi della storia e cultura dei Sinti e dei Rom, con particolare attenzione all'anti-discriminazione. Predisposizione con la collaborazione delle associazioni Rom e Sinte di un piano Nazionale per l'istruzione dei bambini Rom e Sinti e per la formazione dei docenti.
La partecipazione Adottare strumenti di sostegno per implementare la partecipazione dei Sinti e dei Rom nella vita sociale e politica del Paese. Indicazione Nazionale che vincoli i finanziamenti solo al terzo settore che prevede la partecipazione diretta dei Sinti e Rom.
Il welfare Istituzione della figura del mediatore culturale Sinto e Rom. Progettazione sociale vincolata alla presenza, retribuita, di mediatori culturali Sinti e Rom. Progettazione e gestione diretta dei servizi alle associazioni Sinte e Rom.
La sanità Campagna nazionale di prevenzione e istituzione della figura del mediatore sanitario. Corsi di formazione per operatori organizzati in collaborazioni con associazioni Sinte e Rom, con particolare attenzione all'antidiscriminazione.
La lotta alle discriminazioni Rilancio della Campagna Dosta! (anche nelle scuole e negli enti pubblici). Coinvolgimento delle rappresentatività nazionali delle comunità Sinte e Rom nella costituzione degli Osservatori sulle discriminazioni. Libertà religiosa e possibilità per le Chiese di usufruire di spazi pubblici. Costruzione partnership tra le Prefetture e le associazioni Sinte e Rom. Contrasto alle discriminazioni istituzionali (esempio: cartelli stradali di divieto di sosta a chi è riconosciuto Sinto o Rom).
Rom immigrati Predisposizione di un percorso di regolarizzazione per i profughi e per le famiglie di prima immigrazione (Anni Settanta e Ottanta) dalla ex Yugoslavia. Progetti di accoglienza per i Rom immigrati dalla Romania contemperando diritti e doveri. Progetti di informazione e sensibilizzazione con partnership con i Paesi d’origine.

Federazione Rom e Sinti Insieme: Radames Gabrielli
Ass. Sinti italiani di Brescia: Henich Renato – Brescia
Ass. Nevo Drom, Trento: Gabrieli Giuliano, Gabrieli Mirco - Trento
Ass. Romà
Ass. Nevo Drom: Radames Gabrielli - Bolzano
Ass. Sucar Drom: Barbara Nardi – Mantova
Ass. Sinti italiani Busto Arsizio: Bianchi Giuliano - Milano
Ass. Sinti italiani di Milano Limbiate: Vinotti Oscar - Milano
Ass. Sinti italiani Vicenza: Davide Casadio- Vicenza
Ass. Sinti nel Mondo: Gabrielli Robert - Merano (BZ)
Coop. Romano Drom: Giorgio Bezzechi - Milano
Ass. Sinti italiani: Grisetti Diego - Reggio Emilia
Ass. Sinti italiani di Verona: Fulli Tomas - Verona
Ass. Sinti Italiani Piacenza: Elvis Ferrari - Piacenza
Ass. Upre Romà: Paolo Cagna Ninchi – Milano
Ass. Sinti italiani Romano di Lombardia: Bianchi Manolo – Bergamo
Ass. Sucar Mero: Enrico Prina - Rimini
Ass. Thèm Romanò Reggio Emilia: Torre Vladimiro- Reggio Emilia
Ass. Sinti italiani di Pavia: Erasmo Formica - Pavia
Cooperativa Sociale Aquila: Radames Gabrielli- Bolzano
Cooperativa Labatarpe: Torsi Bernardino - Mantova
Ass. Theatrerom: Antun Blasevic – Roma
Ass. Sinti Italiani Piemonte: Dubois Carlo - Torino
Consulta Rom e Sinti di Milano: Dijana Pavlovic – Milano
Istituto di Cultura Sinta: Yuri Del Bar – Mantova
Museo del viaggio “Fabrizio de André”: Donatella Vancini- Milano
Ass. Amici di Via Django: Caputo Salvatore - Modena
Ass. Sinti Italiani di Prato: Truzzi White – Prato

UNIRSI: Kasim Cizmic – Roma

Ass. Thèm Romano Onlus: Santino Spinelli

Federazione Romanì: Nazzareno Guarnieri

Federazione all'Autorità: sospendete la delibera 67/10 e istituite un tavolo tecnico

Il 13 ottobre scorso una delegazione della Federazione Rom e Sinti Insieme ha incontrato il dott. Egidio Fedele Dell'Oste e due suoi collaboratori (Direzione Tariffe) dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas. L'incontro è stato cordiale e ha fatto emergere le criticità che tantissimi sinti e rom in Italia hanno sollevato in questi giorni, dopo l'entrata in vigore della Delibera n. 67/2010. La delegazione della Federazione ha chiesto una sospensione di un anno della delibera e l'istituzione di un tavolo tecnico / politico. Il dott. Dell'Oste ha annunciato la predisposizione di una nuova direttiva entro il mese di novembre 2011.

Informazione
La prima questione posta dalla Federazione all'Autorità riguarda la mancata informazione preventiva dei distributori di energia elettrica (ENEL in testa) nei confronti dei propri clienti che utilizzano la roulotte (carovana, casa mobile, camper) come abitazione e/o che svolgono attività lavorative itineranti (spettacolo viaggiante, artigianato...). I nuovi contratti sono arrivati come un fulmine a ciel sereno e nemmeno le associazioni sinte e rom avevano le informazioni esatte su come consigliare le persone sulla tipologia contrattuale più vantaggiosa, considerate le diverse situazioni. Inoltre, si è fatto notare che nessuna informazione o notizie molto difficili da interpretare venivano offerte dai Distributori ai Clienti in merito alle nuove tariffe adottate.
Il dott. Dell'Oste ha spiegato che negli ultimi anni si sono svolti incontri con le associazioni di categoria dello spettacolo viaggiante (circhi e giostre) e ritenevano che le informazioni fossero state condivise.
La delegazione della Federazione ha ribadito che le informazioni non sono arrivate a sinti e rom e che anche molti gestori di attività dello spettacolo viaggiante erano all'oscuro di tutto, tant'è che in questi giorni sono decine e decine le segnalazioni raccolte dalle Associazioni: Nevo Drom, Sinti Italiani, Sucar Drom e non solo. Si è anche ribadita la questione della determinazione delle tariffe in maniera chiara e trasparente, in modo che i clienti possano decidere con cognizione di causa la tipologia contrattuale più vantaggiosa da sottoscrivere.

Costo determinabile
Fino al mese di agosto 2011 i Clienti che utilizzano la roulotte come abitazione e/o che svolgono attività lavorative itineranti avevano chiaro il costo bimestrale dell'energia elettrica perchè pagavano anticipatamente un costo forfettario. Tale meccanismo offriva la possibilità di determinare in maniera precisa e puntale il costo energetico nel bilancio aziendale e nel bilancio familiare, ora ciò non è più possibile con la conseguenza, per chi ha un basso reddito, di non poter rispettare il contratto sottoscritto.
Il dott. Dell'Oste ha preso nota ma ha anche detto che i Distributori potrebbero fare contratti forfettari ma i contatori a consumo rimarranno anche solo per dare la possibilità ai Distributori di compilare statistiche.

TariffeAd un primo esame sembrano molto svantaggiati economicamente i Clienti che sono obbligati ad utilizzare l'elettricità come unica fonte energetica. I consumi sono evidentemente superiori alla maggioranza degli altri Clienti che hanno la possibilità di utilizzare ad esempio il riscaldamento a metano. Ma non solo, perchè in molti casi i Distributori in maniera arbitraria non considerano la roulotte come un'abitazione, caricando il Cliente di costi aggiuntivi anche molto onerosi. Questo aspetto riguarda tutti i campi autorizzati ed è' una questione molto complessa che può anche prevedere un'azione collettiva per discriminazione indiretta.
Il dott. Dell'Oste e i suoi collaboratori su questa questione si sono riservati un approfondimento ma si è avuta la sensazione che non abbiano colto appieno la questione. Per questo ci ripromettiamo di fare un'analisi comparata dei costi.

Aree comunaliLe famiglie sinte e rom e/o le famiglie dello spettacolo viaggiante che installano le proprie abitazioni in aree comunali si vedono costrette risolvere i problemi a proprie spese per le mancanze strutturali di tali aree. Il cambio così repentino della normativa non ha dato tempo alle Amministrazioni locali di assolvere agli adeguamenti strutturali. La situazione è così critica che continuano ad arrivare segnalazioni di risoluzioni della problematica molto “fantasiose”. Per esempio il Comune di Prato, insieme all'ENEL, ha chiesto ad ogni famiglia sinta residente nell'area comunale di acquistare e posare autonomamente anche 400 metri di cavo per avere la corrente elettrica. Una situazione impossibile da assolvere per famiglie povere che non hanno certo le possibilità per pagare a proprie spese una ditta per approntare dei lavori puntali e rispettosi della normativa. La delegazione della Federazione ha anche fatto presente che tali oneri competerebbero per legge al Comune di Prato e all'ENEL.
Il dott. Dell'Oste ha preso nota e ha spiegato che l'ENEL tende ad avere un unico punto per posare i contatori, come succede normalmente nei condomini. La delegazione della federazione ha risposto che capisce i bisogni del Distributore ENEL ma le Aree comunali sono condomini in orizzontale e non in verticale e quindi dovrebbe essere valutata attentamente ogni specifica situazione.

Nell'incontro si è anche discusso di: agevolazioni per lo spettacolo viaggiante e per gli Enti di culto; tempi di allacciamento; situazione in Trentino Alto Adige, legislazione che istituisce rimborsi per le fasce deboli; contatori cumulativi. Su alcuni di questi temi, il dott. Dell'Oste ha spiegato che competono al Governo italiano. Su altri ha dato risposte esaurienti.

La delegazione della Federazione al termine dell'incontro ha ribadito la sua richiesta di sospensione della delibera n. 67/2010 dell'Autorità per l'energia e per il gas e l'istituzione di un tavolo tecnico / politico con le associazioni, il Governo italiano, i Distributori e l'Autorità.
Il dott. Dell'Oste ha assicurato il suo impegno e ha annunciato di incontrare nei prossimi giorni i Distributori e il Governo italiano. E nel mese di novembre sarà emanata una nuova delibera per affrontare le problematiche emerse
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Lanciano (CH), 18° edizione del Festival Alexian and International Friends

Il 29 ottobre prossimo la 18° edizione del Festival Alexian and International Friends fra gli ospiti che si esibiranno Lino Patruno e i Ladri di Carrozzelle. Confermata la partecipazione di Ferdi Berisa vincitore del Grande Fratello 2009 e di Povia vincitore di San Remo del 2006. Presenterà l’evento la famosa conduttrice Rai Lorena Bianchetti.

Ritorna ad ottobre uno degli appuntamenti musicali più importanti e seguiti del panorama nazionale: l’Alexian and International Friends. L’evento artistico giunto alla sua 18° edizione ha visto negli anni la partecipazione di artisti e personaggi di fama nazionale ed internazionale del calibro di: Paco Suarez, Sageer Khan, Miriam Meghnagi, Moni Ovadia, Francesco Baccini, i Tazenda, Eugenio Bennato, Paolo Brosio, Alesandra Canale, Gianni de Berardinis, Dario Vergassola, Enrico Beruschi, Rossana Casale, Audio 2, i Jalisse, Cristiano Malgioglio, Pino Insegno, Linda, Furio Colombo, David Sassoli, i Baraonna e tantissimi altri.

Il festival si terrà sabato 29 ottobre 2011 presso il Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano (Chieti) e ospiterà anche quest’anno importanti personaggi che artisticamente interagiranno con Alexian Santino Spinelli. La formazione dell’artista abruzzese prevede anche la presenza dei suoi figli: Gennaro Spinelli alle percussioni, Giulia Spinelli al violoncello ed Evedise Spinelli all’arpa, completano il gruppo Manuel Virtù alla chitarra e al laud, Antonio Ranieri alla chitarra, Silvia Faugno alla voce e Luciano Pannese al contrabasso.
Confermata la presenza di un’icona del jazz nazionale come Lino Patruno, del noto gruppo musicale Ladri di Carrozzelle e dei direttori d’orchestra Sergio Rendine e Luciano Di Giandomenico a cui andranno i Premi Attilio D’Amico 2011 e Angelo e Alessio Di Menno Di Bucchianico 2001 a cui il Festival è dedicato, sarà presente anche la poetessa sinta Paula Shöps, vincitrice del premio alla carriera.

Confermata la partecipazione di Ferdi Berisa, il Rom albanese che ha vinto il Grande Fratello nel 2009 che a sorpresa si esibirà in una performance artistica con Alexian e di Povia, un big della canzone italiana vincitore del Festival di S. Remo nel 2006. Diversi gli artisti che arriveranno dall’estero (Ungheria e Romania) come Citizen Cafè che eseguiranno musica Rom tradizionale.

Confermata anche la presenza di altri artisti italiani di grande prestigio come il chitarrista classico Alessandro Cavallucci. Saranno protagonisti del festival di Alexian, anche la musica etnica italiana dei Decalamus, la danza del ventre di Dut (luce) alias Fabiana Magrelli, la musica d’autore del pianista pugliese Nico Arcieri e la musica classica dell’ Ensemble Phralipé.

Presenterà l’evento Lorena Bianchetti, il volto pulito della televisione italiana, che ha ripreso a condurre la quotidiana trasmissione L’Italia sul Due su Rai 2. L’evento sarà ripreso e trasmesso da una televisione nazionale.

lunedì 24 ottobre 2011

Milano, la Consulta Rom e Sinti presenta un documento al Sindaco

Oggi, lunedì 24 ottobre dalle ore 16, rappresentanti della Consulta Rom e Sinti di Milano saranno presenti davanti a Palazzo Marino (in foto) in occasione della riunione del consiglio comunale.
Dopo le notizie di stampa che parlavano di un nuovo “piano rom” concordato in una riunione tra ministro degli interni e prefetto di Milano all’inizio di ottobre, è aumentata ancora la preoccupazione delle comunità rom e sinte regolari che da troppo tempo non hanno nessuna certezza del loro futuro, mentre proseguono gli sgomberi delle comunità irregolari in condizioni che saranno rese ancora più drammatiche per l’inizio della stagione fredda. Ma su come affrontare l’emergenza umanitaria delle famiglie sgomberate, di questo nuovo piano, dell’uso che verrà fatto del Fondo sociale europeo destinato alle comunità rom e sinte i diretti interessati non sanno ancora nulla.
Per queste ragioni la Consulta che sta preparando una analisi e un progetto per le singole realtà, oggi conegnerà al sindaco e al consiglio comunale un documento dettagliato con le proprie osservazioni, le proprie proposte e richieste a partire dalla trasparenza sull’uso del finanziamento e dal proprio diritto di essere interlocutori privilegiati nelle scelte che ci riguardano.
Di seguito il documento che verrà distribuito anche ai giornalisti presenti.

Al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia; alla giunta comunale di Milano; al consiglio comunale di Milano. E per conoscenza al Commissario per Diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg; Segretario generale per le questioni rom del Consiglio d’Europa, Jeroen Schokkenbroek
Scriviamo come Consulta dei Rom e dei Sinti di Milano che, come sapete, si è costituita nel giugno di quest’anno in rappresentanza delle diverse comunità rom e sinte presenti sul territorio comunale con l’obiettivo di contribuire alla soluzione della cosiddetta questione rom con proposte e la partecipazione attiva al confronto con le istituzioni.

Notizie di stampa annunciano modifiche, anche dettagliate, al “piano Maroni per i rom di Milano” finanziato dal Fondo sociale europeo senza che gli interessati ne sappiano nulla. Questo aumenta la nostra preoccupazione per l’incertezza sul futuro di comunità che da più di un anno sono sottoposte a una pressione costante di annunci di chiusura di campi senza sapere perché, come e con quali prospettive. Per questa ragione, dopo gli incontri avuti con la nuova amministrazione nel giugno e nel luglio scorsi, ci sembra opportuno chiedere di considerare alcune questioni e fare alcune richieste.

Le amministrazioni che si sono succedute finora hanno sempre delegato i problemi che hanno riguardato le comunità rom e sinte alle associazioni del privato sociale con le quali hanno stipulato contratti per la gestione dei campi. Questo ha escluso la partecipazione di rom e sinti e il loro contributo privilegiando la cultura dell’assistenza anziché della responsabilità. Al prevalere di una logica di contenimento e di marginalizzazione si sono aggiunte discriminazione e ostilità, senza che si realizzassero mai politiche che favorissero la convivenza della comunità zigana con la cittadinanza. Così i campi regolari sono diventati ghetti ai quali dal 2008 è stato applicato un regolamento prefettizio che limita le libertà delle persone, causa espulsioni con motivazioni in contrasto con il diritto nazionale e internazionale, come la retroattività della pena e la responsabilità collettiva e non personale di fronte alla legge.

Per i campi irregolari c’è stata una vera e propria persecuzione con continui sgomberi che hanno infierito su famiglie, senza che questa scelta modificasse sostanzialmente la presenza dei rom e dei sinti che, come da censimento prefettizio del 2008, rimangono circa 1200 nei campi regolari e circa 800 nei campi irregolari, in compenso ha approfondito la discriminazione nei confronti delle comunità rom e sinte.

Chiediamo anche di considerare che le comunità rom e sinte sono tra loro diverse pur essendo legate da una cultura e da una lingua comuni, perciò diverse possono e debbono essere le soluzioni che le riguardano. Questo è fondamentale per realizzare una convivenza armoniosa nel seno di una comunità più grande. Riteniamo che questo è un obiettivo da perseguire se si vuole rispettare l’identità di un popolo che ha attraversato secoli di discriminazione e di persecuzione mantenendo intatta la consapevolezza di sé e se si vuole che questa convivenza sia anche un arricchimento delle rispettive culture. Questo significa certo, nel momento in cui si chiede rispetto per sé, rispettare gli altri che ci accolgono per quanto riguarda le loro leggi e il loro modo di essere.

Alla nuova amministrazione che sembra attenta all’inclusione chiediamo di prestare particolare attenzione al valore che per noi ha essere coinvolti in quanto comunità a pari titolo delle altre comunità, all’esigenza di non essere considerati un problema di ordine pubblico, di sicurezza (rom e sinti sono le prime vittime degli atti contro la legge che come tali vanno perseguiti), ma piuttosto un problema di politiche sociali adeguate a garantire una effettiva sicurezza. Oggi questo popolo ultimo nella scala sociale è anche ultimo nell’essere considerato in grado di autorappresentarsi.

Essere interlocutori vuol dire per noi anche essere responsabili: non vogliamo essere considerati bambini da prendere per mano da chi crede di poter pensare e agire per noi. Vogliamo che all’assistenza si sostituisca la responsabilità, cioè la nostra dignità di uomini e donne uguali agli altri in grado di pensare e fare proposte.

1. In primo luogo chiediamo che cessi la politica dell’emergenza e di lavorare insieme a un progetto che dia certezze al futuro dei rom e dei sinti e dei loro figli, condizione necessaria perché finisca il clima di caccia allo “zingaro”, la discriminazione e la ghettizzazione delle nostre comunità e premessa per una convivenza pacifica e sicura per tutti. Il finanziamento di 13 milioni di euro che proviene dal Fondo sociale europeo costituito da e per le comunità rom e sinte d’Europa era stato destinato dalla giunta precedente alla chiusura di 5 campi regolari (4 milioni) e a interventi sulla “sicurezza” (9 milioni). Questo progetto non è stato mai discusso con le comunità rom e sinte coinvolte, ma concordato con le associazioni che gestiscono i campi. Noi rifiutiamo questa politica che non risolve i nostri problemi come si è visto in tutta evidenza con la chiusura del campo di via Triboniano, un vero fallimento perché non offre nessuna vera alternativa al campo, ma soluzioni provvisorie inefficaci, tanto è che la maggior parte di queste famiglie si trova ora nella condizione di irregolarità e si aggiunge alle altre che girano per il territorio milanese inseguite dagli sgomberi. A noi spetta il diritto di avere assoluta trasparenza di come siano stati utilizzati finora questi 13 milioni di euro e di essere interlocutori in una ridiscussione di un progetto finanziato per realizzare politiche di tutela e inclusione delle comunità rom e sinte. Chiediamo per questo anche la vigilanza da parte del Consiglio d’Europa e del suo Commissario per i diritti umani perché questi soldi siano finalizzati in armonia con le disposizioni della Comunità europea. Perciò il primo obiettivo della Consulta è quello di rendere i rom e i sinti interlocutori effettivi delle politiche sociali che li riguardano, avendo interlocutori certi che li mettano in grado di esprimersi, di fare proposte e chiedere rispetto dei diritti come dei doveri con la costituzione di un tavolo permanente di confronto.

2. Far cessare la politica dell’emergenza vuol dire in primo luogo sospendere gli sgomberi senza soluzioni e senza assistenza che hanno tormentato centinaia di famiglie: 540 sgomberi in 3 anni, un ben triste primato, hanno colpito sempre le stesse persone, costrette a spostarsi da un posto all’altro in condizioni di un sempre ulteriore degrado che colpisce più di tutti i minori che oltre a tutto il resto perdono anche il diritto alla scuola. Questa scelta, la cui ragione principale era mantenere costante la paura nei confronti dello “zingaro”, oltre al costo sociale altissimo ha avuto anche un costo economico rilevante, superiore ai 5 milioni di euro di danaro pubblico. Ora, all’inizio della stagione fredda, continuare in questa politica, oltre che inutile e costoso sarebbe ancora più crudele. Per questo chiediamo una moratoria agli sgomberi fino alla fine dell’inverno, una deroga perché nei ricoveri comunali si possano ospitare le famiglie senza dividere donne e bambini dagli uomini e che nel frattempo si cerchi insieme soluzioni possibili.

3. Impegnarsi per l’inclusione per noi significa valorizzare le risorse umane delle nostre comunità, sia nella gestione organizzativa ed economica delle realtà presenti sul territorio comunale, sia sulla costruzione di un rapporto di scambio sociale e culturale con le istituzioni e con la cittadinanza, e soprattutto intervenendo sulla base per ogni vera inclusione: il lavoro. Lo “zingaro” come è ultimo nella scala sociale, lo è anche nella scala con cui si misura il valore del lavoro: chi di noi lavora, per lo più in nero perché lavori stabili sono solo quelli più pericolosi come lo smaltimento dell’amianto, percepisce la paga più bassa, dopo rumeni, marocchini, ecc. Si stanno per aprire i cantieri di Expo 2015, una importante occasione anche per la nostra comunità, mentre le 3 cooperative rom finora costituite stanno per chiudere per mancanza di commesse da parte dell’amministrazione. Come in occasione della costruzione della fiera di Rho, ma in condizioni di regolarità, chiediamo a questa amministrazione di essere coinvolti con le nostre capacità per il valore che ha il lavoro sul piano economico che certo è determinante ma anche sul piano dell’inserimento sociale, del contrasto al pregiudizio e alla discriminazione della comunità più antica del nostro territorio.

Certi della vostra attenzione rimaniamo a vostra disposizione con la speranza di aprire un percorso di lavoro comune sulla base anche delle proposte che la Consulta ha già elaborato con le singole comunità.

mercoledì 19 ottobre 2011

Censimento 2011, come funziona e cosa fare

Da alcuni giorni è iniziato in Italia il 15° Censimento dell'ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), l'ultimo è stato dieci anni fa. Il Censimento serve a "contare" la popolazione e a raccogliere informazioni che costituiscono il punto di partenza per individuare adeguate politiche e azioni di sviluppo, mettendo a confronto le diverse realtà territoriali. Rispondere è un dovere, lo dice la legge, ma soprattutto è fondamentale per mettere in luce le caratteristiche dell'Italia. Le informazioni che saranno scritte sono tutelate dalle disposizioni in materia di segreto statistico e sottoposte alla legge sulla protezione dei dati.

Come funziona il Censimento 2011

IL QUESTIONARIO A CASA TUA. Il questionario è il fulcro del 15° Censimento. Se non hai ancora ricevuto nella cassetta della posta il questionario indirizzato alla tua famiglia resta in attesa! La spedizione dei questionari, iniziata a settembre, durerà fino al 22 ottobre. Tuttavia, se ad esempio l'indirizzo presente in anagrafe non ha consentito la spedizione postale del questionario, o se nel frattempo ti sei trasferito ad un nuovo indirizzo, puoi recarti presso un centro comunale di raccolta per ritirarne uno di scorta, oppure attendere un rilevatore comunale che ti consegnerà il questionario direttamente a casa. I rilevatori scenderanno in campo dal 21 novembre 2011. Se comunque entro il 10 dicembre 2011 non sei ancora stato contattato rivolgiti al tuo Comune di residenza.

COME E QUANDO RESTITUIRE I QUESTIONARI. Per restituire il questionario puoi scegliere il canale che meglio risponde alle tue esigenze: via internet, negli Uffici postali, nei centri comunali di raccolta del tuo Comune. Per compilarlo on line devi usare la password che trovi sulla prima pagina del questionario cartaceo che ricevi a casa. Accedi direttamente al questionario on line da questo link. Se compili il questionario su carta, dal 10 ottobre puoi consegnarlo a mano in qualsiasi ufficio postale o nei centri di comunali di raccolta. Consulta l'elenco dei centri predisposti dal tuo Comune, oppure chiama il numero verde gratuito 800-069-701.

SE RESTITUISCI SPONTANEAMENTE IL QUESTIONARIO DAL 9 OTTOBRE AL 20 NOVEMBRE NON RICEVERAI LA VISITA DEL RILEVATORE A CASA TUA! Infatti a partire dal 21 novembre 2011 e fino al 29 febbraio 2012 parte la fase di completamento della rilevazione sul campo a cura dei rilevatori, che dovranno recuperare i questionari non restituiti, rilevare le famiglie non iscritte nelle liste anagrafiche al 31 dicembre 2010, rilevare le abitazioni non occupate.

IN OGNI CASO ANCHE DURANTE QUESTA FASE POTRAI RESTITUIRE SPONTANEAMENTE IL QUESTIONARIO. MA ATTENZIONE ALLA SCADENZA! Il termine di scadenza della consegna del questionario da parte dei cittadini sarà differente a seconda dell’ampiezza del Comune di residenza, come di seguito indicato
- entro il 31 dicembre 2011: nei comuni con meno di 20.000 abitanti;
- entro il 31 gennaio 2012: nei comuni compresi tra 20.000 e 150.000 abitanti;
- entro il 29 febbraio 2012: nei comuni maggiori di 150.000 abitanti
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CRITICITA'. Per qualsiasi problema di compilazione puoi chiamare il numero verde gratuito 800-069-701, risponderà un operatore che ti aiuterà nella compilazione. Ma se il tuo Comune non ti rilascia il questionario o evidenzi un qualsiasi problema di discriminazione puoi contattare Carlo Berini dell'Associazione Sucar Drom: telefono 0376 360643 - cellulare 345 6123932– fax 0376 318839 – e-mail carlo.berini@sucardrom.eu.

venerdì 14 ottobre 2011

Milano, nuova amministrazione, vecchi sgomberi!

Intervista ai volontari del servizio di Medicina di strada del Naga in merito ai recenti sgomberi nel territorio milanese.

Allontanamenti spontanei, prevenzione di insediamenti abusivi, sgomberi civili: con la nuova amministrazione cambiano i termini, ma non la sostanza?
Da luglio a ottobre sono continuati gli sgomberi in diverse aree di Milano. Le ultime nel tempo sono state le aree di Bacula e via Novara, dove si erano fermati un gruppo di rom sgomberati e allontanati da via Triboniano, campo comunale in cui molti avevano la residenza. Siamo allarmati da quanto sta succedendo negli ultimi mesi. Cambia la giunta, cambia il vento, ma almeno per quanto riguarda la “questione rom” mancano segnali chiari di discontinuità con la precedente amministrazione.

Ci sono reazioni, anche internazionali, agli sgomberi?
Sì, il commissario per i diritti umani Thomas Hammarberg prima dell’estate ha richiamato l’Italia alla necessità di passare da una politica di espulsioni e sgomberi forzati a una politica di integrazione e lotta contro la discriminazione di rom e sinti. Il recente rapporto dell’Associazione 21 luglio - per la tutela dei diritti dei bambini - e dello European Roman Right Centre – organismo che lotta contro la discriminazione dei rom- illustra l’effetto dei continui sgomberi sulle condizioni di vita di queste persone, in particolare sui bambini. Le associazioni di volontariato che lavorano sul territorio denunciano da anni l’effetto degli sgomberi sulle condizioni abitative, di vita e di reti sociali delle persone sgomberate, oltre all’inefficacia costosa di questi interventi.

Quali motivazioni vengono addotte?Vengono addotti “motivi di sicurezza”. Certo non neghiamo che le condizioni abitative delle persone che vivono in aree dismesse possano essere rischiose, ma sappiamo bene che lo sgombero senza alternative percorribili ha anche l’effetto di aggravare l’aspetto della sicurezza e di perpetuare un modello che speravamo superato. Alle persone sgomberate dalla zona di via Novara è stata proposta la sistemazione provvisoria in centri di accoglienza dividendo gli uomini dalle donne e i bambini. Le persone hanno accettato questa possibilità – diversamente dal passato – chiedendo però la garanzia di sistemazioni abitative stabili una volta uscite dal centro di accoglienza, garanzia che non è arrivata. Le persone quindi si sono di nuovo disperse sul territorio.

Cosa chiede il Naga?Chiediamo che la nuova amministrazione cessi tutti gli sgomberi, anche quelli preventivi, accettando la sfida di un cambiamento sostanziale.

mercoledì 12 ottobre 2011

Energia elettrica, la Federazione Rom e Sinti Insieme incontra l'Autorità per l'energia e per il gas

Dal mese di settembre l'ENEL non ha più rinnovato i contratti a forfait (forniture temporanee) per l'erogazione dell'energia elettrica. Al posto dei vecchi contratti ha imposto dei nuovi contratti temporanei a consumo, secondo quanto disposto dall'Autorità per l'energia e per il gas con Delibera n.67/2010.
I nuovi contratti sono molto più onerosi sia dei contratti a forfait che dei contratti domestici a consumo. Questa situazione di disparità di trattamento è figlia di una scarsa capacità di analisi dei bisogni di una parte dei consumatori italiani, quelli che utilizzano come abitazione una roulotte o una carovana.
Per questa ragione L'associazione Sucar Drom, la Federazione Rom e Sinti Insieme, l'associazione Nevo Drom, l'associazione Sinti Italiani e altre associazioni hanno chiesto un incontro con l'Autorità per l'energia e per il gas.
L'Autorità incontrerà questo pomeriggio le associazioni e i sindacati dello spettacolo viaggiante e domani pomeriggio, 13 ottobre 2011, incontrerà una delegazione della Federazione Rom e Sinti Insieme. La delegazione è formata da Davide Casadio, Carlo Berini, Renato Henich, Fabio Robert e Paolo Cagna Nichi. L'obiettivo dell'incontro è quello di sollecitare l'Autorità per l'energia e per i gas a sospendere per un anno l'attuazione della delibera 67/10 ed istituire un tavolo tecnico con le ditte di distribuzione di energia, le associazioni e il Governo italiano.
Nell'assemblea della Federazione Rom e Sinti Insieme di sabato 15 ottobre sarà fatto un resoconto dell'incontro con l'Autorità.

lunedì 10 ottobre 2011

Roma, i Rom sono perseguitati

Dopo le giornate alla Basilica di San Paolo dello scorso aprile e la solidarietà diffusa della città alla condizione disumana delle comunità rom e a seguito dell’intervento della Caritas che ha risolto solo per qualche mese il problema di un riparo in una struttura d’accoglienza, ecco la cronaca della persecuzione sistematica agita nei confronti di circa duecento persone, per lo più donne e bambini, cittadini della stessa Comunità Europea che condanna le politiche discriminatorie italiane.

Rom di nuovo in fuga, di nuovo terrorizzati

Maria piange, i suoi figli intorno. E’ l’immagine dell’ottavo giorno di persecuzione. L’immagine della dignità attaccata ora dopo ora, secondo dopo secondo. La dignità di portare ogni giorno i figli a scuola, ogni alba di questo ingiusto mondo, puntuali, da un estremo diverso della città. Dopo una notte in balia di energumeni pagati dai contribuenti con guanti neri in pelle, coltelli e seghe per tagliuzzare le tende, anche con dentro bambini. Sirene lampeggianti che tampinano, inseguono, addirittura impediscono di prendere la metropolitana.

E’ la dignità di 5 tende comprate in una settimana con i risparmi di un lavoro in nero e sottopagato. E’ la dignità data dall'ammirazione degli insegnanti, del dirigente scolastico e da altri genitori.

Dopo il presidio sotto il V Dipartimento dello scorso 29 settembre (dopo lo sgombero dell'insediamento di via Salaria come da comunicato Popica Onlus), le sgombrate e gli sgombrati si sono sparpagliati in tanti rivoli, ma continuano ad essere colpiti. “Noi vi seguiamo” hanno sentenziato gli uomini in divisa nel cuore della notte, per nulla imbarazzati dalla presenza di due operatrici sociali ed una professoressa delle superiori. Non servono neanche le lettere inviate al dottor Scozzafava dalle scuole dei ragazzini rom.

Un blocco di circa 60 delle 200 persone sgomberate a via Salaria si insedia a via Papiria, zona Lucio Sestio.

Sgombero.

I restanti spezzoni, con meno bambini al seguito, dormono in cartoni ancora a Salaria, vicino al fiume. Svegliati dalle torce nel buio, scappano, si rii-accampano, la mattina girano per Roma a cercare di racimolare qualcosa per la cena. Poi buio, si ricomincia con le torce delle guardie.

Sgomberi.

Il blocco di via Papiria si accampa nel cosiddetto “canalone” di via di Centocelle, altrimenti noto come ex “Casilino 700”.

Sgombero.

La sera seguente ci si accampa in un bosco sperduto nei pressi del capolinea del 38, a Vigne Nuove. Ormai si vaga per la city senza neanche più capire dove ci si sdraia con il buio.

Ieri durante le docce di un gruppo presso la struttura concessa da una associazione, sgombero e inseguimento nei confronti di chi è rimasto a presidiare anche quest'ultimo accampamento.
Per la notte sparpagliamento in due tronconi, sempre più frammentati e nascosti.

“Vorremmo essere tutti insieme, perché abbiamo paura, ma non possiamo”.

Sono pronti però a riunirsi, in 200 e più, con tanti gagè, per rialzare la testa, per dire basta. Tutte e tutti saranno nelle strade già il 15 ottobre, con cartelli e striscioni, ad urlare la rabbia al fianco delle romnia e dei rom.

Come assemblea cittadina Vertenza Rom condanniamo con forza l’ abuso di potere da parte delle forze dell’ordine, che durante le loro “operazioni di sgombero” non permettono a nessuno di aprire bocca, non spiegano cosa stia succedendo, sbraitano contro le persone ordinando di sparire, di disperdersi in fretta, ricorrendo anche a veri e propri inseguimenti con le volanti. Azioni indegne di un paese che si dice democratico.

Uno dei rappresentanti istituzionali sempre presente agli sgomberi di questi giorni ha commentato parole testuali : "[fare gli sgomberi] è come tagliare l'erba del prato... il problema è a che altezza si taglia". Lasciamo da parte qualsiasi considerazione.

A fronte di quanto esposto come assemblea di solidali invitiamo tutte e tutti ad unirsi a chi sta subendo tante infamie e a partecipare alle mobilitazioni dei prossimi giorni in risposta alle persecuzioni razziste in atto nella città del famigerato “piano nomadi”, costato ad oggi più di 34 milioni di euro (secondo quanto denuncia l'Associazione 21 luglio) spesi per l’istituzione di ghetti etnici e per la persecuzione sistematica delle comunità rom, costituita, è bene ricordarlo, per la gran parte, da cittadini nati o residenti in Italia da decenni. di Assemblea cittadina Vertenza Rom

sabato 8 ottobre 2011

Roma, lo sgombero inutile in via Salaria

La mattina del 29 settembre è stato effettuato ad opera di Polizia e Vigili Urbani uno sgombero presso l'insediamento spontaneo sito in via Salaria proprio nelle adiacenze del civico 971, la famosa ex-cartiera ora adibito a “centro d'accoglienza”.
L'insediamento, composto da circa 200 rom romeni tra i quali molti bambini che avevano da poco incominciato l'anno scolastico, sono stati per l'ennesima volta messi alla porta da questa amministrazione senza che la stessa desse loro soluzioni alternative.
Tra di loro, molti provenivano da diversi precedenti sgomberi, tra cui molti “reduci” dell'esperienza di lotta della Basilica di San Paolo. L'insediamento è stato raso al suolo e le tende presenti tagliate e distrutte.
Le soluzioni proposte dalla sala operativa sociale sempre le stesse: o accettare l'inserimento temporaneo di donne e bambini presso i centri d'accoglienza o il rimpatrio assistito per tutti.
La paura di non saper dove passare la notte era ormai una certezza e alle 10:50 i rom sgomberati decidono di confluire presso la sede del V Dipartimento del Comune di Roma in viale Manzoni, 16.
Qui hanno chiesto un incontro con il direttore Scozzafava il quale per tutta la mattinata è sembrato non esserci. Gli sgomberati rifiutano, non demordono e nel pomeriggio ecco comparire Scozzafava. Il direttore del Dipartimento ribadisce di non avere soluzioni d'accoglienza se non quelle già proposte dalla sala operativa sociale.
La giornata si conclude di fronte al V Dipartimento con i Rom consapevoli che loro stessi avrebbero dovuto trovare una soluzione alternativa, come sempre.
Le romnì e i rom passeranno la notte in giacigli di fortuna, con l’intenzione però di non disperdersi e provare a rialzare la testa. La nostra associazione esprime piena solidarietà a questa comunità, con l’impegno di continuare a sostenerne i faticosi sforzi di interazione sociale e superamento delle condizioni di svantaggio.
Come al solito questi interventi del Comune non prevedono una strutturazione programmatica, non garantiscono delle soluzioni alternative concrete. Per l'ennesima volta ci troviamo di fronte ad un contrasto con le direttive europee riguardo le normali procedure di sgombero, ma questo non importa a nessuno. POPICA Onlus è stanca di vedere Rom dispersi sul territorio e i loro bambini dover abbandonare la scuola da un giorno all'altro a causa di questa precarietà abitativa cui quest'amministrazione ci ha abituato. Siamo stanchi di questo dispendioso ed inutile Piano nomadi. di POPICA onlus

venerdì 7 ottobre 2011

Milano: è finita la paura? No, per i rom la paura non finisce mai

Lo sgombero dei rom dell’ex campo di via Triboniano non deve essere la ripetizione della politica di De Corato. La Consulta rom e sinti di Milano chiede un incontro all’assessore alle politiche sociali: costruiamo insieme una prospettiva positiva per la comunità rom e sinta
La mattina del 5 ottobre 2011 la polizia locale ha sgomberato i rom accampati tra Quinto Romano e via Novara. Tutti provengono dal campo di via Triboniano, chiuso dalla giunta Moratti alla vigilia delle elezioni e dove queste famiglie abitavano. Di queste alcune sono state escluse nel 2007 quando il campo bruciò e la giunta lo sistemò riducendo però gli abitanti con il risultato che molti, pur regolari e senza problemi con la giustizia, rimasero per strada perdendo tutto quello che avevano; altre sono state espulse negli ultimi 5 anni in base al patto di legalità e al successivo regolamento prefettizio applicato anche per bollette o multe non pagate o per aver ospitato familiari nel container.
Quindi una situazione complicata che riguarda una comunità presente da anni nel nostro territorio che va affrontata in maniera meno “semplicistica” e soprattutto senza le conseguenze drammatiche che producono gli sgomberi sugli uomini, sulle donne, sui bambini.
Ci preoccupano due aspetti di questa scelta, anzi tre se vogliamo citare le prime parole del nuovo vicesindaco: a Milano è finita la paura. No, per i rom la paura non finisce mai.
Il primo aspetto riguarda la motivazione dello sgombero: non è stata presentata nessuna ordinanza di sgombero nei giorni precedenti e oggi all’atto dello sgombero è stata mostrata una denuncia contro ignoti della società Milano-Serravalle per sassi gettati sull’autostrada. Chi ha deciso che gli ignoti sono i rom? Questo criterio ci sembra veramente pericoloso per la sua illegalità: se valesse dovrebbero essere sgomberati tutti gli abitanti che vivono vicino all’autostrada!
Il secondo aspetto riguarda la preoccupazione che si riproduca la politica fallimentare della precedente amministrazione con le centinaia di sgomberi che hanno prodotto solo grandi costi pubblici e accanimento crudele contro famiglie che perdevano il poco che avevano.
La Consulta rom e sinti di Milano si è impegnata con la nuova amministrazione per contribuire alla soluzione del problema delle comunità rom dando voce alle comunità e costruendo proposte praticabili, per il Comune e per i cittadini di Milano. Noi intendiamo continuare su questa strada coltivando la speranza che la necessità di una politica diversa non naufraghi di fronte al perdurare del pregiudizio e della discriminazione e al suo uso mediatico.
Questo obiettivo la Consulta lo sta perseguendo con riunioni con le singole comunità e con altre iniziative tra le quali un confronto sulle politiche europee al quale è stato invitato il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa che in un suo sopralluogo nel maggio di quest’anno aveva segnalato i gravi problemi di discriminazione nei confronti della comunità rom e sinta di Milano.
La Consulta per tutte queste ragioni ritiene urgente incontrare l’assessore alle politiche sociali per un confronto di merito sulle prospettive delle nostre comunità. Consulta Rom e Sinti di Milano

mercoledì 5 ottobre 2011

Ia bers du U VELTO RADIO - Un anno di U VELTO RADIO

Un anno fa U Velto Radio (mobile/cellulare) iniziava le sue trasmissioni sperimentali, erano le ore 15.00 del 7 ottobre 2010. L'obiettivo che ci siamo dati era quello di offrire uno strumento che trasmettesse 24 ore al giorno per 365 giorni una parte importante del contributo offerto dai sinti e rom alla cultura occidentale.

Non uno strumento che offra notizie o dove si svolgono dibattiti (certo, forse servirebbe...) ma uno strumento che desse voce solo alla musica sinta, manouche, rom, kalè e romanichals. Una radio sul modello di Virgin Radio, loro trasmettono solo musica rock mentre noi trasmettiamo solo ed esclusivamente musica sinta e rom. O meglio, solo musica creata e/o suonata da sinti e rom.

Questo è stato possibile grazie all'impegno profuso da tutto l'Istituto di Cultura Sinta (sinto & english) e dalla Sucar Drom, in particolare grazie a Melody Fumagalli e Ana Paula Rodrigues ma anche a Carlo Berini, Yuri Del Bar, Alfonso Kosir e Carlo Giomo. Un grazie particolare e affettuoso a tutti voi (siete tanti) che ci avete seguito e a tutte quelle persone che ci hanno supportato inviandoci cd musicali o promuovendo la radio, come Fabrizio Casavola di Mahalla. U Velto Radio ha anche partecipato alla produzione e pubblicazione del cd musicale del Django's Clan “The Bibiena Concert”. E non dimentichiamo la nostra pagina facebook che offre video e news musicali.

Questo primo anno gli ascolti sono stati superiori a qualsiasi nostra aspettativa, in un anno si sono collegate decine di migliaia di persone. Non poco per una web radio che trasmette in maniera sperimentale, non è appoggiata a nessun importante network, non ha ricevuto nessun finanziamento ed ha una dotazione tecnica ancora molto limitata. Ma per il secondo anno di U Velto Radio siamo pronti a fare un salto di qualità.

Se nel primo anno l'obiettivo era trasmettere, per il secondo anno vogliamo migliorare sensibilmente il suono, dotandoci di una strumentazione tecnica più adeguata, uscendo dalla fase sperimentale. Per questo il Consiglio Direttivo della Sucar Drom ha dato il via libera per l'acquisto di un mixer e una scheda audio professionale. Un salto di qualità del suono che ci permetterà di uscire, entro il 2012, da una fase sperimentale e ideare un lancio adeguato. Si stanno quindi studiando forme di collaborazione con network italiani ma anche internazionali.

Un altro obiettivo che ci poniamo per il nostro secondo anno di vita è quello di diversificare la musica offerta. Ad oggi abbiamo trasmesso un mix di alcuni generi musicali molto eterogenei, cercando di privilegiare il genio di Django Reinhardt che, insieme a Stéphan Grappelli, ha inventato il jazz europeo. Avete però ascoltato anche czardas, neomelodico, balkan music, gypsy rock, gypsy pop, flamenco... ma non solo perchè avete ascoltato musicisti sinti o rom che hanno contaminato generi e tradizioni diverse che non vengono ricondotte alle tradizionali forme musicali create o suonate da sinti, rom, manouche, ramnichals e kalé.

L'obiettivo che quindi ci poniamo è quello di iniziare a tramettere approfondimenti musicali che sappiano far conoscere e riconoscere i tanti generi in cui sinti e rom abbiano dato il loro contributo più o meno consapevolmente. E se Django Reinhardt era più che consapevole di chi era e del contributo che, come sinto, stava offrendo alla cultura occidentale, Elvis Presley ne era certamente incosciente. Ed è proprio con questa incoscienza che iniziamo alle ore 15.00 di venerdì 7 ottobre 2011 il nostro secondo anno di trasmissioni...

lunedì 3 ottobre 2011

World Habitat Day: “Casa dolce casa… il diritto all’alloggio è un diritto umano”

In occasione del World Habitat Day, che si celebra oggi, la Sezione Italiana di Amnesty International, in collaborazione con la Facoltà di Architettura di Roma Tre, organizza domani (martedì 4 ottobre, ore 17.30) a Roma un convegno dal titolo “Casa dolce casa… il diritto all’alloggio è un diritto umano”.
Espulsioni dalle terre e sgomberi forzati sono l’incubo quotidiano per oltre un miliardo di persone, le più povere dei rispettivi paesi, che vivono nel mondo in insediamenti abitativi precari.
Gli sgomberi forzati di persone che vivono negli insediamenti abitativi precari hanno luogo in varie parti del mondo: le comunità rom vengono sgomberate da una parte all’altra d’Europa, mentre in paesi come Cambogia, Kenya e Nigeria centinaia di migliaia di persone sono già state o rischiano di essere sgomberate in nome di asseriti progetti di risanamento, bonifica e sviluppo edilizio e commerciale.
Il convegno si svolgerà nell’Aula Urbano VIII della Facoltà di Architettura di Roma III (via della Madonna dei Monti 40). Interverranno Cesare Ottolini (Coordinatore di International Alliance of Inhabitants); Cleo Albanese (Terra del Fuoco), Bajram Hasimi (comunità rom di Camping River, Roma), Joseph Jones (Gypsy Council di Dale Farm, in collegamento dall’Inghilterra), Paolo La Torre (Comboniano di Korogocho, Kenya), Stefano Pasta (Comunità di Sant’Egidio), Francesco Careri (Stalker, Dipartimento di Studi Urbani, Università di Roma III), Fulvio Bugani (fotografo – Studio IMAGE, Bologna) e Riccardo Noury (portavoce per l’Italia di Amnesty International).
l convegno “Casa dolce casa… il diritto all’alloggio è un diritto umano” si svolge nell’ambito della campagna “Io pretendo dignità”, lanciata da Amnesty International nel maggio 2009 per denunciare e combattere le violazioni dei diritti umani che rendono le persone povere e le intrappolano nella povertà e della campagna “Per un’Europa senza discriminazione”, che intende contrastare la persecuzione, l'esclusione e la discriminazione perpetrata nel continente europeo da attori statali e non statali, sulla base della nazionalità e dell’origine etnica, del sesso, dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, della religione e di altri aspetti relativi all’identità o alla coscienza dell’individuo. L’organizzazione per i diritti umani sollecita tutti i governi a porre fine agli sgomberi forzati, a garantire uguale accesso ai servizi pubblici alle persone che vivono negli insediamenti abitativi precari e la loro attiva partecipazione alle decisioni che influenzano la loro vita. La campagna mobilita persone di ogni parte del mondo affinché chiedano ai governi, alle grandi aziende e ad altri soggetti di ascoltare la voce di chi vive in povertà e riconoscere e proteggere i loro diritti.

Milano, inaugurazione de Il Museo del Viaggio Fabrizio De Andre'

Il Consorzio SiR, l'Opera Nomadi Milano, la Cooperativa Romano Drom e la Cooperativa Arca di Noè, in collaborazione con Fondazione Cariplo invitano all'inaugurazione de IL MUSEO DEL VIAGGIO FABRIZIO DE ANDRE', Museo Etnografico-storico e centro di documentazione della cultura romanì. L'evento si terrà a partire dalle ore 18.00 di venerdì 7 ottobre 2011, presso il “campo nomadi” comunale di via Impastato n. 7 a Milano Rogoredo.
Il Museo del Viaggio, dedicato a Fabrizio De Andrè, fondamentale testimone dell'incontro con la cultura rom, sorge all’interno del “campo” di via Impastato nel quartiere di Rogoredo. Il Centro raccoglierà i contenuti e le suggestioni essenziali della cultura rom per metterli a disposizione di coloro che vogliono approfondire la conoscenza di questo popolo.
Il “campo” si aprirà quindi alla città per accogliere scolaresche, studiosi, ricercatori e visitatori. Al suo interno verrà proposta un’importante raccolta di racconti, libri, documenti, fotografie, dischi, oggetti della tradizione, filmati. Un percorso guidato attraverso la storia di questo affascinante popolo, raccontato direttamente da Giorgio e Mirko Bezzecchi e da Maurizio Pagani.
Molte le sorprese in programma: interventi, filmati, ospiti, musicisti gitani, cantautori italiani, gruppi folk, danze della tradizione, esposizione di capi della sartoria sinta e del laboratorio romanì, il tutto accompagnato da un rinfresco a base di specialità rom e sinte.
E’ gradita la prenotazione tramite e-mail a museodelviaggio@gmail.com o telefonando al numero 331 9574853.

Cambia il procedimento per l’azione giudiziaria civile anti-discriminazione

Dal 6 ottobre cambia il procedimento per l’azione giudiziaria civile anti-discriminazione - D.lgs. 01.09.2011, n. 150 (G.U. 21.09.2011, n. 220). Le controversie in materia di discriminazione per motivi di nazionalità, etnico-razziali, di credo religioso, età, disabilità o orientamento sessuale, di genere nell’accesso ai beni e servizi, saranno regolate dal rito sommario di cognizione.
Trascorsi quindici giorni dalla data di pubblicazione sulla G.U. del d.lgs. 01.09.2011 n. 150 (“Disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione, ai sensi dell’art. 54 della legge 18 giugno 2009, n. 69”), avvenuta il 21 settembre scorso (in G.U. 21.09.2011, n. 220), il 6 ottobre entrano in vigore le nuove disposizioni in materia di procedimento per l’azione civile anti-discriminazione prevista dall’art. 44 del d.lgs.n. 286/98.
Con l’entrata in vigore dell’art. 28 del d.lgs. n. 150/2011, le controversie in materia di discriminazione per motivi, fra l’altro di nazionalità, di cui all’art. 44 del d.lgs. n. 286/98, per motivi etnico-razziali di cui all’art. 4 del d.lgs. n. 215/2003, per motivi di credo religioso o convinzioni personali, eta’, disabilita’ o orientamento sessuale, di genere sessuale nell’ambito dell’offerta di beni e servizi di cui all’art. 55-quinques del codice per le pari opportunità, saranno regolate dal rito sommario di cognizione di cui al capo III bis del titolo I del libro quarto del codice di procedura civile (art. 702-bis, ter e quarter del c.p.c.) e non piu’ dal procedimento cautelare atipico di cui al vecchio art. 44 del T.U. imm.
Le nuove disposizioni si applicheranno solo per i procedimenti avviati e dunque per i ricorsi depositati dopo il 6 ottobre 2011, data di entrata in vigore del decreto legislativo, mentre le norme relative al rito cautelare atipico di cui al vecchio art. 44 d.lgs. n. 286, ora emendato, continueranno ad applicarsi alle controversie ancora pendenti al 6 ottobre 2011.
Di conseguenza, per le azioni civili anti-discriminazioni instaurate dopo il 6 ottobre 2011 sarà competente il tribunale in composizione monocratica del luogo di domicilio del ricorrente, con l’applicazione delle norme di cui all’art. 702-bis del c.p.c. che prevedono la costituzione del convenuto non oltre dieci giorni prima dell’udienza e la notifica del ricorso al convenuto con almeno trenta giorni di anticipo rispetto alla data fissata per la sua costituzione. Avverso l’ordinanza emanata in primo grado dal giudice monocratico, potrà essere presentato ricorso alla Corte di Appello entro trenta giorni dalla sua comunicazione o notifica . L’ordinanza del collegio giudicante della Corte di Appello potrà essere impugnata dinanzi alla Cassazione. La principale novità, dunque, è costituita dal fatto che l’ordinanza emessa dal giudice monocratico, se non appellata, produce gli effetti di cui all’art. 2909 del c.c., quindi passa in giudicato, mentre con il testo precedente di cui all’art. 44 del d.lgs. n. 286/96 l’ordinanza veniva pronunciata nell’ambito di un procedimento avente natura cautelare e dunque non poteva avere carattere definitivo, implicando la possibilità per la parte di iniziare il procedimento civile ordinario di merito al termine del procedimento ex art. 44 T.U.
Per il resto, il nuovo testo dell’art. 44 del T.U. imm., introdotto dal d.lgs. n. 286/98 non apporta novità significative. Viene ribadito il principio, del resto imposto dalle direttive n. 2000/43/CE e n. 2000/78/CE, del bilanciamento dell’onere probatorio, per cui il ricorrente vittima di una discriminazione può limitarsi a fornire in giudizio gli elementi di fatto dai quali si può desumere prima facie l’esistenza della discriminazione, mentre spetterà al convenuto l’onere di provare l’insussistenza della discriminazione. Un’importante precisazione viene introdotta dall’art. 28 c. 5, che stabilirebbe l’obbligo del giudice, in caso di discriminazioni a carattere collettivo, ove il giudice intenda ordinare un piano di rimozione delle medesime, di sentire l’associazione legittimata ad agire che ha inoltrato il ricorso.
La questione che vale la pena sottolineare, invece, è che con il medesimo decreto legislativo sono stati ricondotti al rito sommario di cognizione di cui agli artt. 702-bis, ter e quarter del c.p.c. tutta una serie di procedimenti giudiziari civili, molti dei quali inerenti alle controversie in materia di diritto dell’immigrazione e dell’asilo, tra cui quelle relative all’allontanamento dei cittadini di Stati membri UE e loro familiari, al riconoscimento della protezione internazionale, per le quali viene mantenuta la competenza territoriale del tribunale del capoluogo del distretto di corte di appello in cui ha sede la commissione territoriale asilo. La riconduzione dell’azione civile anti-discriminazione al rito sommario civile di cognizione potrebbe dunque comportare un allungamento dei tempi del procedimento rispetto alla tempistica anche molto rapida registrata in molti casi in questi anni di applicazione del procedimento cautelare atipico di cui al vecchio art. 44 del d.lgs. n. 286/98. da ASGI


Di seguito pubblichiamo il testo integrale dell’art. 28 del d.lgs. n. 150 dd. 01.09.2011:

Art. 28 Delle controversie in materia di discriminazione
1. Le controversie in materia di discriminazione di cui all'articolo 44 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, quelle di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, quelle di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, quelle di cui all'articolo 3 della legge 1° marzo 2006, n. 67, e quelle di cui all'articolo 55-quinquies del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, sono regolate dal rito sommario di cognizione, ove non diversamente disposto dal presente articolo.
2. È competente il tribunale del luogo in cui il ricorrente ha il domicilio.
3. Nel giudizio di primo grado le parti possono stare in giudizio personalmente.
4. Quando il ricorrente fornisce elementi di fatto, desunti anche da dati di carattere statistico, dai quali si può presumere l'esistenza di atti, patti o comportamenti discriminatori, spetta al convenuto l'onere di provare l'insussistenza della discriminazione. I dati di carattere statistico possono essere relativi anche alle assunzioni, ai regimi contributivi, all'assegnazione delle mansioni e qualifiche, ai trasferimenti, alla progressione in carriera e ai licenziamenti dell'azienda interessata.
5. Con l'ordinanza che definisce il giudizio il giudice può condannare il convenuto al risarcimento del danno anche non patrimoniale e ordinare la cessazione del comportamento, della condotta o dell'atto discriminatorio pregiudizievole, adottando, anche nei confronti della pubblica amministrazione, ogni altro provvedimento idoneo a rimuoverne gli effetti. Al fine di impedire la ripetizione della discriminazione, il giudice può ordinare di adottare, entro il termine fissato nel provvedimento, un piano di rimozione delle discriminazioni accertate. Nei casi di comportamento discriminatorio di carattere collettivo, il piano è adottato sentito l'ente collettivo ricorrente.
6. Ai fini della liquidazione del danno, il giudice tiene conto del fatto che l'atto o il comportamento discriminatorio costituiscono ritorsione ad una precedente azione giudiziale ovvero ingiusta reazione ad una precedente attività del soggetto leso volta ad ottenere il rispetto del principio della parità di trattamento.
7. Quando accoglie la domanda proposta, il giudice può ordinare la pubblicazione del provvedimento, per una sola volta e a spese del convenuto, su un quotidiano di tiratura nazionale. Dell'ordinanza è data comunicazione nei casi previsti dall'articolo 44, comma 11, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, dall'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, dall'articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, e dall'articolo 55-quinquies, comma 8, del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198