
Appello ai cittadini e alle cittadine del Trentino,
siamo Sinti, una popolazione dalle antiche tradizioni, che vive in Trentino da generazioni. Ma non ci conoscete perchè siamo stati costretti a vivere ai margini della città da una legge che ci ha rinchiusi in “campi nomadi” come quelli di Ravina e Rovereto, in condizioni inaccettabili, con servizi quasi inesistenti e costretti a una convivenza forzata in spazi ristretti.
Per le amministrazioni noi non siamo che un problema, del quale è meglio non parlare, da tenere nascosto, che non si risolve politicamente ma che va affidato ai servizi sociali. Molti di noi non hanno accettato la realtà del “campo”, un vero e proprio ghetto legalizzato alle porte della città, e hanno deciso di vivere, nonostante i divieti, fuori, in aree abusive spesso senza ne acqua ne luce, costretti all'illegalità per la mancanza di alternative. Ogni giorno viviamo con la paura che i vigili possano cacciarci via e che anche quella sistemazione provvisoria che permetteva di mandare i figli a scuola venga spazzata via.
La strada dell'alloggio Itea ci è spesso impedita dai pregiudizi di chi raccoglie le firme contro la presenza di una famiglia "zingara" (un termine che a noi ricorda troppo lo "zigeuner" nazista) nel suo condominio; la strada del lavoro ci è preclusa da quegli imprenditori che non assumono impiegati residenti in "via del Ponte" (l'indirizzo del “campo nomadi”) e con un colore della pelle un po' più scuro del loro.
A questa sofferenza si aggiungono oggi i terribili ricordi evocati dalla campagna per la "sicurezza" scatenata negli ultimi mesi da politici e media irresponsabili, che a fronte delle sofferenze dell'intera società italiana, per il lavoro che non c’è, per le difficoltà dei giovani ad avere una vita dignitosa, individua in un gruppo etnico — i nomadi, i Rom, i Sinti — la fonte di tutti i problemi. E' il ben conosciuto meccanismo della creazione del capro espiatorio, che fece il successo del partito Nazionalsocialista di Hitler e che portò alla soluzione finale: furono circa 500.000 i Rom e i Sinti che perirono nei campi di concentramento.
E' la tipica equazione razzista, che oggi tutti - gente comune, politici di destra e di sinistra, giornalisti - si sentono legittimati ad utilizzare, come se la barriera della vergogna avesse ceduto, riversando su di noi tutte le frustrazioni represse d ella società. Vi pare ragionevole pensare che siano Rom e Sinti i colpevoli di tutti i problemi?
La paura e la rabbia non sono buone consigliere e non aiutano a capire: non tutti i Rom sono Rumeni; la metà dei Rom presenti in Italia sono cittadini italiani da generazioni; i Rom e i Sinti sono due gruppi diversi, con tradizioni e stili di vita differenti; i Sinti trentini sono cittadini italiani e vivono in Trentino e in Austria da più di 100 anni. Nessuno, dunque, può pensare di mandarci via da una terra che r anche nostra; nessuno può pensare di rinchiuderci per sempre ai margini della città. Noi vogliamo fare parte a pieno titolo della società trentina e per questo chiediamo a tutti i suoi cittadini di sostenere le nostre rivendicazioni.
Perchè sicurezza è una parola vuota, uno slogan propagandistico e populista: l'unica sicurezza che putì aiutarci a vivere insieme, serenamente, è quella sociale, basata sulla garanzia di un lavoro e del diritto a una vita dignitosa. Chiediamo poche e semplici cose:
- che i campi nomadi di Ravina e Rovereto vengano a poco a poco smantellati proponendo sistemazioni alternative ai Sinti, in appartamento o in microaree, piccoli appezzamenti di terreno attrezzati ad accogliere una famiglia allargata, come si sta facendo in Alto Adige;
- che fino a quel momento i Sinti costretti a vivere fuori dal “campo” non vengano mandati via in continuazione dai vigili, in modo da poter mandare i figli a scuola;
- che finisca la campagna razzista contro i Sinti e che giornali, radio e Tv si impegnino a mantenere uno stile informativo asciutto, evitando di dare spazio a ragionamenti razzisti, rendendosi complici del populismo più gretto;
- che le istituzioni politiche trentine, a tutti i livelli, reagiscano con forza e puniscano le dichiarazioni razziste espresse ne nelle loro sedi.
Associazione Sinti del Trentino e
Associazione Nevo Drom TrentoPer aderire lascia un commento...